FLC CGIL

15:50

Decrease text size Increase  text size

Fernando D'Aniello dell'UDS (Unione degli Studenti)

La nostra riflessione sulla questione dell’obbligo, parte da una semplice considerazione: l’innalzamento dell’obbligo scolastico sino a 18 anni diventa una priorità degli studenti e dei movimenti studenteschi solo se posto nell’ambito di una trasformazione radicale della scuola italiana; ecco perché non basta, non è sufficiente un’istanza di tipo egualitario, perché troppi studenti, oggi, non riescono a sentirsi bene, a capire il senso di restare a scuola sino ai 14 anni: perché mai dovrebbero battersi per un

aumento di questa “sofferenza”.

Occorre, dunque, non limitarsi ad un ragionamento “ordinamentale” che pure è importante, ma di chiedersi in quali scuole, in quali classi, a studiare cosa, intendiamo obbligare lo Stato a mandare ragazzi e ragazze sino ai 18 anni.

Quindi, per noi, il nodo centrale diventa la necessità di costruire una scuola diversa, di qualità, e capace di confrontarsi con le tante nuove esigenze della modernità.

Occorre quindi ragionare:

- Su come far vivere una riflessione sul sapere e sui contenuti della nuova scuola nel paese;

- Sull’articolazione didattica della scuola superiore;

- Sulla definizione del biennio, dai 14 ai 16 anni, come segmento condiviso;

- Sull’integrazione tra scuola secondaria e percorso precedente.

Inoltre occorre tener presente una legittima ricerca di autonomia che i giovani richiedono a partire dai 16 anni: ecco perché è necessario pensare ad una particolare legislazione sul lavoro che tuteli i giovani dai 16 ai 18 anni, perché sia possibile effettuare alcune mansioni, alcuni lavori in un contesto chiaro e, ovviamente, tutelato.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Non solo ai banchetti nella tua città,
ora puoi firmare anche online.

FIRMA SUBITO