FLC CGIL

16:45

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Ci avviamo al termine della giornata. A Enrico Panini, Segretario Generale della Cgil Scuola, il compito di tirare le conclusioni.

C’è una idea per cui la riforma avanza solo dove ci sono i decreti attuativi. Nella secondaria non ci sono, ma le cose vanno avanti in realtà più che altrove. La riduzione dell’obbligo scolastico in primo luogo. Ha fatto crescere l’esercito degli invisibili che non sono nè a scuola nè nella formazione professionale. E ce li ritroveremo come problema sociale alla prossima ristrutturazione, improvvisamente vecchi, questi ragazzi. Sta cambiando il volto della secondaria superiore. Basta vedere le intese che il governo ha sottoscritto con le regioni. E questa regionalizzazione che non è il decentramento delle decisioni ma la separazione delle cittadinanze. E il passaggio di tecnici e professionali alle regioni è deciso: non è deciso quando, ma solo per motivi tattici. L’effetto lo vediamo nelle iscrizioni come ci raccontava il compagno di Milano. E lo vedremo quando sarà più chiaro quando sarà chiaro a tutti che quelle iscrizioni avranno il bollino della serie B. Ha rilievo in questo processo la quotidianità di queste cose. E a questa quotidianità pesante dobbiamo rispondere con la quotidianità delle scuole autonome protette dalla Costituzione. E’ la quotidianità delle terza area, spazio curricolare non più garantito, cosa che non ha precedenti e su cui ci apprestiamo a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica. Delle 18 ore la cui saturazione ha fatto saltare 7.000 cattedre. Mancano persino i soldi per un alberghiero sul lago di Garda. Abbiamo ufficiali giudiziari che sempre più spesso varcano le soglie delle scuole. E dall’altra parte abbiamo 100 milioni sottratti al fondo sociale. Questa legge è da cancellare. Perchè costituisce una delega troppo ampia. Chiede alla secondaria di sancire le differenze sociali non di collaborare a superarle. Fa una scelta di classe! E torniamo a parlare di programmi. Abbiamo avuto quelli dei tre ordini di base: se il buon giorno si vede dal mattino....! Persino verbi sbagliati oltre a frasi incomprensibili. C’è un problema di informazione su queste cose. Il MIUR fa la sua con spot, agende, inserti stampa. Noi non abbiamo la tv ma dobbiamo industriarci, Noi siamo la democrazia. Non la demagogia televisiva. E la dimostrazione solo le Rsu. Bisogna far votare. Una volta non ci credevano in molti, oggi abbiamo 5 6 7 liste per scuola. Questa è una dimostrazione di democrazia. Certo tra queste ci sono le liste gialle dell’ANP: un sindacato di presidi che magari arriverebbe anche a voler mettere le urne in presidenza, per controllare meglio! Mettiamole in fila tutte queste cose e ci rendiamo conto di dove ci vogliono portare: prima Storace con i libri di testo, poi le interpellanze, poi il telefono per denunciare gli insegnanti di sinistra, poi la risoluzione della commissione cultura e infine questa cosa della festa del 9 novembre in contrapposizione al 25 aprile. Ci risiamo: non “l’arte e la cultura sono libere e libero ne è l’insegnamento” ma la scuola e la cultura a fini di parte. Il 29 dobbiamo essere in molti in piazza per tutto questo, il 29 novembre è una manifestazione per la scuola pubblica!

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Al via la
campagna referendaria.

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