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Cerini inizia il suo intervento affermando che la legge non può essere ignorata, ma è pur vero che la sua attuazione dipende da chi nelle singole scuole la applica.
C’è stata una forte critica alla L.148 (i nuovi ordinamenti della scuola elementare che hanno introdotto i moduli) che è una riforma nata, però, dal confronto tra le diverse componenti implicate nel processo.
Afferma che occorre analizzare ciò che è scritto nei documenti, con un approccio critico, perché le riforme non si possono fare senza ascoltare il parere dei docenti.
Aggiunge critiche all’articolazione interna della scuola elementare definita nella legge. Perché per forza 940 ore per la scuola elementare come pubblicizza qualche rivista specializzata? Chi l’ha deciso? In quale sede?
La legge indica la costruzione del minimo, noi dobbiamo lavorare per porre le basi per la buona scuola che vogliamo!
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