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Giovanna Zunino ricorda a questo proposito che lo slogan del 12 Aprile per la difesa della scuola pubblica è “tu per pochi io per tutti”. Raccogliendo l’invito della professoressa Pojaghi e considerando che “il cartello” dei soggetti interagenti per la realizzazione della manifestazione del 12 Aprile è ampio, propone di modificare lo slogan in “Tu per pochi Noi per tutti”, dove il noi sta a significare la necessità di lavorare insieme. Registra il forte interesse delle istituzioni in questo momento in cui gli EELL devono comunque dare delle risposte a quei genitori che chiederanno di iscrivere anticipatamente i propri bambini. Per questo c’è molto bisogno confrontarsi, certamente per dire no all’impianto delle legge delega, ma anche per capire come lavorare per dimostrare che un’altra scuola è possibile. Per far questo occorre essere in grado di presentare ai genitori progetti altri che rendano possibili realtà educative in cui i bambini di età tanto diverse possano apprendere secondo i propri bisogni e i propri ritmi di apprendimento. Vanno valorizzati e potenziati i progetti in continuità. Quali raggruppamenti operativi negli anni ponte? Cosa vuol dire costruire un curricolo verticale?

Questo chiediamo ad Agostino Frigerio.

Nella nuova scuola non si parla di alfabetizzazione culturale, ma di anticipo. Sembra dunque implicita l’accezione di accelerazione. L’idea che nella scuola dell’infanzia ci sono i “più piccoli” fa pensare che si privilegi l’affettivo rispetto al cognitivo. Nelle Raccomandazioni per la scuola dell’infanzia si perde di vista il contesto in favore delle conoscenze e vi è una volontà di ulteriore frattura tra i vari ordini di scuola.Quali competenze devono allora essere garantite? Innanzitutto va detto che l’idea di competenza che è nei documenti allegati alla sperimentazione è molto diversa dall’idea di competenza contenuta negli Orientamenti del 91, nei Programmi del 85 e nei Nuovi Indirizzi Curricolari per la scuola di base (Commissione De Mauro). La negazione del curricolo che vi è nei documenti Indicazioni e Raccomandazioni è molto curiosa, perché emerge un’idea di curricolo incasellato in tabelle predefinite, centrato molto sulle discipline e sul passaggio tra predisciplinare e disciplinare, che nella scuola si era cercato di superare. Nelle Indicazioni inoltre la verifica e il controllo degli apprendimenti è uno degli elementi di valutazione del sistema e questo può voler dire che la valutazione diventa l’obiettivo della programmazione. E’ necessario inoltre cercare di controllare gli aspetti valutativi non solo nella scuola dell’infanzia ma anche nella scuola elementare, provare a identificare spazi di negoziazione in cui chiamare i ragazzi a rileggere il proprio percorso, rimettere in gioco l’aspetto di autovalutazione come momento qualitativo del processo di apprendimento.