FLC CGIL

11:00

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E' il momento di Enrico Panini. Ecco il suo intervento:

Su scuola e istruzione si sono mobilitate nell’ultimo anno milioni di persone, soprattutto grazie all’iniziativa della Cgil, non solo della Cgil Scuola. Questi temi erano all’ordine del giorno anche della grande manifestazione del 23 marzo scorso.Il nostro progetto. L’istruzione pubblica è un valore irrinunciabile, non solo perché è una condizione di inclusione, contro le discriminazioni e la ghettizzazione dei giovani, ma anche perché una scuola di qualità aperta a tutti è condizione di sviluppo economico e sociale. Un paese che non investe su scuola, formazione, università e ricerca è un paese che si avvia al declino. Chiediamo che gli investimenti in questo campo raggiungano il 6%del Pil. Il governo lavora, invece, in senso contrario: taglia risorse alla scuola, leva libertà alla scuola e agli insegnanti, discrimina i bambini per censo. Queste politiche porteranno nei prossimi anni a un taglio di circa 100mila posti di lavoro nella scuola, con un aumento della precarizzazione, il che si tradurrà in una minore offerta formativa. Inoltre si gerarchizza il lavoro degli insegnanti, interrompendo il lavoro di cooperazione. Verrà chiusa l’educazione degli adulti. Di contro vengono sostenute le scuole private, sia dal governo, sia da norme regionali che anziché intervenire sul diritto allo studio di tutti, favoriscono solo pochi privilegiati. L’attacco pesante è anche all’autonomia delle scuole, con un’accentuazione del centralismo ministeriale, soprattutto in termini di controllo del personale: dalla proposta di nuovo stato giuridico dei docenti, alla pressioni contro presunte iniziative antigovernative dei docenti, di cui la censura sui libri di storia è la punta dell’iceberg.Tutto questo disegno liberticida e di scollamento della scuola pubblica ha il suo centro nella "controriforma" Moratti, ormai blindata, con una totale espropriazione del Parlamento. La Cgil Scuola organizzerà presidi davanti al Parlamento e una volta che la legge fosse approvata solleverà la questione di legittimità (si può riformare la scuola per delega?) davanti alla Corte Costituzionale. Siamo contro questa controriforma perché disegna una scuola minima per un paese minimo. Si offrirà un modulo di base minimo da integrare con contribuzione delle famiglie o con iniziative sostitutive proposte dalle famiglie. L’istruzione viene ridotta a servizio a domanda individuale, una merce da ricercare sul mercato. E’ in corso una battaglia mondiale, come dimostra anche l’ultimo forum sull’educazione a Porto Alegre, contro la mercificazione dell’educazione. Sul contratto. La piattaforma unitaria chiede la tutela del potere d’acquisto, l’equiparazione graduale alle retribuzioni europea, spostamento di poteri e risorse verso le scuole autonome. Riteniamo, comunque, fondamentale che i risultati della contrattazione in atto vengano sottoposti all'approvazione della categoria. Negli ultimi incontri in sede politica i sindacati hanno strappato risorse specifiche per gli Ata. Il quadro ora è più chiaro, ma l’ostacolo resta l’indisponibilità del Ministro Tremonti. Panini ha concludo ricordando l’appuntamento del 12 aprile, una grande manifestazione nazionale a difesa della scuola pubblica promossa da un gruppo molto autorevole e importante di associazioni, laiche e cattoliche, professionali e sindacali. La Cgil sarà in piazza anche il 15 febbraio alla manifestazione per la pace.

L’intervento di Panini è interrotto da numerosi applausi, uno in particolare accoglie la notizia della scelta di Piazza San Giovanni per la grande manifestazione del 12 aprile indetta dalla CGIL sui temi della scuola. La scelta del luogo – da sempre un simbolo per le grandi manifestazioni nel nostro Paese – indica un obiettivo ambizioso e insieme significativo della grande importanza che la CGIL attribuisce a questa manifestazione. Verso la fine dell’intervento il riferimento alla pace, all’impegno del sindacato contro la guerra – senza se e senza ma – è accolto da un applauso crescente, tutta la sala è in piedi a sottolineare il consenso forte alle parole del segretario.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

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