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Università: un’estensione indebita degli esami dei corsi di laurea telematici

Rinnoviamo preoccupata segnalazione su un nuovo regolamento esami di un ateneo.

24/11/2023
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Qualche mese fa abbiamo segnalato, a Ministero, CUN e Rettori, il nuovo Regolamento esami di profitto della Link Campus University, che apre la possibilità di tenere esami universitari con una parte della commissione a distanza. A nostro parere un indebito allargamento e una distorta lettura dell’attuale normativa, che si presta allo sviluppo di ulteriori distorsioni e disgregazioni del sistema universitario.

La Link Campus University aveva fermato la concreta applicazione del regolamento, ma oggi sembra riprenderlo per la prossima sessione di esami, anche con indicazioni operative al corpo docente.

Per questo abbiamo deciso di tornare a scrivere e ribadire la segnalazione di una situazione per noi grave alla Ministra dell’Università e della Ricerca, che ha compiti generali di sorveglianza del sistema formativo e della sua offerta didattica (a partire dall’approvazione dei Regolamenti Didattici di Ateneo), e per conoscenza al Presidente del CUN e a tutti i Rettori e le Rettrici delle università italiane.

Questo il testo della nuova lettera che abbiamo inviato.

Gentile Ministra [Magnifici Rettori, signor Presidente],

più di cinque mesi fa vi scrivevamo per segnalare una situazione per noi preoccupante che si stava determinando presso la Link Campus University, in relazione ad una sua nuova organizzazione delle modalità di svolgimento degli esami di profitto. Il nuovo Regolamento per lo svolgimento degli esami di quell’Ateneo mutuava infatti anche per tutti i corsi di laurea le possibilità organizzative previste per i corsi prevalentemente o integralmente a distanza di tener esami nelle sedi distaccate, con commissioni divise e quindi in modalità (parzialmente) a distanza. La Link Campus University, dopo questa lettera, aveva comunque provveduto autonomamente a sospendere l’implementazione di questa nuova organizzazione nella sessione estiva di esami.

Oggi torniamo a scrivervi perché abbiamo notizia che l’ateneo sta nuovamente prevedendo l’implementazione di questa organizzazione degli esami per la prossima sessione, predisponendo a tale scopo anche delle specifiche linee guida per i docenti. Tali indicazioni operative preciserebbero tra l’altro che un componente della Commissione sarà presente fisicamente nella sede distaccata e un componente sarà collegato con quest’ultima e sarà presente nella sede di accreditamento del corso. Pertanto, ambedue i componenti della Commissione si troverebbero fisicamente in una sede dell’Ateneo (uno presso la sede di accreditamento e uno presso la sede distaccata). [Sottolineiamo tra parentesi che, se questo principio fosse sostenuto da un punto di vista generale, potremmo ritenere che una lezione erogata on line, se trasmessa da un docente da una sede universitaria (il suo studio o un’aula) e seguita da uno studente in una sede universitaria (l’aula informatica, un’aula, la stanza nella propria residenza dell’ateneo, ecc), potrebbe esser considerata una lezione in presenza: ci sembra evidente il paradosso di questa argomentazione]. Le linee guida preciserebbero inoltre che nella sede distaccata può esser liberamente presente qualsiasi componente della commissione, non ponendo nessun vincolo su dove debba esser presente il docente titolare del corso. Infine, le linee guida indicherebbero che il docente in presenza nelle sedi distaccate, pur non potendo essere un semplice cultore della materia, può esser personale appositamente assunto per tale compito, individuato come docente a contratto senza titolarità di insegnamento e finalizzato a svolgere le attività di verifica dell’apprendimento. E quindi raccomandano di individuare docenti locali trasversali a più docenti avendo attenzione non tanto al SSD ma al macrosettore concorsuale.

Appare evidente in queste indicazioni operative l’obbiettivo di aggiramento del senso e anche della lettera della normativa. D’altro canto, come abbiamo segnalato la scorsa primavera, ci sembra indebito e distorto lo stesso uso di una normativa prevista per corsi prevalentemente o esclusivamente a distanza per l’organizzazione di esami per tutti i corsi di laurea (in larga parte, in presenza). Allo stesso modo, ci è sembrata irregolare la stessa costruzione regolamentare di questa forma organizzativa degli esami. Il nuovo Regolamento di ateneo per lo svolgimento degli esami di profitto della Link Campus University [n. 21/2023 del 15 maggio 2023], infatti, prevede la possibilità di svolgere esami presso sedi distaccate dell’Ateneo con la presenza fisica, in quella sede, di un solo membro della Commissione ogni trenta studenti prenotati [articolo 6, comma 3], con l’altro collegato a distanza. Questa disposizione mutua di fatto per tutti i corsi di laurea quanto previsto dal Decreto Ministeriale n° 289 del 25 marzo 2021 [Linee generali d’indirizzo della programmazione delle università 2021-2023], allegato 4 (Linee d’indirizzo sulla programmazione delle Università relativa all’accreditamento di corsi e sedi), punto C,  esclusivamente per i corsi di studio prevalentemente e integralmente a distanza: l’istituzione di eventuali sedi distaccate esclusivamente ai fini delle verifiche di profitto da commissioni di esame costituite con modalità definite dal regolamento didattico d’Ateneo, che assicurino comunque la presenza di almeno 1 docente della disciplina.

Come abbiamo sottolineato la scorsa primavera, riteniamo:

  • grave l’estensione indebita di normative previste per una specifica tipologia di corsi all’insieme degli esami universitari;
  • una forzatura se non una violazione dello stesso DM che disposizioni così significative sulla composizione di una commissione e sulle modalità di svolgimento di un esame siano esterne al Regolamento Didattico di Ateneo, che per la legge 341/1990 deve esser approvato dal Ministro dell’Università e della Ricerca, sentito il CUN;
  • evidente che tutta la normativa prevista dal Decreto Ministeriale n° 289 del 25 marzo 2021 contenga ambiguità foriere di esser utilizzate in modo distorto (ad esempio non precisando che il titolare del corso stesso debba esser il componente della commissione presente in sede).

Questa disposizione sta aprendo dinamiche che riteniamo pericolose per la stessa tenuta del sistema universitario nazionale. Alcuni atenei telematici hanno recentemente aperto 51 sedi distaccate nel paese (cinquantuno), attive ad ogni sessione esami per svolgerli di fatto a distanza. Ci sembra indicativo del rischio di una rapida diffusione di distorsioni e possibili abusi proprio l’iniziativa della Link Campus University, un ateneo che eroga per larga parte corsi in presenza, con l’apertura di 7 sedi distaccate (Città di Castello, Palermo, Catania, Bari, Pescara, Padova, Milano), oltre a quelle di Roma e Napoli (sedi di corsi di laurea, che divengono però a loro volta sedi distaccate per i corsi dell’altra sede). La diffusione di queste pratiche a molti atenei, in una logica competitiva di acquisizione di nuovi immatricolati, rischierebbe di portare più o meno rapidamente alla disgregazione dell’impianto nazionale dei titoli di studio.

Per questo, nel segnalare alla vostra attenzione detta situazione e ribandendo la preoccupazione su quanto sta accadendo, chiediamo da parte vostra un intervento urgente di verifica sul comportamento di detto ateneo, un richiamo generale alla definizione delle procedure di esame nei Regolamenti Didattici di Ateneo, una revisione delle disposizioni previste dal DM 289/2021.