Stato giuridico dei docenti: la protesta delle Università
Mozione del Coordinamento di Ateneo dell'Università di Siena
Mozione del Coordinamento di Ateneo contro il DDL Moratti - riunione del 21 marzo 2005
Il Coordinamento Docenti dell'Ateneo Senese, riunito per esaminare l'iter del DDL Moratti sullo stato giuridico dei docenti, prende atto del fallimento dell'ultimo incontro tra Sindacati e Associazioni della Docenza del 16 marzo u.s., incontro in cui il Ministro non si è nemmeno presentato. Il Ministro ha dimostrato, anche in questa fase, di non considerare in alcun modo le istanze provenienti dal mondo universitario nel suo complesso così come si sono palesate in questi mesi di agitazione e che hanno dimostrato un'aperta contrarietà al progetto da parte di organi accademici, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria nonché di una vasta massa di docenti, personale universitario e studenti.
Il Coordinamento ribadisce ancora una volta che l'inaccettabilità del DDL risiede non solo nei singoli aspetti normativi, ma soprattutto nella sua filosofia di fondo, ispirata ad una sostanziale disarticolazione della università pubblica, ad una totale revisione dei contenuti culturali e scientifici, ad una precarizzazione selvaggia del percorso della docenza, ad una sostanziale dismissione della ricerca pubblica ed infine ma non ultimo ad uno svuotamento del rapporto didattico tra docenti e studenti. Il decreto è infatti dominato da una visione ideologica di tipo aziendalistico in cui tra l'altro il rapporto docente-discente è schiacciato nella elementarità del rapporto di utenza, senza invece valorizzare la partecipazione dello studente come soggetto attivo inserito a pieno titolo nel rapporto didattico.
L'impostazione aziendalistica dell'università pubblica che emerge dal DDL collide inoltre con la realtà effettiva del mondo universitario. Ci preme sottolineare come all'interno di una più consona logica istituzionale rispetto a quella aziendale, lo svolgimento di molte delle mansioni legate al buon funzionamento della struttura universitaria sia affidato al lavoro appassionato di tutte le sue componenti. In particolare, una parte rilevante del carico didattico, valutabile quantitativamente tra il 30 e il 50 per cento dell'intera attività didattica a seconda dei vari corsi di Laurea, è reso possibile grazie all'apporto volontario e gratuito dei Ricercatori. Anche per questo ci sembra irrinunciabile la richiesta della terza fascia della docenza. Anche numerose attività istituzionali (Commissioni, Comitati, etc) vengono svolte grazie a simili forme di volontariato gratuito impensabili in una logica aziendalistica. A questo proposito è importante ricordare che il costo delle attività didattiche e istituzionali, oggi svolte su base volontaria e gratuita da molti docenti-ricercatori, provocherebbe il collasso dei bilanci degli Atenei, qualora venissero assegnate con contratti a pagamento, come prevederebbe una logica strettamente aziendale. Quindi, il DDL Moratti per l'università è da respingere, sia sul piano della prospettiva che su quello dell'attuabilità. L'Università deve essere una Istituzione pubblica dedita alla crescita culturale del Paese e non una azienda subordinata a logiche di mercato. Il Coordinamento rileva ancora una volta che il Ministro si è rivelato incapace di dialogare con il mondo universitario in tutte le sue componenti, a partire dalla Conferenza dei Rettori fino agli studenti passando per le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria. Pertanto, oltre a reiterare la richiesta di dimissioni del Ministro Moratti, il Coordinamento si propone di mantenere lo stato di agitazione in forme da definire con esattezza in base allo svolgimento concreto dei passaggi formali del DDL Moratti.
Qualora l'iter del DDL proseguisse inalterato senza tener conto delle richieste avanzate dal mondo universitario, il Coordinamento si prepara a promuovere uno sciopero bianco richiamando alla stretta applicazione delle disposizioni di legge per l'esecuzione di tutte le attività universitarie, senza alcuna delle prestazioni gratuite e volontarie oggi indispensabili al funzionamento degli atenei. Il Coordinamento si dichiara anche pronto a promuovere la richiesta di dimissioni dei Docenti da tutte le cariche organizzative della vita universitaria a partire dalle dimissioni dei Presidenti di Corso di Laurea per risalire fino alla richiesta di presentazione delle dimissioni di Presidi e Rettori, col chiaro significato di rifiuto della collaborazione ad una Università priva delle radici ideali che ne hanno consentito fino ad oggi la crescita e il funzionamento. Il Coordinamento senese inoltre aderisce al Coordinamento degli Atenei Toscani e promuove con esso la realizzazione di un forum su "l'università che vogliamo" da tenersi alla fine di aprile, con lo scopo di estendere la discussione anche ad altri aspetti della vita universitaria e dei suoi rapporti con la società.
Coordinamento Docenti dell'Università di Siena
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