Stabilizzazioni nelle università: destinati a cedere tutti gli atenei
Con la sigla delle intese di questi giorni altre importanti università scelgono di applicare la direttiva e avviare un confronto su precariato a tutto campo.
![Decrease text size](/images/makeTextSmaller.jpg)
![Increase text size](/images/makeTextBigger.jpg)
Con la firma dell’accordo di Bologna e con quella de L’Aquila sono sempre di meno gli atenei che scelgono di non stabilizzare i lavoratori precari. Le intese si aggiungono a quelle più recenti di Camerino e del Politecnico di Torino oltre a quelle dei mesi scorsi. Insomma il processo di stabilizzazione che abbiamo conquistato anche per i precari delle università dopo un braccio di ferro con il ministero della funzione pubblica è ormai avviato.
Alle iniziative già intraprese come la manifestazione del 3 luglio se ne aggiungeranno altre durante l’autunno per ottenere la piena applicazione della direttiva 7 e l’estensione delle stabilizzazioni ai precari attualmente esclusi.
L’accordo Aran che estende l’elettorato attivo e passivo ai lavoratori con contratto a termine che hanno diritto alla stabilizzazione è un altro passo in avanti per la conquista di una cittadinanza piena nel mondo del lavoro per tutti a prescindere dalla tipologia contrattuale.
Roma, 30 luglio 2007
Servizi e comunicazioni
I bandi in Gazzetta Ufficiale
I più letti
-
PNRR: notizie e provvedimenti
-
Riconoscimento 24 CFU/CFA nei percorsi di formazione abilitante da 60 crediti: richiesta unitaria di chiarimento
-
Università: i gruppi di lavoro del Ministero e l’inverno che sta arrivando
-
Autonomia differenziata: depositato in Cassazione il quesito referendario abrogativo
Lettori e CEL: iscriviti alla mailing list
Partecipa al gruppo di discussione dei Lettori e CEL, invia una email a lettori+subscribe@flcgil.it