Pubblicato l'atto di indirizzo del MIUR per le priorità politiche del prossimo anno: per le Università buoni propositi e cattive pratiche
Alle proposte devono seguire fatti e comportamenti conseguenti per portare l'Università fuori dall'Emergenza. La nostra mobilitazione continua.
Nell’Atto di indirizzo sulle priorità politiche del MIUR per l’anno 2016 alcune cose colpiscono relativamente all’Università.
La prima è che si dichiara, giustamente, di voler perseguire l’obiettivo di potenziare l’offerta formativa relativamente alle competenze linguistiche. Stride però con questa affermazione la politica perseguita proprio dal MIUR nei confronti del Lettori/CEL che proprio questa funzione esercitano e che invece sono, nelle intenzioni e nelle pratiche del MIUR, dequalificati ed espulsi dal sistema.
Come spesso accade in questo tipo di documenti si affermano principi condivisibili a cui però non seguono né fatti né comportamenti conseguenti. Grida manzoniane fatte per mischiare le carte e confondere la realtà.
Aumentare il numero dei beneficiari delle borse di studio non può che vederci favorevoli, ma se ora che è in discussione la Legge di stabilità non si mettono risorse adeguate, questa affermazione è priva di senso.
“Rendere gli Atenei attrattivi”, “incentivare l’internalizzazione”, “investire nei processi di ricambio della classe docente”, ma di che stiamo parlando?
Il personale delle Università è in continuo calo, le risorse per il diritto allo studio diminuiscono, l’offerta formativa si riduce, i salari sono fermi da sei anni, i fondi per la ricerca scarseggiano e le strutture universitarie sono spesso fatiscenti. E dovremmo attrarre studenti e giovani ricercatori in queste condizioni?
Pensiamo allora a garantire diritti ai nostri ricercatori a sbloccare i contratti e le retribuzioni e ad investire seriamente sul diritto allo studio.
L’Atto di indirizzo per le priorità politiche del Ministero non deve essere un libro dei sogni di cui non abbiamo francamente bisogno, ma un impegno vero per portare l’Università fuori dall’emergenza.
Per questo e per cambiare le politiche sull’Università, proseguiamo con le iniziative di mobilitazione:
- il 15 dicembre, giorno di inizio della discussione della legge di stabilità alla Camera, presidio unitario indetto dal CGIL, CISL e UIL a piazza Montecitorio per il rinnovo del CCNL nei settori pubblici in continuità con la manifestazione del 28 novembre
- il 18 dicembre ancora a Montecitorio dalle ore 15 alle ore 17,30 presidio promosso con tutte le componenti dell'Università a sostegno degli emendamenti da noi presentati per rilanciare il ruolo dell'Università pubblica partendo dal reclutamento, dal diritto allo studio e dalla qualità del lavoro di tutti contro ogni ipotesi di “buon università” in salsa renziana.
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