Dal 24 novembre, presidio permanente alla Camera contro il DDL Gelmini
Le associazioni e le organizzazioni sindacali dell’Università approvano un nuovo documento sul DDL Gelmini e promuovono un presidio nazionale davanti alla Camera in concomitanza con l’inizio della discussione parlamentare
Le Associazioni ed Organizzazioni Sindacali dell’Università hanno approvato un documento unitario in cui ribadiscono le forti critiche al DDL Gelmini sull'Università, riprendendo il comunicato unitario del 11 ottobre 2010.
Per sostenere la protesta, oltre ad aderire alla giornata di mobilitazione internazionale dello studente del 17 novembre, le Associazioni ed Organizzazioni Sindacali promuovono a partire dal 24 novembre alle ore 10, un presidio permanente alla Camera, in occasione dell’avvio della discussione parlamentare.
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ADI, ADU, AND, ANDU, AURI, CISL-Università, CNRU, CNU, CSA-CISAL Università,
FLC CGIL, LINK-Coordinamento Universitario, RDB-USB,
RETE 29 APRILE, SNALS-Docenti Università, SUN,
UDU, UGL-Università e Ricerca, UILPA-UR
Roma, 12 novembre 2010
La ripresa dell’iter parlamentare del Disegno di legge sull’Università, che sarà discusso a partire dal 19 novembre p.v. dall’Aula della Camera, impedisce quanto auspicato dal mondo universitario e, in particolare, da queste Organizzazioni che avevano chiesto “al Governo e al Parlamento di aprire finalmente un serio e ampio confronto con l’Università”. Riaprire una discussione pubblica sull’università italiana e sulle sue reali necessità resta indispensabile.
Il finanziamento annunciato dal Governo, assolutamente insufficiente anche solo a compensare i tagli già decisi per l’Università, conferma che non si intende ancora investire seriamente nella ricerca e nell’alta formazione, come invece avviene negli altri Paesi; una scelta questa indispensabile per il rilancio culturale ed economico del nostro Paese.
Con questo finto finanziamento aggiuntivo si vuole in realtà preparare il terreno all’approvazione immediata di un Disegno di legge che rappresenta un attacco al Sistema nazionale dell’Università pubblica.
Le Organizzazioni universitarie ritengono indispensabile e urgente una vera riforma che preveda:
- di rendere più autonomi e più democratici gli Atenei, con la partecipazione di tutte le componenti alla loro gestione;
- l’aumento dei docenti di ruolo, risolvendo il problema del precariato (prevedendo un’unica figura pre-ruolo) e prevedendo per gli attuali precari reali prospettive di accesso alla docenza;
- il riconoscimento ai ricercatori del ruolo docente effettivamente svolto;
- la valorizzazione della figura dell’associato;
- la valorizzazione del ruolo del personale tecnico-amministrativo;
- un vero diritto allo studio che tenga anche adeguatamente conto delle condizioni economiche degli studenti;
- il ripristino, anzi l’aumento, delle risorse per il funzionamento di una Università riformata, che consenta a tutti gli Atenei di svolgere ricerca e insegnamento di qualità.
Si ribadisce l’invito a tutte le componenti universitarie a continuare e a intensificare la mobilitazione a sostegno dell’Università pubblica.
In particolare, in vista della discussione del Disegno di Legge, le Organizzazioni universitarie aderiscono alla Giornata di mobilitazione internazionale dello studente del 17 novembre, promuovono un presidio nazionale davanti alla Camera in concomitanza con l’inizio della discussione e invitano a partecipare alle iniziative di protesta.
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