L’Università telematica Marconi procede con i licenziamenti
Fallito anche l’ultimo tentativo di mediazione della Regione Lazio.
Anche l’ultimo tentativo di mediazione per scongiurare 47 licenziamenti all’Università telematica Guglielmo Marconi è fallito.
L’incontro in Regione Lazio tenutosi il 20 ottobre ha visto infatti l’indisponibilità dell’amministrazione universitaria a trovare soluzioni alternative ai licenziamenti, come ripetutamente prospettato dal sindacato e dalle rappresentanze sindacali aziendali.
Una Università che non è statale ma svolge una precisa funzione pubblica, sociale e culturale, che percepisce finanziamenti pubblici, che deve garantire la qualità dell’offerta formativa, intraprende invece la strada del ridimensionamento e del profitto a tutti i costi.
Si attende da un momento all’altro che vengano recapitate le 47 lettere di licenziamento che potrebbero riguardare in primis proprio quei lavoratori che si sono più esposti nella rivendicazione dei propri diritti, e questo è inaccettabile e lo contrasteremo con tutti i mezzi.
Questa mattina si è tenuta un’assemblea e poi un presidio dei lavoratori davanti alla sede della Marconi con striscioni, bandiere e cartelli per manifestare contro il mancato accordo che apre la strada ai licenziamenti.
La Marconi è una Università in cui non c’è un vero contratto aziendale, in cui non c’è la contrattazione integrativa, in cui i più elementari diritti sono riconosciuti a discrezione del Rettore e della dirigenza.
La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Marconi è ovviamente solo all’inizio e proseguirà nei prossimi giorni con ulteriori manifestazioni e scioperi.
La FLC CGIL tutelerà tutti i lavoratori e le lavoratrici di questa Azienda per garantire il mantenimento del posto di lavoro e dei più elementari diritti sindacali.
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