Elezioni per il rinnovo parziale del Consiglio Universitario Nazionale
A gennaio, da giovedì 19 a mercoledì 25, si vota per eleggere i rappresentanti di sette delle quattordici Aree CUN.
Dal 19 al 25 gennaio 2017 si vota per rinnovare la metà dei rappresentanti dei docenti in Consiglio Universitario Nazionale.
Le votazioni si svolgeranno tra le ore 9,00 e le ore 17,00, escluso il sabato. Il 25 gennaio 2017 le operazioni di voto termineranno alle ore 14.00.
Ogni ateneo, nell'ambito dei giorni e dell'orario di cui sopra, potrà fissare un proprio calendario e un proprio orario.
Il voto riguarderà in particolare le seguenti Aree:
- Area 1 - scienze matematiche ed informatiche
- Area 2 - scienze fisiche
- Area 4 - scienze della terra
- Area 6 - scienze mediche
- Area 8 - ingegneria civile e architettura
- Area 11 - scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
- Area 14 - scienze politiche e sociali.
Dovranno essere eletti, per ogni Area, un ricercatore, anche a tempo determinato, un associato e un ordinario.
Il 22 dicembre sono state pubblicate le candidature per ogni Area coinvolta nel rinnovo.
La FLC CGIL, come avvenuto anche nei precedenti rinnovi, non esprime propri candidati limitandosi a sostenere le candidature di quei ricercatori e professori universitari che in questi anni si sono distinti per il loro operato critico e progressista o che, già impegnati nel CUN, hanno lavorato per rafforzare il ruolo e le funzioni di questo organismo.
La FLC CGIL sostiene quindi, anche in sintonia con la Rete 29 aprile, le candidature di:
- Ludovico Pernazza - ricercatore - Area 1
- Valerio Tramutoli - associato - Area 2
- Alessandra Filabozzi - ricercatrice - Area 2
- Manuela Di Franco - ricercatrice - Area 6
- Angela Celeste Taramasso - ricercatrice - Area 8
- Chiara Lucia Maria Occelli - associato – Area 8
- Pascal Perillo - ricercatore - Area 11
- Piero Graglia - associato - Area 14
- Rocco Giurato - ricercatore - Area 14
In questi anni il CUN, anche al di là della piena condivisione o meno dei documenti e delle delibere assunte, è stato un punto di riferimento per la comunità universitaria. Gli interventi legislativi succedutisi negli anni, a partire dalla legge 240/2010, ne hanno ridotto le materie di competenza, spostando in particolare sull’ANVUR il vero centro decisionale anche a fronte di un Ministero sempre più evanescente. Se invece si fosse ascoltato di più il parere di questo organo si sarebbero evitate perlomeno le più macroscopiche cantonate prese in questi anni dal MIUR.
Del resto il fatto di essere un organismo elettivo, di rappresentanza dell’intero sistema universitario, eletto a voto segreto e con le preferenze è quasi un “unicum” nel panorama desolante degli organismi tutti di nomina.
Forse per questo, almeno finora, i vari Ministri non hanno ritenuto di utilizzarlo appieno ed al meglio.
Crediamo necessario che si restituisca a questo organismo un ruolo più forte e incisivo nella politica universitaria, anche intervenendo, se necessario, su un riassetto della sua composizione che tenga conto delle modifiche strutturali che nelle università sono avvenute in questi anni.
Elettività, rappresentatività di tutte le componenti che operano a vario titolo negli Atenei, funzionalità e rafforzamento del ruolo dovrebbero essere i punti fermi per un intervento riformatore.
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