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Docenti universitari, il Governo modifica il trattamento economico senza nessun confronto con i sindacati

Emanati dal Consiglio dei Ministri due schemi di regolamento in applicazione della Legge 240/2010.

05/05/2011
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In un comunicato stampa il Ministro Gelmini comunica che l'odierno Consiglio dei Ministri ha approvato due schemi di regolamento in attuazione della Legge 240/2010.

Il primo riguarda il passaggio da biennali a triennali degli scatti di anzianità dei docenti universitari, l'altro lo stipendio d'ingresso dei nuovi docenti assunti e l'eliminazione dello straordinariato.

E' semplicemente vergognoso che atti regolamentari di questa importanza, che vanno ad incidere sul trattamento retributivo, siano prodotti nel più assoluto disprezzo delle regole di confronto con le parti interessate e con le associazioni di rappresentanza del mondo universitario.
Neanche il Consiglio Universitario Nazionale, organo di rappresentanza del sistema universitario, è stato coinvolto.

Nel suo comunicato stampa il Ministro parla di docenti valutati e premiati sulla base di criteri meritocratici. Nel contempo però si bloccano gli scatti di anzianità e si riducono gli stipendi di tutto il personale universitario. Si bloccano per tre anni i contratti del personale contrattualizzato e si blocca qualsiasi adeguamento per il personale docente, senza nessuna prospettiva di recupero.

Da aggiungere che l'ANVUR, l'Agenzia Nazionale di Valutazione, è appena stata insediata e non ha ovviamente ancora potuto produrre nulla. Di quale incentivazione del merito parliamo, signora Ministro? Per incentivare bisogna avere risorse ed invece nelle Università assistiamo solo a tagli e a nuove forme di centralismo burocratico/ministeriale.

Su questi provvedimenti, che dovranno ora acquisire il parere del Consiglio di Stato e delle Commissioni Parlamentari, la FLC CGIL chiede l'immediata apertura di un confronto per esaminarne nel merito i contenuti, a prescindere dalla pura propaganda del ministro.

Nonno, cos'è il sindacato?

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al Centro Binaria di Torino, ore 18.

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