Precariato AFAM: la FLC CGIL in campo per una chiusura definitiva delle graduatorie nazionali
Oltre il 20% dei posti attualmente occupati da docenti precari. La loro stabilizzazione rappresenterebbe una risposta di qualità per le Istituzioni pubbliche del settore AFAM.
Il tema del precariato dei docenti del settore AFAM ha avuto una considerevole attenzione nella legge 205/17 che ha reso ad esaurimento la ex graduatoria 128 del 2013 e ha istituito una nuova graduatoria ad esaurimento, la così detta 205, ponendo le basi per chiudere in tempi rapidi le graduatorie vigenti.
Il budget messo a disposizione dalla legge 205/17 è sufficiente per coprire quel 20% dei posti che ad oggi risulta vacante e che invece “stabilmente” è occupato da personale precario. Inoltre più volte abbiamo richiesto che vengano definite le modalità di incremento dell’organico anche al fine della messa a regime dei corsi di studio che rilasciano titoli ordinamentali e nei quali spesso utilizzati personale assunto con contratti atipici.
Nel corso di una recente riunione al Ministero, l’Amministrazione ci ha comunicato di aver richiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) l’autorizzazione ad assumere per il 2019/2020, un numero dei docenti precari corrispondente alle risorse liberate dalle cessazioni a partire dal 1° novembre 2019, a cui si aggiungono il 10% delle risorse spese nel 2016/17 per le supplenze.
Poiché le modalità di calcolo utilizzate per l’individuazione del contingente da assumere sono meno favorevoli di quelle utilizzate nella relazione tecnica allo schema di regolamento sul reclutamento, la FLC CGIL e le altre Organizzazioni sindacali hanno richiesto l’applicazione di questi ultimi criteri. L’amministrazione ha accolto la richiesta e si è impegnata a integrare la richiesta al MEF. Se la proposta sindacale fosse accolta, il contingente di immissioni in ruolo aumenterebbe considerevolmente.
Ricordiamo, infine, che ad oggi non è stato ancora nominato il Direttore generale “per l’alta formazione artistica, coreutica e musicale, il diritto allo studio e le scuole di specializzazione” interlocutore necessario per tutte le tematiche del settore, soprattutto nel momento in cui si dovrà organizzare il piano assunzionale per il quale sarà d’obbligo il confronto con le organizzazioni sindacali.
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