AFAM: i ritardi del MEF impediscono la sottoscrizione definitiva in tempi utili del CCNI sul fondo di istituto
Non accreditate le risorse necessarie per il pagamento del salario accessorio. Non era mai accaduto in precedenza. Le proposte della FLC CGIL.
Il 30 novembre scorso è stata sottoscritta la preintesa sull’utilizzo del fondo di istituto relativo all’anno accademico 2020/21. L’incredibile ritardo nella sottoscrizione è stato sostanzialmente determinato dall’attesa dei pareri del MEF su due aspetti: gli incarichi di coordinamento del personale TA svolti nell’orario di servizio (intensificazione) e i tetti di spesa del fondo di istituto. I pareri richiesti diversi mesi prima, sono pervenuti rispettivamente il 29 ottobre e il 29 novembre.
Durante l’incontro del 30 novembre il MUR si era impegnato ad accelerare al massimo i tempi per consentire la sottoscrizione definitiva del contratto, la ripartizione delle risorse tra istituti e il caricamento degli elenchi per la liquidazione dei compensi accessori nei tempi previsti dalla Ragioneria Generale dello Stato, ossia entro le ore 14:00 del 15 dicembre 2021.
Nonostante il parere positivo dell’ufficio centrale di bilancio del MUR e il sostanziale via libera del dipartimento della funzione pubblica, gli uffici preposti del Ministero dell’Economia e Finanze ancora oggi non hanno dato il prescritto visto di conformità. Conseguentemente il decreto di riparto del MUR e l’accreditamento delle risorse alle istituzioni non ha avuto seguito. Per la prima volta tutto il fondo di istituto diventa economia e verrà riassegnato alle istituzioni nel 2022.
Da segnalare che l’apertura delle linee del sistema NOIPA del 18 dicembre è finalizzato alle operazioni di versamento in conto entrata del bilancio dello Stato delle risorse rimaste residue sul POS (nel caso dell’afam tutto il fondo di istituto non utilizzato) per permettere la chiusura dell’esercizio finanziario.
Per l’ennesima volta il comportamento dei ministeri che hanno il compito istituzionale sui controlli della contrattazione integrativa nazionale, appare offensivo non solo delle parti che hanno sottoscritto il contratto, ma fa strame dei diritti delle lavoratrici e i lavoratori dell’istituzioni afam. A questo si aggiunge il silenzio del MUR che non ha inviato nessuna comunicazione alle istituzioni per chiarire quanto accaduto.
Naturalmente ricordiamo che l’effetto positivo della sottoscrizione della preintesa è stata quella aver consentito la chiusura della contrattazione in tutte le istituzioni anche in quelle abituate a terminarla con ritardi intollerabili.
Come FLC CGIL chiediamo
- che si faccia tutto il possibile affinché l’accreditamento delle economie avvenga nei primissimi mesi del 2022
- che il MUR chiarisca a tutte le istituzioni che i compensi per le attività aggiuntive con il fondo contrattuale relativo all’a.a. 2020/21 devono essere tassate come arretrati degli anni precedenti a cui si applica l’aliquota IRPEF media e non massima.
Segnaliamo che le attività finanziate con risorse proprie delle istituzioni devono essere pagate entro la chiusura dell’esercizio finanziario e non possono usufruire dell’applicazione dell’aliquota media.
Ricordiamo, infine, che il 21 dicembre 2021 parte la trattativa per il nuovo CCNI 2021/22. La FLC CGIL chiederà che si concluda in tempi brevi per consentire alle istituzioni di programmare le attività avendo un quadro di riferimento chiaro e definito.
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