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AFAM: gli esiti dell’incontro con il viceministro Fioramonti

Significativi impegni assunti, ma per la FLC CGIL bisogna passare dalle parole ai fatti.

18/04/2019
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Lo scorso 16 aprile si è svolto l’incontro con il viceministro Fioramonti, richiesto unitariamente nei giorni scorsi da tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del Comparto Istruzione e Ricerca: FLC CGIL, CISL FUSR, UIL Scuola Rua, FGU Dip. AFAM – UNAMS, SNALS Confsal.

L’incontro è particolarmente importante tenuto conto che le relazioni sindacali con la competente Direzione Generale del MIUR, sono da mesi inesistenti.

Nel comunicato unitario gli esiti della riunione.

Segnaliamo che abbiamo ulteriormente ribadito la situazione di assoluta emergenza che stanno vivendo alcuni istituti superiori di studi musicale (ex istituti musicali pareggiati) che, a causa della lentezza nell’avvio della procedura di statizzazione e del disimpegno degli enti locali di riferimento, non sono più in grado nemmeno di pagare gli stipendi ai propri dipendenti.

Su tutti gli aspetti affrontati la FLC CGIL ha chiesto che si passi finalmente dalle parole ai fatti.

Loghi unitari

Comunicato unitario

Dopo gli stati generali Afam, convocati con l’obiettivo di valorizzare il sistema che attende da 20 anni il completamento della riforma, come OO.SS. avevamo chiesto lo scorso 4 aprile un incontro urgente al Ministro Marco Bussetti, al Vice Ministro Lorenzo Fioramonti e al Capo Gabinetto Giuseppe Chinè, di confronto politico sugli indirizzi strategici da attuare nel breve tempo nel settore Afam.

Oggi siamo stati ricevuti dal Vice Ministro, Lorenzo Fioramonti, al quale oltre ad esprimere la nostra gratitudine per la diponibilità e la sollecitudine dell’incontro, abbiamo ribadito le criticità, ormai croniche, del Settore Afam.

In particolare abbiamo evidenziato come l’introduzione dei nuovi ordinamenti didattici necessiti di un ampliamento delle dotazioni organiche, ferme al periodo pre-riforma e, come noto, modificabili solo “a costo zero”, attraverso il sistema delle conversioni, rinunciando ad alcuni insegnamenti e/o figure professionali in favore di altre.

A tal proposito le sigle sindacali hanno posto l’esigenza non più differibile, di un piano straordinario di assunzioni per la copertura dei posti vacanti che consentirebbe di chiudere definitivamente la partita del precariato storico.

A distanza di 20 anni dal varo della Legge 508/99 una bozza del regolamento per il reclutamento del personale docente e tecnico-amministrativo delle istituzioni Afam, acquisito il parere del Consiglio di Stato, è ora in procinto di passare all’esame delle Commissioni Parlamentari competenti. In proposito abbiamo evidenziato al Vice Ministro, da un lato, una valutazione negativa di parte significativa dei contenuti del provvedimento e, dall’altro, l’importanza di essere auditi dalle stesse Commissioni per l’espressione della nostra posizione. Come OO.SS. abbiamo preannunziato al Vice Ministro un documento unitario nel quale evidenziare i punti di integrazione o modifica al testo dello stesso regolamento, il quale dovrebbe affrontare anche il passaggio dei circa 700 docenti della 2° fascia nella prima fascia, atteso che, ad oggi, non disponiamo di alcuna informazione sui criteri e la tempistica di tale passaggio.

Riguardo all’emanazione dei decreti per l’attivazione delle procedure per la statizzazione delle Accademie storiche e gli ex Istituti Musicali Pareggiati, fermo restando il termine conclusivo del processo di statizzazione, abbiamo espresso l’esigenza di conoscere i criteri e l’iter dello stesso processo e le misure di salvaguardia del personale interessato (di ruolo e a tempo determinato).

In merito al fondo di Istituto 2018 abbiamo ricordato che l’accordo era stato sottoscritto, con notevole ritardo, il 6 dicembre 2018 comportando così la conseguente corresponsione al personale nello scorso dicembre, peraltro nell’unica data resa eccezionalmente utile dal MEF (14 dicembre), a ridosso della chiusura per le festività natalizia e della fine d’anno. Ciò, come è comprensibile, ha creato notevoli criticità evidenziatesi nel fatto che non tutte le istituzioni sono state in grado in tempi così ristretti di provvedere al relativo pagamento al personale interessato. Nell’esprimere la preoccupazione che una situazione analoga non si ripeta nel 2019, abbiamo evidenziato come tuttora una decina di Istituti, che non erano riusciti a concludere la procedura per il pagamento del fondo, ancora non conoscono i tempi nei quali tali pagamenti potranno essere effettuati.

Abbiamo, infine evidenziato l’esigenza di una riforma della governance mirata al superamento dei conflitti tra organismi istituzionali, una valorizzazione delle Scuole e dei dipartimenti e una loro rappresentatività in seno al Consiglio Accademico da rimodellarsi sulla struttura del Senato accademico dell’Università.

Il Vice Ministro, ha preso atto delle problematicità evidenziate, con l’impegno a sollecitarne una possibile risoluzione ed in particolare ha comunicato la sua ferma intenzione di chiedere un deciso incremento delle risorse (tra i 100 e i 200 milioni di euro) a favore dell’Afam nell’intento di sostenere e valorizzare questo Settore, viste le difficoltà finanziarie nelle quali versa ormai da anni.

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