Valutazione dirigenti scolastici: verso un esito negativo della concertazione.
La riunione del 6 maggio doveva approfondire e concludere il processo di avvicinamento tra OO.SS. e parte ministeriale sulle procedure valutative dei dirigenti scolastici.
La riunione del 6 maggio doveva approfondire e concludere il processo di avvicinamento tra OO.SS. e parte ministeriale sulle procedure valutative dei dirigenti scolastici.
L’incontro precedente aveva permesso di arrivare ad un punto di condivisione che consisteva in un esito della valutazione che non si risolvesse in giudizi di tipo classificatorio: tre livelli in riferimento a 3 standard (da migliorare, di apprezzamento, di eccellenza). Il punto di condivisione tendeva a privilegiare invece gli elementi descrittivi del processo valutativo e quindi la rilevazione per ciascuna area e ciascun obiettivo degli elementi di criticità o di posività-apprezzamento, in relazione a prestazioni e risultati dell’azione del dirigente scolastico. L’orientamento era quello di evitare in questa fase di prima applicazione, sperimentazione e validazione del modello valutativo, una classificazione degli esiti sui tre livelli non del tutto comprensibile e giustificabile. E ciò anche in relazione alle ricadute sulla retribuzione di risultato.
Invece il documento della parte ministeriale, pur recependo alcuni elementi del dibattito dell’incontro precedente, riproponeva i tre livelli e una impostazione classificatoria rigida e formale ( i 3 giudizi conclusivi) che si riteneva superata. La logica della riproposizione risultava evidente dal collegamento con l’attribuzione della retribuzione di risultato. La nuova proposta ministeriale è così sintetizzabile:attribuzione del 20% della Retribuzione di risultato in tutti i casi di risultati che si collocassero nell’area della positività ai primi due livelli (da migliorare e da apprezzare); recupero della retribuzione di risultato non attribuita (i casi “patologici”, di valutazione negativa) e utilizzo di quel fondo, a livello regionale, per premiare l’eccellenza propria del terzo livello.
Questa nuova proposta è stata valutata negativamente dalla Cgil scuola e da altre OO.SS. che hanno ribadito l’importanza dei punti di arrivo dell’incontro precedente e in ogni caso la necessità di evitare differenziazioni retributive per i Dirigenti scolastici che avessero conseguito in ogni caso una valutazione positiva (per quanto diversamente articolata e con contenuti descrittivi differenziati rispetto agli esiti di prestazione e di risultato).
Nel prossimo incontro probabilmente si sancirà la inconciliabilità delle nuove posizioni registrate nell’incontro del 6 maggio.
Code contrattuali
La seconda parte della riunione è servita a riproporre alcune questioni aperte del “vecchio” contratto, ad acquisire alcune informazioni utili e a sollecitare l’amministrazione rispetto ad alcuni impegni ad esso legati.
1. Assicurazione (art. 36 del CCNL): il testo del bando è stato finalmente licenziato. Questo accelera la conclusione dell’iter. L’accordo finale verrà sottoposto alle organizzazioni sindacali dei Dirigenti scolastici nel giro di poche settimane.
2. Contratto 2002-2005: sollecitato a verificare la disponibilità del MIUR a richiedere l’inserimento nel prossimo DPEF delle risorse per il contratto dei D.S., il dottor Zucaro si è impegnato personalmente a risollevare la questione con il Capo Gabinetto.
3. Lettera dell’Amministrazione alle direzioni Regionali per sbloccare le situazioni ancora ferme per quanto riguarda le Retribuzioni di posizione: anche qui c’è un impegno diretto del Direttore generale che dovrebbe permettere di licenziare tale lettera entro la settimana.
4. Mobilità e incarichi dei Dirigenti Scolastici: inaccettabile nota del MIUR. In chiusura, i rappresentanti dell’Amministrazione hanno voluto anticipare alle Organizzazioni Sindacali il contenuto di una Nota che intendono inviare alle Direzioni Regionali per puntualizzare le norme legislative e contrattuali sugli incarichi e la mobilità dei Dirigenti Scolastici.
Poiché tale Nota non si limita a fare una ricognizione chiarificatrice delle norme ma di fatto dà spazio ad una errata interpretazione della legge Frattini, che finisce per estendere alla Dirigenza Scolastica l’unilateralità degli incarichi dirigenziali in ordine alla durata e ai contenuti degli incarichi stessi, conferendo per tale via una discrezionalità assoluta al Dirigente Regionale, la CGIL Scuola ha consigliato all’Amministrazione di non inviare tale Circolare.
Infatti la legge Frattini non riguarda la Dirigenza Scolastica, il Contratto non conferisce all’arbitrio del Direttore regionale l’affidamento degli incarichi, il Contratto deve vigere sia per i vecchi che per i nuovi incarichi.
Una interpretazione delle norme contrattuali, sia pure alla luce della Legge Frattini che peraltro un ordine del giorno del Parlamento ha escluso per la Dirigenza Scolastica, ad opera del solo MIUR sul conferimento degli incarichi tutto in mano al Dirigente Regionale sarebbe un atto unilaterale che limiterebbe l’autonomia del Dirigente e delle stesse istituzioni scolastiche.
Le OO.SS. sono state riconvocate per Mercoledì 14 maggio alle ore 15.30.
Roma, 7 maggio 2003
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