
Tutto il secondo ciclo disciplina per disciplina (IX)
L’arte… di arrangiarsi


Premessa - Riassunto delle puntate precedenti: Tra un’istruzione professionale che non si capisce dove vada a finire, un campus che non si sa cos’è, un liceo senza sbocchi professionali, altro che sperimentazione! Siamo all’avventura: l’intreccio perdita dei posti-conservazione dell’organico-sperimentazione- autorizzazione al campus è perverso. Come nel caso del famoso nodo gordiano c’è un solo modo per scioglierlo: sapere ciò che realmente ci riserba il secondo ciclo in termini certi di orari e discipline. Nei giorni precedenti abbiamo già esaminato l’area storico-letterario-umanistica, la geografia, l’area linguistica, l’area matematico-informatica, l’area economica e l’area scientifica.
Esiste un’altra gamma di discipline che si possono ritrovare sia nell’area degli insegnamenti generali che in quella degli insegnamenti specialistici e di indirizzo: le discipline artistiche.
Esse infatti sono presenti sotto diverse forme e classi di concorso nei nuovi licei così come lo erano nei licei tradizionali, per lo più sotto la denominazione di Storia dell’arte (A061 con quasi 1.500 addetti), in taluni casi accoppiata nel medesimo insegnamento con disegno (A025 con quasi 3.500 addetti, in parte utilizzati per ragioni storiche anche sulla classe A007, Arte della fotografia e della grafica pubblicitaria, a sua volta con circa 150 addetti dall’incerto destino legato all’incerto destino dell’indirizzo professionale di grafica).
Ma esistono anche numerose discipline artistiche insegnate finora prevalentemente nei licei artistici e negli istituti d’arte, ma anche in qualche indirizzo professionale e tecnico (una per tutte: Disegno tecnico artistico A027): si tratta soprattutto di Discipline geometriche (A018), Discipline Pittoriche (A021) e Discipline Plastiche (A022) ma anche di numerose discipline più specifiche, ivi compresi i 21 laboratori di arte applicata.
Nel primo caso il decreto sul secondo ciclo prevede il mantenimento delle discipline, anzi anche la loro estensione a licei come il tecnologico e l’economico in cui questa non era scontata. E’ questo il frutto di una battaglia svoltasi nell’opinione pubblica all’indomani delle prime bozze di decreto, quando anche artisti italiani di fama mondiale si mobilitarono per dire che era una vergogna che in un paese pieno di opere d’arte come l’Italia l’arte non fosse in qualche modo trasversale a tutti gli indirizzi. In particolare:
• nel liceo artistico (A061) non ha variazioni rispetto alle sperimentazioni più diffuse.
• nel liceo classico (A061) ha un incremento del 250%
• nel liceo economico (A061) è obbligatoria per 132 ore nei primi due anni, mentre non era prevista nell’istituto tecnico commerciale;
• nel liceo linguistico (A025) ha una riduzione del 16,7%;
• nel liceo delle scienze umane (A025) ha una riduzione del 20%
• nel liceo scientifico (A025) non ha variazioni quantitative
• nel liceo tecnologico è una disciplina a scelta dello studente tra cinque.
Dunque l’introduzione nel liceo economico ed il forte incremento del classico (e qualche scelta nel tecnologico) potrebbero compensare abbondantemente le perdite nel linguistico e nelle scienze umane. Ma il condizionale è d’obbligo perché nei licei economico, linguistico e delle scienze umane dovranno vedersela con Musica (A031 probabilmente) non si capisce se in alternativa, se in contemporanea o se lo stesso insegnante dovrà insegnare entrambe le discipline (?).
Musica a sua volta oltre che in contemporanea con Arte nei suddetti licei si trova nella seguente situazione:
• nel liceo artistico è introdotta come disciplina a sé per un’ora a settimana per tutti e cinque gli anni;
• nei liceo classico, scientifico e tecnologico è una disciplina a scelta dello studente in una rosa rispettivamente di quattro, di tre e di cinque discipline.
Sul fronte delle discipline specialistiche dell’istruzione artistica la situazione è ancor più complicata.
In primo luogo l’incerta sorte degli istituti d’arte si accompagna all’incerta sorte delle discipline artistiche specialistiche presenti nei professionali.
In secondo luogo finora siamo di fronte a un numero di discipline specialistiche più alto di quelle che rimarranno dopo l’entrata in vigore del decreto, le quali praticamente si riducono a Discipline geometriche, Discipline pittoriche e Discipline plastiche. Per fare un calcolo conviene perciò prendere l’insieme delle discipline specialistiche.
In terzo luogo abbiamo una situazione diversificata tra l’indirizzo di arti figurative e gli altri due indirizzi del liceo artistico, che a sua volta si confronta con una situazione diversificata determinata dalle numerose sperimentazioni che coprono la rete nazionale dei licei artistici e degli istituti d’arte, delle quali conviene perciò prendere in considerazione solo le più diffuse (Michelangelo e Leonardo).
Ciò detto, la situazione è la seguente:
• per l’indirizzo di arti figurative del liceo artistico avremo una perdita di ore specialistiche del 26,4% rispetto alla sperimentazione Michelangelo e dell’8,5% rispetto alla sperimentazione Leonardo.
• per gli altri due indirizzi del liceo artistico avremo una perdita di ore specialistiche del 33,3% rispetto alla sperimentazione Michelangelo e del 17,2% rispetto alla sperimentazione Leonardo.
E queste riduzioni sono già a loro volta “ridotte” dopo le proteste dei licei artistici a seguito delle prime bozze del decreto rese note!
Ma insomma, se chi insegna arte dovrà industriarsi ad insegnare anche musica e chi in due ore alla settimana per mettersi a disegnare non farà neppure in tempo a fare la punta alla matita, l’arte che si produrrà nelle nostre scuole da parte di insegnati e studenti sarà soprattutto l’arte… di arrangiarsi!
Roma, 28 luglio 2005
(9 – continua)
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