Tutto il secondo ciclo disciplina per disciplina (I)
Notizie dai diversi campi di gioco (ovvero: considerazioni generali)
Quale sarà il destino delle diverse discipline una volta che il secondo ciclo previsto dalla Legge 53 sarà operante? Sempre ammesso e non concesso che lo diventi: il decreto, per entrare in vigore, dovrebbe percorrere l’iter istituzionale entro un 18 ottobre che si avvicina sempre più a passi da gigante e che, una volta approvato, le scuole si troverebbero ancora di fronte ad incertezze tali da rendere poco praticabile un’applicazione a tappeto dal 2006 (le scuole e il Ministero dovrebbero aver risolto dubbi e contraddizioni nei due mesi che separano il 18 ottobre dalle vacanze di Natale, per procedere alle iscrizioni!).
Ma siccome il Ministero non demorde e anzi pronostica una sperimentazione, non si capisce bene se prima (come vorrebbe) o dopo il 2006 (a quel punto però l’avvio dal 2006 sarebbe solo sulla carta), è bene aver chiaro quali conseguenze sul fronte degli organici o, meglio, dell’utilizzazione delle diverse risorse umane e disciplinari l’attuazione, anche sperimentale, del nuovo secondo ciclo comporterà.
La precisazione organici/utilizzazione è d’obbligo perché, come già abbiamo sottolineato, il testo del decreto presenta non poche ambiguità.
Per comprenderci meglio è bene ricapitolare.
Sul fronte degli organici
ci eravamo lasciati a metà del percorso di elaborazione del decreto con una previsione di perdita di posti statali oscillante grosso modo tra i 79.000 e i 104.000 posti, comprensivi della perdita derivante da riduzione di orari obbligatori e del passaggio di personale alle regioni a seguito del passaggio dell’istruzione professionale.
Ma a seguito della sconfitta elettorale della maggioranza che sostiene il governo nelle elezioni regionali ed a seguito dell’individuazione degli insegnanti della secondaria superiore come “potere forte” che aveva contribuito a questa sconfitta per paura di perdere il posto, dal mese di aprile ha fatto al sua comparsa nel testo del decreto l’affermazione che tutto l’organico di diritto così come determinato per il 2005-06 sarebbe rimasto consolidato fino al 2010-11, vale a dire fino all’andata a regime del nuovo secondo ciclo.
La cosa in sé non è risolutiva di tutti i problemi per tre motivi:
1. perché riguarda solo l’organico di diritto e non quello di fatto e quindi va comunque prevista da subito una riduzione;
2. perché il problema è semplicemente rimandato anche se tra cinque anni;
3. perché di fronte all’aumento di richiesta il consolidamento si può tradurre automaticamente in un blocco degli organici.
In ogni caso la notizia è stata in grado di tacitare momentaneamente la paura che la riduzione degli organici potesse concidere con il previsto alto numero di pensionamenti nei prossimi anni.
Tanto più che nel frattempo nel testo del decreto, pur rimanendo in ben 8 articoli su 31 la descrizione del sistema dell’istruzione e della formazione professionale come sistema affidato alle regioni, è sparito qualsiasi riferimento al passaggio di personale e suppellettili alle regioni.
Se non che, “venenum in cauda”, all’ultimo momento nel testo del decreto è stato introdotto un trentunesimo articolo che recita:
"Gli interventi di riconversione del personale docente, eventualmente necessari, anche al fine di trasferimenti in altri comparti della pubblica amministrazione, saranno programmati dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica."
A che cosa si riferisce tale articolo?
E’ solo un passo messo lì per raggirare qualche controllo contabile e tranquillizzare Siniscalco? Oppure il riferimento ad altri comparti è da intendersi come un riferimento alle regioni?
Oppure, ancora, la riconversione si riferisce eventuali soprannumerarietà?
In quest’ultimo caso richiama automaticamente quella specie di “cellula dormiente” che è costituita dal famigerato decreto 212 ( quello della messa disposizione con stipendio all’80% e del licenziamento dopo 2 anni) convertito in legge nel 2002 ma mai applicato.
Ma come è possibile che vi sia soprannumerarietà se gli organici di diritto vengono conservati fino al 2010-11?
E’ una norma messa lì preventivamente per quella data?
Oppure, come si è già sentito dire nei corridoi, gli organici saranno conservati solo a certe condizioni?
Quali sono queste condizioni è presto detto: il “campus” di cui si parla in un’altra parte del decreto. Vale a dire quell’ambito in cui, risorse permettendo e con l’intesa con le regioni ( ma a questo punto, se il personale resta statale….), è possibile attivare corsi professionali.
Se non che il “campus”, altra sorpresa dell’ultimo momento, deve essere autorizzato dal Ministero. Non è, cioè, competenza delle scuole autonome, pur con disponibilità di risorse proprie o della regione.
Se le cose stanno così l’intreccio perdita dei posti-conservazione dell’organico-sperimentazione- autorizzazione è perverso: se sperimento perdo i posti, ma se ottengo l’autorizzazione al campus forse recupero i posti, tuttavia per ottenere l’ autorizzazione al campus devo ingraziarmi il Ministero e sperimentare e quindi perdo i posti.
Come nel caso del famoso nodo gordiano c’è un solo modo per scioglierlo: sapere ciò che realmente ci riserba in secondo ciclo in termini di orari e discipline sicuri. Ed è ciò che cercheremo di fare di seguito. (continua)
Roma, 18 luglio 2005
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