Terza area degli Istituti professionali di Stato: abbiamo diffidato il Miur
Non ci fermiamo e con ostinazione continuiamo la nostra battaglia per il finanziamento adeguato della terza area degli istituti professionali di Stato.
Non ci fermiamo e con ostinazione continuiamo la nostra battaglia per il finanziamento adeguato della terza area degli istituti professionali di Stato.
Nel corso del mese di ottobre abbiamo richiesto con lettera al Miur un intervento tempestivo e definitivo che garantisse il finanziamento adeguato per lo svolgimento della terza area delle classi quarte e quinte degli istituti professionali statali.
A questa nostra richiesta il Miur non ha dato alcuna risposta, né ci ha convocato per un incontro, che nella stessa lettera avevamo richiesto.
Convinti che non sia accettabile il fatto che il Governo non garantisca più, con finanziamenti adeguati, una parte del curricolo ordinario di quelle classi, nei giorni scorsi abbiamo provveduto a inviare formale diffida al Ministro.
Nel frattempo i Dirigenti scolastici, sullo stesso tema, stanno raccogliendo le firme per un Appello , che invieranno entro la fine del mese al Ministro.
Non ci fermeremo fino a quando il Miur non interverrà su questa questione, per noi emblematica delle reali intenzioni del Governo sulla scuola: si vuole smantellare la scuola pubblica, abbandonando al proprio destino proprio quegli indirizzi della scuola secondaria superiore, cui di norma si iscrivono i ragazzi più deboli, socialmente e scolasticamente. Nè è l’alternanza scuola lavoro che interessa il Ministro dell’Istruzione, visto che con la terza area essa è praticata da anni da questi istituti e ne costituisce parte del curricolo.
La regionalizzazione dell’istruzione tecnica e professionale, visto l’abbandono cui sembrano condannati da parte del Miur, alla fine potrebbe apparire persino una liberazione, con buona pace del sistema nazionale di istruzione!
Noi non siamo d’accordo e continueremo la nostra battaglia, sindacale ma anche legale.
Pubblichiamo di seguito il testo della Diffida.
Roma, 3 dicembre 2003
testo della Diffida
On. Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca
Viale Trastevere, 76/a
00153 ROMA
ATTO DI DIFFIDA
Il SINDACATO NAZIONALE SCUOLA aderente alla CGIL (da ora CGIL Scuola) in persona del Segretario Generale e rappresentante legale Prof. Enrico Panini con sede in Roma e con domicilio eletto presso lo studio dell’Avv. Fausto Buccellato in Roma, V.le Angelico n. 45
premesso
che la CGIL Scuola in base al proprio Statuto “associa ed organizza, come sindacato di categoria della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, i lavoratori, a tempo indeterminato, determinato ed in cerca di prima occupazione, della scuola statale di ogni ordine e grado e delle scuole pubbliche limitatamente alle situazioni che applicano il contratto del comparto scuola e/o secondo quanto convenuto dai rispettivi sindacati di categoria, della scuola non statale, della formazione professionale convenzionata e della scuola italiana all’estero.” (art. 1); la CGIL-Scuola, tra l’altro “svolge la sua azione nel sistema formativo per: a) la salvaguardia dei diritti sindacali, civili e professionali dei lavoratori della scuola sul luogo di lavoro e nella società;b) la valorizzazione professionale del lavoro scolastico ed il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori quali elementi strutturali per realizzare un sistema formativo come servizio ai diritti di ogni singola persona (bambina/bambino; ragazza/ragazzo; donne e uomini in formazione); c) la crescita professionale e culturale del personale per una piena partecipazione al processo di sviluppo democratico del sistema formativo”;
che pertanto la CGIL Scuola è tenuta in forza del proprio Statuto a tutelare gli interessi di tutti i lavoratori della scuola ivi compreso il personale docente ed ATA precario, nonché a tutelare la qualità della scuola stessa;
che, come è noto, con D.M. 24 aprile 1992, pubblicato nel Supplemento Ordinario n. 77 della G.U. del 21 maggio 1992, è stata definita la struttura complessiva del nuovo quadro formativo dell'Istruzione Professionale e sono stati stabiliti i programmi e gli orari d'insegnamento di tutti i corsi di qualifica nonché le modalità di realizzazione dell'ore di approfondimento e della terza area;
che la terza area costituisce quella parte del curricolo ordinario delle quarte e quinte classi dei predetti istituti che, affiancandosi all’area comune ed all’area di indirizzo, garantisce agli studenti un titolo immediatamente spendibile sul mercato del lavoro;
che l’attuazione di detta area è di fondamentale importanza per gli studenti degli istituti professionali al fine di creare loro un legame tra la scuola che frequentano ed il mondo del lavoro cui aspirano l’ingresso;
che se da un lato lo stesso Ministero dell’Istruzione sostiene la necessità di un rapporto tra scuola e lavoro, rivendicando ad esempio il merito di aver introdotto nel sistema di istruzione nazionale, con l’art. 4 della L. 53/03, l’alternanza scuola lavoro, dall’altro, però, non ha più finanziato con stanziamenti adeguati la suddetta terza area, che è l’alternanza scuola lavoro curriculare e praticata da anni nei predetti istituti;
che già nell’a.s. 2002/03 la CGIL Scuola. ha rilevato l’inadempimento dell’Amministrazione Scolastica su questo versante ed ha invitato la stessa a provvedere, ma senza esito alcuno;
che, quindi, rilevato che anche con riferimento al corrente a.s. l’Amministrazione scolastica non aveva provveduto a disporre i necessari finanziamenti per la piena attuazione della terza area, la CGIL Scuola, in data 23.10.2003 ha inviato al Dott. Capo, nella sua qualità di Direttore Generale dei Dipartimenti del Ministero dell’Istruzione una lettera di sollecito;
che a tutt’oggi, tuttavia il Ministero dell’Istruzione non ha adottato alcun provvedimento idoneo a garantire la piena attuazione, per gli studenti che hanno scelto di frequentare gli istituti professionali, di quanto previsto dall’ordinamento;
che il perdurante inadempimento di codesto Ministero sta creando gravi danni, sia agli studenti che ai Dirigenti Scolastici che si trovano nella impossibilità di garantire l’effettiva realizzazione della predetta terza Area
invita
ad ogni effetto di legge:
il
MINISTRO DELL’ISTRUZIONE UNIVERSITÀ E RICERCA, nella persona pro-tempore in carica, con sede per l’Ufficio in Roma, Viale Trastevere, 76/a;
ad adottare tempestivamente entro e, comunque, entro e non oltre oltre trenta giorni dalla notifica del presente atto tutti gli opportuni provvedimenti al fine di garantire l’effettivo avvio della terza Area,
con avvertimento
che, in mancanza la CGIL Scuola promuoverà tutte le opportune iniziative anche legali a tutela della qualificazione degli istituti professionali.
Roma 1 dicembre 2003
Prof. Enrico Panini
Segretario Generale
della CGIL Scuola
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