Sulle prove Invalsi il Direttore Generale dell’Istituto scrive alle scuole
Richiesta di “motivare” la mancata partecipazione alla rilevazione degli apprendimenti
Nei giorni scorsi il Direttore Generale dell’Invalsi ha inviato una
nota alle scuole che non avevano ancora segnalato i propri dati per la partecipazione alle prove Invalsi. Insieme ad informazioni spicciole e procedurali, in tale nota viene ricordato alle scuole che l’obbligo di partecipazione “è sancito” dal decreto legislativo 59/04 e le si invita a comunicare per iscritto i motivi della mancata iscrizione. Il tono è garbato e soft, ma, a nostro parere, non dissipa del tutto un velato tentativo di far sentire le scuole sotto controllo.
Pubblichiamo di seguito la lettera inviata all’Istituto di valutazione dal segretario generale di FLC Cgil.
Roma, 28 settembre 2005
_____________
La lettera della FLC
Prot. 355
Roma, 27 settembre 2005
Dott. Giacomo Elias
Presidente INVALSI
Villa Falconieri - Via F. Borromini, 5
00040 Frascati (Roma)
Emanuele Garozzo
Direttore Generale INVALSI
Villa Falconieri - Via F. Borromini, 5
00040 Frascati (Roma)
Oggetto: Comunicazione Invalsi sulla rilevazione degli apprendimenti, a.s. 2005/2006.
La scrivente organizzazione sindacale FLC Cgil è venuta a conoscenza della Nota prot. 4546 del 13/09/05 di codesto Istituto, a firma del Direttore generale, nella quale con grande stupore e sconcerto abbiamo letto una affermazione in base alla quale deriverebbe da quanto sancito dal Decreto Legislativo 59/’04 l’obbligo della partecipazione, da parte degli istituti scolastici statali e paritari del primo ciclo di istruzione, all’attività di valutazione/rilevazione degli apprendimenti degli alunni promossa dallo stesso Invalsi.
Evidentemente si tratta di una deduzione impropria e priva di ogni benché minimo fondamento.
Infatti, in nessun articolo o comma del Decreto citato compare un riferimento all’obbligatorietà e neppure poteva comparire, dal momento che la Legge 53/03 non l’ha contemplata.
Poiché l’affermazione della pregnanza di una sanzione normativa, allorché questa non sussista, può essere per le scuole fonte di disorientamento o addirittura risultare fuorviante, invitiamo formalmente l’Istituto Nazionale di Valutazione ad una maggior aderenza, nelle comunicazioni, a quanto effettivamente stabilito dalla legislazione e ad una opportuna quanto rapida rettifica.
Si resta in attesa di un cortese ed urgente cenno di riscontro.
Distinti saluti,
Enrico Panini
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