Stabilizzazione ex LSU e appalti storici nelle scuole: esito del confronto al MIUR
Il Ministero dell’Istruzione consegna una bozza di decreto interministeriale. Trovare le giuste soluzioni per i diritti di tutti i lavoratori e istituire una cabina di regia a Palazzo Chigi.
Giovedì 1^ agosto 2019, alle ore 16.00, si è tenuto l’incontro di informativa sulla stabilizzazione degli ex LSU e appalti storici con il Capo di Gabinetto, Giuseppe Chinè, più volte sollecitato dalle organizzazioni sindacali confederali e dalle categorie scuola e del commercio.
Il Ministero dell’Istruzione ha presentato alle Organizzazioni sindacali una bozza di schema di Decreto Interministeriale in applicazione della legge di bilancio 2019, che è stato oggetto di consultazione e concertazione con gli altri quattro Ministeri interessati. Lo schema, consegnato ai sindacati per le opportune valutazioni di merito, dovrà essere successivamente sottoposto al parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI).
Secondo il MIUR il numero delle stabilizzazioni potrà avvenire, come da legge di bilancio, sui 11.263 posti di organico attualmente congelati per gli appalti.
Il MIUR ha, inoltre, comunicato di non disporre dei dati numerici precisi dei dipendenti, ma che avrebbe a disposizione soltanto delle stime generiche, anche se il numero complessivo dovrebbe aggirarsi intorno ai 16.000 dipendenti, in base ai dati forniti tempo fa da una rilevazione del Ministero del Lavoro.
Per la CGIL è intervenuta la segretaria confederale, Tania Scacchetti, la quale ha evidenziato come la scelta di internalizzare i lavoratori ex LSU e appalti storici, precari da molti anni, sia pienamente condivisibile, ed ha sottolineato la necessità di un tavolo con regia interministeriale prima di affrontare i contenuti e le modalità dello schema di decreto che dovrebbe regolare tutto il passaggio. Questo in considerazione del fatto che potrebbe non esserci corrispondenza tra il numero delle persone coinvolte rispetto a quello dei posti organico stabilito dalla legge per l’internalizzazione. Occorre tenere conto che sussiste l’esigenza urgente di valutare e gestire globalmente tutta la questione. Ci vuole la garanzia di una soluzione condivisa che salvaguardi i livelli occupazionali e di reddito.
Il confronto deve avvenire partendo dalla conoscenza dei dati: numero lavoratori e requisiti da questi posseduti. È di vitale importanza per il Ministero stesso produrre questi dati e metterli a disposizione delle parti sociali per portare in fondo l'operazione, garantendo i livelli occupazionali di tutti i lavoratori coinvolti.
La FILCAMS CGIL nel suo intervento ha rimarcato che questo percorso può mettere fine alle molte difficoltà subite di questi anni. L’obiettivo principale è quello della tutela e della continuità occupazionale e di reddito di tutti i lavoratori coinvolti. I dati sono fondamentali per tutti, per avere consapevolezza delle ricadute sociali che potrebbero esserci, lasciando fuori delle persone da questa operazione.
Per la FLC CGIL il tavolo di oggi è stato molto importante per la presenza delle confederazioni e di tutte le categorie interessate. E questo è la prima volta che succede.
Noi riteniamo che questa partita, molto complicata, sia una grande opportunità per le scuole e per gli stessi lavoratori. Pertanto deve essere gestita nel modo migliore. Nell’operazione di stabilizzazione nessun lavoratore deve perdere il posto di lavoro o subire una diminuzione degli attuali livelli retributivi. Per questo è necessaria una forte coordinazione tra i vari livelli ministeriali e le rappresentanze sindacali.
La FLC CGIL ha poi rimarcato come si sia molto prossimi alla scadenza del passaggio (1° gennaio 2020). Per dare un senso alla scelta fatta dal Governo è fondamentale conoscere i dati e avere una radiografia esatta della platea interessata.
In merito ai contenuti dello schema di decreto la FLC CGIL si è impegnata a inviare le proprie osservazioni con la massima tempestività.
Infine, abbiamo sollecitato un percorso trasparente e condiviso con una coordinazione da parte del Ministero e con degli impegni precisi da parte dell’Amministrazione per quanto riguarda una cabina di regia da parte del Presidente del Consiglio.
Ciò anche per non ripetere le esperienze del passato come l'internalizzazione degli ex lavoratori co.co.co. che a distanza di un anno dal loro passaggio nei profili ATA, ancora attendono di avere una retribuzione uguale a quella percepita prima del passaggio, come ricordato anche dal segretario Sinopoli nel comunicato stampa diffuso oggi.
A conclusione dell’incontro il Capo di Gabinetto si è impegnato a prendere in considerazione le richieste pervenute da tutte le organizzazioni sindacali circa la garanzia di una cabina di regia presso palazzo Chigi che dovrà essere investito per portare a termine tutto questa complessa operazione.
L’incontro è stato aggiornato ad una prossima data dopo l’invio delle osservazioni sullo schema di decreto interministeriale.
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