Secondaria superiore: la relazione del governo alle camere tra bugie, svarioni e (forse) qualche marcia indietro
Licei artistici forse a 34-35 ore, falsità sui laboratori e tante approssimazioni di comodo nella relazione del governo alle commissioni parlamentari sul Piano programmatico.
"Scuola: il Governo scommette sull'ignoranza"
E’ stata pubblicata in questi giorni sul sito della Camera dei Deputati la relazione del governo alle commissioni parlamentari sull’attuazione del piano programmatico e sui regolamenti per la sua attuazione.
Per quello che riguarda la secondaria superiore si notano alcune novità rispetto all’incontro sui licei svoltosi alcune settimane fa. Ma numerose sono anche le imprecisioni e approssimazioni, taluna sconfinante nella bugia.
Quale orario per il Liceo Artistico?
La novità più rilevante potrebbe riguardare i Licei Artistici che verrebbero portati a 34-35 ore (rispettivamente per biennio e triennio) rispetto alle 32 preannunciate.
Ferma restando la verifica delle discipline “salvate”, saremmo di fronte ad una marcia indietro rispetto a una formulazione a 32 ore, che alcune settimane fa veniva data con molta sicurezza e fermezza dai responsabili politici del ministero, un po’ meno da dirigenti e funzionari ministeriali consci della difficoltà di chiudere le discipline di pratica artistica dentro spazi di una o due ore giornaliere.
Non di meno le 34-35 ore non risolvono del tutto il problema. Esse avvicinerebbero l’orario attuale a quello a suo tempo previsto dai piani orari della Moratti, i quali tuttavia erano stati anch’essi contestati dai diretti interessati proprio per la ragione di una eccessiva riduzione e frantumazione degli orari delle discipline artistiche.
Inoltre non si capisce perché il Liceo Musicale-Coreutico, che ha gli stessi problemi di discipline pratiche del liceo artistico, sia stato mantenuto a 32 ore.
Bugie sui laboratori dell’istruzione tecnica
Ma anche le bugie non mancano in questa relazione, in particolare per quello che riguarda gli istituti tecnici. A un certo punto, tra le metodologie formative, vi si legge infatti “potenziamento dei laboratori”. Se non che i laboratori degli istituti tecnici prevedevano finora 1188 ore in un quinquennio (tralasciando alcuni indirizzi particolari, come gli aeronautici ad esempio, che ne prevedevano anche di più) mentre sappiamo nelle elaborazioni dei nuovi piani orari si oscilla tra le 891 ore, nella migliore delle ipotesi, e le 594, nella peggiore.
Come si faccia a potenziare i laboratori nell’ambito delle metodologie didattiche riducendone le ore il Ministero ce lo deve spiegare!
Equivoci sull’istruzione artistica
Anche un linguaggio approssimativo può favorire una comprensione equivoca: dire che “nel Liceo Artistico sono riuniti tutti gli indirizzi artistici e le sperimentazioni attualmente esistenti”, non è la stessa cosa che dire che tutti i licei artistici confluiranno nei tre indirizzi del nuovo Liceo Artistico, cosa che realmente avverrà. I tre indirizzi sono ben lungi dal corrispondere alla variegata realtà dell’istruzione artistica secondaria, tanto più se questa dovesse assorbire, come sembra, anche gli Istituti d’Arte: il meccanismo reale sarà chiusura degli indirizzi attuali e apertura dei nuovi tre indirizzi. Altro che “riunire”!
Svarioni sul sistema scolastico
E nella relazione non mancano gli svarioni: ad un certo punto leggiamo infatti dell’esistenza in passato dei “Licei Magistrali” (sic!). Forse qualcuno dovrebbe insegnare a chi attualmente occupa il Ministero dell’Istruzione un po’ di storia della scuola italiana: capirebbe così che sono esistiti Istituti magistrali e Scuole magistrali ma non Licei magistrali!
Svarione meno grossolano e più insinuante è invece il fatto che la relazione parli apertamente di sistema dei licei e sistema dell’istruzione tecnico-professionale, con un lessico certo coerente con la modalità adottata da questo Ministero per affrontare i tagli attribuendo a due uffici diversi il compito di intervenire sui due settori, ma non coerente con la legge 40/2007 che prevede un unico Sistema dell’istruzione secondaria superiore.
Anche il lessico ha la sua importanza, soprattutto quando ad usarlo sono un governo e una maggioranza che ad ogni piè sospinto dimostrano di avere la mania della separazione degli alunni in classi, scuole e sistemi scolastici diversi.
Roma, 10 novembre 2008
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