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Scuole pubbliche senza un soldo: la denuncia dei Direttori dei servizi di Piacenza

Un documento che mette in evidenza con precisione come il Ministro Gelmini e il Tesoro stiano lavorando per chiudere la scuola pubblica. I Direttori amministrativi sono nell'impossibilità di amministrare e le scuole hanno difficoltà a svolgere le normali attività didattiche.

29/01/2009
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Arriva dai Direttori dei servizi amministrativi delle scuole della provincia di Piacenza la denuncia sulla mancanza dei fondi nelle casse scolastiche e sulla incertezza e confusione delle indicazioni ministeriali sulla gestione amministrativa.

Questi colleghi riuniti in assemblea lanciano l'allarme sulla difficile situazione finanziaria e stilano un documento in cui evidenziano punto per punto gli aspetti critici di un sistema che ormai è a rischio di ingovernabilità.

Il perdurare dell'attuale situazione rende impossibile garantire il diritto allo studio, pagare chi lavora e fare una buona amministrazione.

Come ha dichiarato ieri il segretario generale della FLC Cgil, la verità è che – contrariamente a quanto avviene nel resto del mondo (si vedano le dichiarazioni del neo presidente USA) – questo Governo non solo non investe risorse nuove sull'istruzione, ma toglie le poche che c'erano.

Altro che riforme! Poi si dirà che la scuola italiana fa schifo, che i lavoratori della scuola sono incapaci e quindi sarà meglio privatizzare o smantellare.

Tutta la campagna orchestrata con statistiche e dati manipolati sui costi esorbitanti della scuola è servita a mascherare tagli ben più consistenti di quelli – già pesanti – che ci si aspettava.

Ma leggiamo cosa scrivono i Dsga di Piacenza nel loro documento inviato al Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, agli Organi Istituzionali della Scuola e alle Organizzazioni Sindacali della Scuola.

Roma, 28 gennaio 2009
___________________

Documento dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi della Provincia di Piacenza

I Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi della Provincia di Piacenza, riuniti in assemblea, vogliono portare all'attenzione di tutte le istituzioni che sono coinvolte nella amministrazione della scuola statale, la gravissima situazione finanziaria ed economica in cui versano gli istituti della provincia, che sono nelle condizioni di dover assicurare il servizio non solo senza avere di fatto la disponibilità delle risorse finanziarie ma anche senza alcuna certezza circa la loro assegnazione da parte dello Stato.

Tale situazione, che prima ci metteva in serio disagio, sta aggravandosi al punto che si rischia la concreta impossibilità di amministrare la scuola.

Portiamo in evidenza le problematiche più gravi, peraltro già segnalate più volte e in più sedi.

Gravi sofferenze di cassa

La mancata erogazione dei residui attivi relativi agli anni 2005, 2006 e in diversi casi 2007, dovuti a spese istituzionali non comprimibili e previsti anche su precise disposizioni, fa sì che all'avanzo teorico di amministrazione non corrispondano le reali liquidità. Negli istituti superiori i crediti non riscossi, per somme consistenti, risalgono anche al 2003.

Per l'anno 2008 sono state erogate solo in parte le risorse necessarie a coprire le spese sostenute e oggetto di monitoraggio a consuntivo, e comunque dovute per obblighi contrattuali. Non vi è ad oggi alcuna certezza che siano garantite le assegnazioni necessarie alla copertura di tutto il fabbisogno dovuto, compreso quello segnalato e da segnalarsi, al 31.12.2008.

Le scuole negli anni hanno dovuto anticipare con risorse economiche proprie ma destinate ad altre finalità spese obbligatorie (stipendi ai supplenti, compensi non comprimibili al personale, ecc.).

Conseguenza immediata è che gran parte delle scuole si trova con giacenze di cassa davvero esigue, con cui non sa come affrontare le spese a breve (stipendi di gennaio, ma anche stipendi degli ultimi mesi del 2008).

Impossibilità di predisporre il nuovo Programma Annuale 2009

Non sappiamo nulla delle promesse indicazioni sui parametri per la determinazione della assegnazione per il funzionamento generale (cfr. nota 3338 del 25.11.08).

Vi è incertezza anche nella chiusura dell'esercizio 2008: è corretto inserire i residui attivi necessari a copertura del fabbisogno finale per il 2008 senza avere la certezza dell'incasso? E in caso negativo come potremo far quadrare il consuntivo senza "andare in rosso"?

Sarà possibile predisporre il Programma Annuale accantonando le somme corrispondenti ai residui attivi non incassati (come richiesto da alcuni revisori)? Come potrà una scuola accantonare importi decine di volte superiori ai fondi non vincolati che le rimangono (ma solo sulla carta).

Con questi (e altri) dubbi, come formare il documento fondamentale dell'amministrazione della scuola?

Oneri per supplenze

Oltre alle problematiche di finanziamento già evidenziate, ci si chiede come si potrà, nel 2009, assicurare il diritto costituzionale all'istruzione con un "budget" che si è già ampiamente dimostrato inadeguato e con un vincolo del 50% come eccedenza massima richiedibile su monitoraggio (cfr. ancora la nota 3338/2008).

Superato il budget assegnato, compresa la maggiorazione, per molte scuole, al più tardi nei mesi di marzo e aprile se non prima (considerato che è impossibile prevedere le malattie che si verificheranno, i congedi parentali che saranno richiesti ...), 'alternativa sarà interrompere il servizio? E su chi graverà la responsabilità?

Sulla scuola e sulle persone che vi lavorano ricadono obblighi e doveri importanti, ma come si può assicurare un servizio se non vengono forniti gli strumenti necessari? Possiamo solo sperare che "tutti stiano bene in salute" e che non nascano bambini così da non dover sostituire il personale.

Contrattazione d'istituto

Le scuole hanno contrattato le risorse sulla base di economie e di nuovi "budget" quantificati su parametri forniti dallo stesso Ministero, ma queste, come già evidenziato sopra, non trovano corrispondenza nelle reali disponibilità di denaro liquido. Pertanto il contratto integrativo d'istituto si basa su dati "di diritto", ma non "di fatto"

Ci si chiede quanto sia possibile e corretto assumere impegni contrattuali senza la certezza dell'effettiva disponibilità finanziaria .

Questa situazione è aggravata dalla totale mancanza di chiarezza e di informazione nella fase di erogazione dei fondi in corso d'anno: le scuole hanno difficoltà a capire a cosa facciano riferimento le somme che arrivano periodicamente, a raccordarle con i vari monitoraggi e di conseguenza a definire quale parte di finanziamento sia stata assicurata e quale non.

Problemi aperti urgenti

Altri problemi specifici e non certo secondari aspettano risposte ormai indilazionabili.

Ad esempio:

  • il finanziamento delle ore dei gruppi sportivi da gennaio 2009 (la copertura era stata assicurata fino al 31 dicembre);

  • la copertura degli oneri per le retribuzioni dei "Modelli viventi" nei licei artistici;

  • il finanziamento delle attività di recupero dei debiti formativi nelle scuole superiori per l'anno scolastico in corso.

In questi e in tutti gli altri casi non vorremmo che la metodica assenza di indicazioni tempestive si traduca nella compressione di fatto di attività formative da sempre garantite dalla scuola.

Sollecitiamo da parte del Ministero la dovuta attenzione alle problematiche segnalate e, in generale, a tutte quelle che riguardano le risorse alle scuole, perché, in questo clima di silenzio istituzionale, non si debba rischiare la paralisi di un servizio fondamentale.

Si chiedono, risposte precise e puntuali nel merito: entro il 14 febbraio 2009 deve essere predisposto il Programma Annuale e noi vorremmo predisporlo con dati certi, corretti e nei tempi dovuti, senza dover temere commissariamenti.

Non vogliamo più lavorare nella precarietà e non vogliamo dover dire ad altri lavoratori "non so se e quando ti pagheremo". La scuola pubblica e chi vi lavora hanno diritto ad operare nella chiarezza.

Piacenza, 23 gennaio 2009

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