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Scuola. Primine, addio? Sì, subito, forse, no, un altr’anno…

Una nota ministeriale conferma anche per il prossimo scolastico la possibilità per gli alunni anticipatari di iscriversi alla classe seconda della scuola primaria.

19/09/2006
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In data 12 settembre 2006 il MPI ha pubblicato la nota prot. 7798/FR con oggetto l’età di ammissione per lo svolgimento degli esami di idoneità nella scuola primaria.

Si tratta, cioè, dell’ingresso nelle classi successive alla prima (ma il fenomeno riguarda particolarmente la seconda) dei bambini provenienti da scuola paterna o privata che accedono con un anticipo di ben due anni rispetto ai compagni regolarmente frequentanti. Fenomeno da tempo segnalato e stigmatizzato dalla FLC Cgil.
Ci si aspettava qualche chiarimento su come le scuole dovessero comportarsi con i bambini che ne avevano fatto richiesta in base alle disposizioni emanate dal precedente Ministro e che già a giugno avevano sostenuto tali esami, considerato che con la nota del Gabinetto del Ministro 7265/FR del 31 agosto u.s. la nuova Amministrazione ha dato un’interpretazione diversa del Dlgs 59/04, escludendo la possibilità di frequenza anticipata.
Nell’incontro tenutosi al Ministero il 31 agosto per la presentazione della bozza di quella nota, la FLC Cgil aveva rilevato che, in tema di esami di idoneità, pur essendo chiarissimo che si escludeva in linea di principio questo perverso meccanismo, il testo era carente in quanto nulla diceva della fase di transizione. La FLC Cgil aveva perciò richiesto un’integrazione chiarificatrice, tuttavia assente nella stesura finale.
Nemmeno la nota del 12 settembre affronta direttamente la questione e sembra invece più preoccupata del funzionamento delle scuole private che di fare chiarezza per quelle statali.

In sintesi:
- si richiama l’interpretazione data con la nota del 31 agosto;
- si afferma che a regime non sarà più possibile questo tipo di frequenza anticipata, senza però specificare alcuna data;
- in considerazione dell’avanzata fase di avvio dell’anno scolastico, delle aspettative dei genitori che hanno scelto di far frequentare anticipatamente i propri figli presso le scuole private e che le scuole private si sono già organizzate in tal senso, si consente in via eccezionale e limitatamente al corrente anno scolastico che la frequenza sia permessa (si noti la finezza lessicale!!!) “in base degli affidamenti rivenienti dalle indicazioni a suo tempo fornite”. Cioè in base alle circolari dell’Amministrazione Moratti.

Il testo è scarno e lacunoso, perfino confuso nell’individuazione dei destinatari e ben distante dalle certezze che trasudano dal comunicato stampa che ha dato notizia della nota.
Nella nota, infatti, mancano i riferimenti temporali che permetterebbero di inquadrare correttamente le prospettive ed è necessario lavorare di interpretazione.
1) Si deduce che le scuole private sono “autorizzate” anche per quest’anno a tenere in vita le cosiddette “primine”, quelle classi che “preparano” i piccolissimi al grande salto verso la seconda classe.
2) Implicitamente (ma il testo non lo dice) si può ricavare che le scuole pubbliche, in questo anno scolastico, accoglieranno quanti hanno già sostenuto e superato a giugno l’esame di idoneità o comunque prima dell’inizio delle lezioni di questo anno scolastico.
3) Si può ipotizzare che nell’anno scolastico 2007/2008 i bambini che adesso frequentano le “primine” potranno accedere alla classe seconda delle scuole pubbliche.

Quest’ultimo punto sembrava contraddetto dalla perentorietà del comunicato stampa laddove si afferma che dall’a.s. 2007/2008 non sarà più consentito l’anticipo della scolarità obbligatoria (riferito si presume al meccanismo qui preso in considerazione e non al disposto della legge 53/03), ma una correzione del testo del comunicato stampa alcuni giorni dopo la sua pubblicazione lo ha confermato.
Il fenomeno dei bambini che, anticipatari già per l’accesso alla prima classe, “saltano un anno” e si iscrivono alla seconda cesserà dunque solo a partire dall’a.s. 2008/2009.
Il rispetto per i tempi e i ritmi dei bambini e delle bambine può attendere e cedere il passo ad altri e più prosaici interessi.
Avevamo sperato che fosse finalmente passato il tempo delle comunicazioni ministeriali reticenti e/o ambigue. Ritroviamo invece le identiche fumosità del passato, aggravate dal contrasto che si registra tra i contenuti dei provvedimenti e i comunicati stampa che trionfalisticamente li annunciano.

Roma, 19 settembre 2006

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