Riorganizzazione del sistema integrato EDA. Richiesta di incontro alle regioni – Anci – Upi
Occorre organizzare un sistema integrato EDA
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Pubblichiamo la lettera inviata dalle segreterie confederali e scuola di CGIL CISL e UIL l'8 gennaio 2003 alla conferenza delle Regioni, all’Anci e UPI. Con la richiesta d’incontro s’intende sollecitare le istituzioni firmatarie del documento del 2 marzo 2000 a dare, finalmente, avvio ad un quadro di riferimento nazionale del sistema integrato EDA.
Roma, 14 gennaio 2003
Oggetto: Riorganizzazione del sistema integrato di Educazione Degli Adulti
Le scriventi segreterie Cgil, Cisl e Uil, vivamente preoccupate per le difficoltà di natura istituzionale e finanziaria che ostacolano il processo di costruzione di un sistema di Educazione degli Adulti integrato e di qualità, in grado di combattere i crescenti livelli di analfabetismo di ritorno e di favorire l’inserimento delle fasce deboli della popolazione nel contesto culturale e sociale, chiedono alle SS.VV. di essere convocate al più presto.
Occorre infatti un salto di qualità per allineare il nostro paese agli standard dei più avanzati paesi europei, abbattendo gli alti e inaccettabili tassi di analfabetismo funzionale e di ritorno, e innalzando la bassa percentuale dei lavoratori in formazione, che collocano l'Italia tra gli ultimi nelle graduatorie dei paesi europei. In tal senso peraltro si esprime anche la Comunità europea, che nei documenti approvati a Bruxelles il 10 - 11 giugno 2002, indica quale priorità l'apprendimento delle competenze di base e preprofessionalizzanti, in grado di collegare la cultura al saper fare e ai contesti di vita e di lavoro.
Si sono realizzate, in questi anni, esperienze territoriali di qualità, nelle quali l'EDA - integrando istruzione, formazione e lavoro anche con la partecipazione delle parti sociali - ha contribuito alla formazione per l'apprendistato, per l'obbligo formativo o per la formazione continua, collegandosi con i centri di formazione professionale e con le aziende, cui spetta la parte formativa più direttamente professionalizzante. Tali esperienze tuttavia rischiano di rivelarsi frammentarie e non adeguate, per la mancanza di un quadro nazionale di riferimento, in grado di assicurare alle persone uguaglianza di diritti e pari opportunità per l'arricchimento dei livelli culturali e di istruzione.
Ad avviso delle scriventi organizzazioni sindacali, il documento approvato dalla Conferenza Unificata nella seduta del 2 marzo 2000, sostanzialmente inattuato, costituisce tuttora una base adeguata per riprendere il confronto. L'obiettivo è quello di pervenire ad intese tra le Istituzioni coinvolte e le parti sociali, che consentano di definire le caratteristiche nazionali del sistema e i criteri per la qualità degli interventi.
In particolare, riteniamo debbano essere valorizzati i principi fondanti - quali la concertazione tra le istituzioni a tutti i livelli e la centralità di un confronto stabile e strutturato con le parti sociali – e i contenuti più innovativi, quali la titolarità delle funzioni riconosciute alle Regioni e alle Autonomie locali, coerenti con il nuovo assetto federalista previsto dalla L.C.3/2001, il raccordo con i servizi per l'impiego, il collegamento con la scuola secondaria superiore, gli standard e la certificazione di competenze in funzione di percorsi formativi personalizzati e di crediti riconoscibili in diversi contesti di studio e di lavoro, il coinvolgimento del privato sociale.
Su questi temi, abbiamo inviato al Sottosegretario On. Siliquini la lettera - che per opportuna conoscenza si allega - alla quale non è stato dato riscontro. Nel frattempo il Decreto del 29/12/2002 ha annullato le risorse destinate all’EDA per l'anno 2002/3 e ulteriori tagli sono previsti dalla Finanziaria 2003. Incombe il rischio evidente di un drastico ridimensionamento dei servizi e di un abbassamento della qualità delle prestazioni.
Per potere affrontare e discutere sull’insieme delle questioni segnalate, chiediamo alle SS.VV. un incontro quanto più urgente possibile.
Distinti saluti.
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