Rinnovo dei Contratto Pubblici: dopo gli accordi del 29 maggio la FLC risponde ai perché dei lavoratori
Le risposte alle domande più frequenti che abbiamo ricevuto in queste ore sugli accordi del 29 maggio scorso, sugli incrementi economici e la loro decorrenza, sulla durata dei contratti ed….altro ancora
Gli accordi del 29 maggio sui contratti del Pubblico Impiego stanno determinando molte richieste di chiarimenti. In diversi casi siamo di fronte ad una disinformazione strumentale che diversi sindacati autonomi e corporativi stanno diffondendo a piene mani. Il fatto che questi sindacati non siano stati ammessi al negoziato ha scatenato un livore incontenibile, che si traduce in queste ore in notizie false e in un’azione di propaganda contro le Confederazioni.In realtà contro i lavoratori perché un conto sono le valutazioni altrola correttezza dell’informazione. E’ perciò utile ripercorrere alcuni aspetti dell’accordo, la sua dinamica, e ristabilire l’ordine dei fatti.
D. Quanto si percepisce e a quali decorrenze?
R. Per l’anno 2006 e fino al 31 gennaio 2007 viene corrisposta l’Indennità di Vacanza Contrattuale come previsto dall’ultima finanziaria Berlusconi.
Dal 1° febbraio 2007 l’aumento è di 101 euro mensili calcolati sulla retribuzione media della categoria degli statali (che funziona nelle intese generali da categoria di riferimento).
Nel 2007 si percepiranno, una volta chiusi i rinnovi contrattuali, le somme corrispondenti agli stanziamenti previsti nelle Finanziarie 2006 e 2007.
Dal 1° gennaio 2008 si percepirà l’intero aumento, pari a 101 euro medi mensili calcolati sulla categoria degli statali, compresi gli arretrati per undici mesi più la tredicesima del 2007.
A queste somme si aggiungono, per il comparto Scuola, i risparmi di spesa per docenti ed ATA quantificati con l’Intesa del 6 aprile.
D.Che cosa vuol dire “101 euro medi mensili calcolati sulla categoria degli statali”?
R.Ogni contratto pubblico (Ministeri, Sanità, Enti Locali, Scuola, Università, Ricerca, Afam, ecc.)ha una propria media di retribuzione, diversa da contratto a contratto, che si calcola dividendo l’intera massa salariale di quel comparto per il numero degli addetti. Gli statali, cioè i Ministeri, sono uno dei comparti a più bassa media retributiva. I 101 euro mensili vanno perciò riproporzionatiricalcolandoli sulla media retributiva dei singoli comparti; nei nostri comparti l’effetto è di alzare considerevolmente i 101 euro.Ad esempio, per la scuola i 101 euro mensili valgono circa 114 euro mensili.
D.Si dice che l’anno 2006 è stato escluso dal contratto biennale 2006 – 2007 ed è completamente perso per fare un piacere al Governo.
R.Per il 2006 si percepisce l’Indennità di Vacanza Contrattuale. .
D.Perchè per il 2006 si corrisponde solo l’Indennità di Vacanza Contrattuale?
R.Perché il costo contrattuale dei settori pubblici per gli anni 2006 e 2007 non è stato finanziato dalla Legge Finanziaria 2005 predisposta dal Governo Berlusconi, che non ha previsto gli stanziamenti necessari ad esclusione dell’indennità di vacanza contrattuale..
E’ questione che abbiamo denunciato a suo tempo e contro la quale abbiamo scioperato. Oggi è impossibile recuperarli retroattivamente.
D.Una volta firmati i contratti si percepiranno gli arretrati?
R.Si percepisce per intero tutto l’arretrato dalle date di competenza come abbiamo indicato sopra.
D.Perché i 101 euro mensili non decorrono dal 1° gennaio 2007?
R.Perché la Finanziaria 2007 dell’attuale Governo aveva previsto incrementi economici pari a 93 euro da percepire in misura di circa 40 euro dal 1° gennaio 2007 e per tutto l’anno e circa 53 dal 1° gennaio 2008 a valere per il biennio 2006 – 2007 ma senza arretrati.
Con gli accordi del 5 aprile (poi confermato il 29 maggio) e del 6 aprile abbiamo ottenuto il passaggio da 93 a 101 euro e le nuove decorrenze degli aumenti con il riconoscimento degli arretrati.
Val la pena di sapere che il 29 maggio il Governo è entrato nella trattativa con la ferma determinazione di far decorrere l’incremento di 101 euro dal 31 dicembre 2007.
D.Si dice che dopo il 2008 i prossimi contratti saranno triennali anziché biennali, e cambierà il modello contrattuale.
R. Non è vero.
L’intesa prevede che, prima del 31 dicembre 2007, si apra un confronto Governo-Sindacati per verificare se ci siano le condizioni, in via sperimentale, per trasformare in triennale solo il prossimo contratto (2008 – 2009 - 2010).
Le ragioni che hanno portato a dare la disponibilità a discutere di ciò sono indicate nell’Intesa sottoscritta (allineare la contrattazione con gli stanziamenti triennali delle leggi di bilancio; avere la possibilità di recepire contrattualmente gli interventi di sostegno ai settori della conoscenza che verranno definiti nelle prossime settimane con un apposito memorandum) e sono il contrario di ciò che ha sostenuto a lungo il Governo (il salto di un anno di contrattazione o la diluizione degli incrementi contrattuali).
Comunque, non c’è nessuna trasformazione automatica così come non ci sono “penalizzazioni” se non si raggiunge l’accordo: c’è la previsione di un confronto in cui ognuno dirà la propria, e la decisione deve essere assunta sulla base di un accordo tra le parti.
Senza accordo non si cambia.
D. La FLC è in grado di dire fin da ora che posizioni intende sostenere per quel negoziato?
R. Innanzitutto prima dell’avvio del negoziato per noi bisogna definire una piattaforma unitaria, discuterla, votarla e solo dopo aprire il negoziato.
Per quanto ci riguarda, deve essere chiaro che molti sono i problemi che un cambio di durata dei contratti pone, e che andranno preventivamente risolti.
1)Il modello contrattuale deve tendere il più possibile ad essere omogeneo e dare a tutti gli stessi diritti, sia lavoratori pubblici sia lavoratori privati. Operare solo su un versante significa differenziare ciò che è bene sia invece comune.
2)Una diversa cadenza dei contratti pone il problema di come si calcola l’inflazione sulla cui base si determinano gli aumenti.La nostra posizione al riguardo è già nota: per quanto ci riguarda, la determinazione dell’inflazione e degli aumenti stipendiali conseguenti dovrà essere annuale con un evidente beneficio per i lavoratori.
3)La diversa cadenza dei contratti li trasformerebbe in contratti sia normativi che economici e avrebbe per conseguenza un cambiamento della loro natura: oggi abbiamo un contratto quadriennale normativo, e due bienni economici; è chiaro che con contratti triennali essi dovrebbero essere contratti sia normativi che economici.
4)Per quanto riguarda la Cgil, il futuro confronto sarà svolto sulla base di un mandato vincolante, verificato con i lavoratori sia prima sia dopo il confronto.
L’intesa sottoscritta martedì consente di chiudere il biennio 2006-2007, anche se con forte ritardo per una grave responsabilità del Governo.
Già nella giornata di ieri è partito il tavolo del contratto Scuola all’ARAN, e nelle prossime settimane seguiranno Università, Ricerca, Afam e Dirigenti Scolastici, appena pronti i relativi Atti di Indirizzo da parte dei rispettivi Comitati di Settore, che il Governo sta sollecitando.
Roma, 30 maggio 2007
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