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Riforma Moratti e formazione del personale

sulla formazione dei dirigenti scolastici e sugli obblighi per questi stessi previsti ai fini della formazione dei docenti sui temi della riforma, si esprimono le seguenti valutazioni:

14/05/2003
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Odg Esecutivo Dirigenti Scolastici del 13 maggio

In relazione alla Nota ministeriale e alla Comunicazione di servizio ai Direttori Regionali del 10 aprile sulla formazione dei dirigenti scolastici e sugli obblighi per questi stessi previsti ai fini della formazione dei docenti sui temi della riforma, si esprimono le seguenti valutazioni:
- i DS non possono non essere dentro i processi di attuazione della riforma in atto- e quindi anche delle attività di formazione -
- il loro impegno e la loro collaborazione deve in ogni caso essere rispettosa delle prerogative dei Collegi docenti e coerente con i principi di autonomia scolastica. In particolare, obblighi e impegni previsti dalla Nota ministeriale non potranno essere esercitati al di fuori della normativa contrattuale o senza condizioni e presupposti necessari, quali:
a. l'emanazione dei decreti legislativi di riferimento e quindi delle indicazioni normative sulla cui base sviluppare la necessaria formazione; in assenza di disposizioni normativamente fondate la formazione potrebbe risultare generica e approssimativa;
b. la disponibilità di risorse finanziarie ad hoc per la realizzazione dei corsi dentro le scuole; e ciò allo scopo di evitare che i fondi attribuiti direttamente alle scuole sia per la formazione del personale - così come prevista dall'apposita contrattazione annuale e recepita dalla Direttiva del 7 aprile - sia per il potenziamento dell'offerta formativa (L. 440/97) abbiano destinazione diversa da quella definita in autonomia dai Collegi docenti;
c. la definizione delle entità e modalità di compenso per gli impegni aggiuntivi;
d. una organizzazione dei corsi finalizzata al raggiungimento degli obiettivi previsti che sia nello stesso tempo rispettosa dei principi di autonomia organizzativa e dei modelli formativi delle singole istituzioni scolastiche; e ciò allo scopo di evitare i rischi di impostazioni centralistiche e verticistiche, ben presenti nella già richiamata Nota Ministeriale;
e. l'individuazione delle figure previste dal Piano ministeriale (docenti referenti dei processi di riforma, docenti tutor) va collocata dentro un processo di costruzione delle decisioni che preveda il coinvolgimento del CD;
f. la presenza di formatori preparati sulle novità della riforma.

Si ribadisce inoltre che eventuali anticipi di uno o più aspetti della riforma attraverso sperimentazione vanno sempre e comunque preliminarmente deliberati dagli OOCC competenti e che in ogni caso l'autonomia delle istituzioni scolastiche costituisce prerogativa e valore dai quali non prescindere.
Si esprime infine preoccupazione circa i tempi previsti per la formazione del personale: l’organizzazione dei corsi entro la fine di giugno confligge con impegni e scadenze previste come improrogabili dal calendario scolastico.

Roma, 15 maggio 2003

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