Ridateci Darwin - Confronto fra vecchi e nuovi programmi di Scienze/Biologia nella scuola pubblica
Di Daniele Formenti
Costituzione Italiana: Art. 33.L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
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Theodosius Dobzhansky: "In biologia nulla ha senso se non alla luce dell'evoluzione".
Nei primi giorni di marzo del 2004 si sono diffuse voci preoccupate sul fatto che i nuovi piani di studio delle medie, approvati con un D.L. pubblicato sulla G.U. del 2/3/04, avrebbero eliminato la teoria dell'evoluzione dai programmi scolastici italiani; un obiettivo, che negli USA alcuni gruppi religiosi protestanti integralisti riescono a raggiungere (e spesso per breve tempo) difficilmente e solo in alcuni stati del sud, sembra sia stato invece completamente raggiunto in Italia, eliminando, forse senza rendersene conto, una delle colonne su cui si basa la cultura "occidentale", di solito ben protetta e difesa dalle interferenze esterne.
Come verificare se la preoccupazione è esagerata?
Basta confrontare i programmi di studio della riforma Moratti con i programmi di studio attualmente in vigore.
I risultati del confronto, presentati qui sotto, sembrano in realtà ipotizzare uno scenario complessivo improbabile e instabile per la parte che riguarda le scienze e in particolare la biologia; e soprattutto peggiore (se davvero si riuscisse ad imporlo - in fondo sono 'programmi minimi', con indicazioni utili per i nuovi libri di testo e per gli esami finali - e ad applicarlo) rispetto a quello che risulta dalle informazioni che circolano sui quotidiani, dove spesso si fa riferimento solo alla scuola media, o solo all'evoluzione o solo all'evoluzione dell'uomo ....
Preoccupante il fatto che per evitare di trasmettere informazioni adeguate per poter discutere sui meccanismi dell'evoluzione (argomenti non espressamente indicati nei programmi precedenti, che citavano solo l'
evoluzione) si abolisca la stessa evoluzione biologica, dimostrando di non saper distinguere fra fatti (su cui nessuno può seriamente oggi dubitare) e teorie (discutibili, ma sempre sulla base dei fatti) che cercano di evidenziare e spiegare i meccanismi che hanno agito.
Sembra rischioso per il paese prevedere che la scuola non fornisca fin dai primi anni le conoscenze necessarie per poter poi agire e confrontarsi con gli altri paesi in settori oggi strategici per lo sviluppo della ricerca, della scienza e dell'economia nei prossimi decenni.
I nuovi programmi didattici si trovano allegati al DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2004, n.59 ( Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53) e sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 del 2 marzo 2004 - Suppl. Ord. n. 31.
Negli allegati A, B e C ci sono i programmi didattici per la scuola dell'infanzia, la scuola primaria (=scuola elementare attuale), e la scuola secondaria di I grado (=scuola media attuale).
Nella tabella allegata possono essere visualizzati e confrontati i vecchi e i nuovi programmi per i diversi cicli (escludendo le scuole superiori, per le quali si sta ancora lavorando).
Roma, 26 aprile 2004
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