Ricorso contro i decreti attuativi della Legge 53
Capita che anche una importante rivista come Tuttoscuola scenda in campo non controllando bene le fonti ed esprimendo, come ovvi, giudizi che tali non sono.
Capita che anche una importante rivista come Tuttoscuola scenda in campo non controllando bene le fonti ed esprimendo, come ovvi, giudizi che tali non sono.
L’argomento è il ricorso al Tar presentato dai sindacati confederali e ci riferiamo alla notizia pubblicata nella newsletter di oggi in base alla quale “Voci non confermate parlano di rinvio richiesto dagli stessi sindacati che avrebbero avuto sentore di una pronuncia a loro non favorevole e avrebbero cercato di portare l'effetto dirompente della sentenza a tempi più favorevoli, quando la scuola sotto l'ombrellone e' meno attenta ai problemi che la riguardano.”.
Stupefacente leggerezza mitigata solo dal riferimento a presunte … “voci non confermate”.
Come stanno le cose?
Innanzitutto, i sindacati hanno chiesto la sospensiva dei provvedimenti attuativi della Legge Moratti. Il 17 luglio, pertanto, non sarà la sede per il giudizio di merito ma quella nella quale il Tar valuterà, su richiesta della parte ricorrente, se le norme contestate producono danni tali da renderne necessaria la sospensione in attesa di una pronuncia di merito sulle questioni poste.
Nei prossimi mesi, pertanto, dovrà essere comunque fissata la discussione di merito circa la illegittimità delle norme attuative della Legge 53 rispetto alla Legge stessa, qualunque sia la decisione per quanto riguarda la sospensiva.
Tornando all’udienza per la sospensiva, abbiamo chiesto un rinvio della data precedentemente fissata dal Tar per la necessità di presentare, in aggiunta al ricorso principale, motivi aggiunti avendo noi impugnato anche le ultime disposizioni emanate dal Ministero, in particolare quelle riferite all’adozione dei libri di testo.
Tutto qui.
Come poi si faccia ad avere sentore di una pronuncia non favorevole quando ancora il Tar non ha affrontato la materia rimane per noi un autentico mistero o un esempio di autentica disinformazione!
Detto questo c’è un ulteriore aspetto che va chiarito.
Tuttoscuola presenta la pronuncia del Tar sulla sospensiva come una prova della verità per cui se il Tar non concedesse la sospensiva cadrebbero le ragioni per le quali i sindacati confederali si oppongono alla Legge Moratti.
Le cose non stanno così.
La nostra contestazione all’applicazione della Legge Moratti nasce dal fatto che noi sosteniamo che le Leggi vanno sempre applicate e che la prima legge da applicare è la Costituzione italiana.
La Costituzione non è oggetto di alcun pronunciamento del Tar!
Essa eleva l’autonomia scolastica al rango di risorsa costituzionale. Ciò consente ai collegi dei docenti, in una corretta interpretazione che non riduca la Costituzione ad un vuoto riferimento di stile o ad un argomento imbalsamato relegato ai Convegni, di scegliere all’interno della forbice oraria definita dallo Stato (27-40) l’offerta formativa considerata più qualificata per il contesto territoriale nel quale ci si colloca. Compresa, ovviamente, la conferma dell’offerta formativa già deliberata per l’anno 2003-’04 come hanno deliberato tantissime scuole.
Ancora più nette le prerogative dell’autonomia scolastica per quanto riguarda il tutor (che non verrà istituito in tantissime scuole) e per quanto riguarda i libri di testo (tanto che il Ministero deve intervenire in modo sempre più limitativo della responsabilità professionale ed autoritario per migliorare la situazione a suo favore).
Insomma, l’azione legale affianca l’azione sindacale, non la sostituisce come si vorrebbe far credere.
Roma, 14 giugno 2004
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