Relazioni sindacali con il Ministero Affari Esteri
Verso una preoccupante inversione di tendenza
1. Precisazione su delegazione di parte pubblica. Il giorno 28 ottobre si è svolto l’annunciato incontro tra Organizzazioni sindacale e MAE con la delegazione di parte pubblica guidata dal capo delegazione, cons. d’ambasciata Faiti Salvadori.
Evidentemente la notizia di sue dimissioni dopo l’incontro del 21 ottobre, circolata sul web di un’altra organizzazione sindacale, è risultata essere priva di fondamento. Pertanto non corrisponde al vero nemmeno l’azione politica che avrebbe indotto il consigliere a rinunciare al mandato di capo della delegazione di parte pubblica. Pur minimizzando l’episodio lo stesso Salvadori ha confermato l’infondatezza della notizia.
Abbiamo voluto fare questa precisazione per sgombrare il campo da ogni equivoco e da ogni strumentalizzazione. Per la FLC Cgil la politica è una cosa seria e non un esercizio demagogico!
2. Prove, aggiornamento delle graduatorie e risorse. Dopo mesi di confronto costruttivo, negli ultimi incontri – in particolare quelli del 21 e del 28 ottobre u.s. – abbiamo dovuto, purtroppo, registrare, come FLC Cgil, una tendenziale inversione di tendenza delle relazioni sindacali. Il blocco delle indizioni delle prove e dell’aggiornamento delle graduatorie, nonostante le intese raggiunte, è emblematico in questo senso perché ha messo in evidenza lo scollamento senza precedenti tra politica e orientamenti del vertice della Direzione Generale delle culturali e delegazione trattante di parte pubblica. Quest’ultima ne esce fortemente ridimensionata perché non è in grado di mantenere gli impegni contrattuali assunti nemmeno per l’immediato futuro. Pare, infatti, che, anche a seguito dell’ulteriore manovra sulla finanziaria non ci siano i fondi destinati all’indizione delle prove e all’aggiornamento delle graduatorie. A ciò si devono aggiungere gli ulteriori tagli di risorse destinate alla gestione delle scuole e delle istituzioni scolastiche italiane all’estero. Se questo orientamento dovesse essere confermato nella finanziaria si correrebbe il rischio di mettere in discussione seriamente il funzionamento del servizio. Ciò che è inaccettabile è l’inerzia della Direzione Generale che anziché contrastare i tagli previsti dal Governo alle scuole e agli interventi statali li accetta passivamente, mentre vengono tranquillamente mantenute le risorse destinate alle scuole non statali. La FLC Cgil ha richiesto, sia in occasione della riunione del 21 che del 28 ottobre, la necessità politica di avere un confronto con il Direttore delle Culturali per un chiarimento su tutte queste questioni.
3. Supplenti. Passi in avanti, invece, sono stati fatti sul personale assunto a tempo determinato con particolare riferimento alla loro condizione normativa. Nei contratti individuali di assunzione, che verranno sottoposti al personale interessato, si fa esplicito riferimento alle condizioni normative – ferie, permessi ecc – previste per le rispettive tipologie di contratti a termine stabilite per i loro colleghi che operano in territorio metropolitano. Dopo mesi di discussione a questo personale viene garantita la corretta applicazione dell’art. 19 del CCNL della scuola attualmente in vigore. Rimane ancora sospesa la questione relativa ai contributi da versare alla relativa cassa di previdenza. Per la FLC Cgil e per le altre organizzazioni sindacali per il personale assunto a tempo determinato il riferimento non può che essere quello INPDAP e non l’INPS come oggi avviene. La revocabilità della supplenza su posti vacanti è stata limitata ad una sola causalità “ricollocamento del personale di ruolo in servizio all’estero”, evitando, così, arbitri da parte dell’Amministrazione.
Inoltre la FLC Cgil ha chiesto all’Amministrazione di intervenire affinché ai supplenti non residenti in servizio nella circoscrizione consolare di Zurigo, anziché l’anticipo al 60% delle spettanze, venga loro liquidata immediatamente la retribuzione per intero della loro retribuzione così come avviene per i residenti. Questo per consentire loro di far fronte alle spese che debbono sostenere.
4. Fondi contrattuali. Il 28 ottobre è stata riaffrontata la questione relativa ai cosiddetti “fondi contrattuali” ovvero a quelle risorse destinate all’ampliamento dell’offerta formativa. Come è noto l’intera materia è regolamentata dal CCNL e dal CCNIE del 2001. Le organizzazioni sindacali hanno lamentato che su tale argomento l’ufficio IV della DGPCC non ha proceduto all’avvio delle relazioni sindacali – informazione preventiva e successiva – sull’utilizzo delle risorse. In particolar modo le organizzazioni sindacali hanno sottolineato che il MAE non ha fornito relazioni dettagliate sulle risorse utilizzate, né tanto meno ha proceduto alla restituzione al CCNL le risorse non impegnate così come previsto dal CCNL. A tal proposito appare del tutto limitativa e pretestuosa la risposta del capo delegazione di parte pubblica. Questi ha sostenuto la “stravagante” teoria secondo la quale risponderebbe solo a ciò che è stato fatto durante la sua gestione. Posizione per le OO.SS. insostenibile sotto ogni punto di vista.
Il problema, visto che nel passato il capitolo di bilancio relativo a tali risorse, per causa di un “misterioso” pasticcio contabile, è stato oggetto di tagli e di uso discutibile, va affrontato secondo la FLC Cgil e le altre organizzazioni sindacali come fondi contrattuali specifici e come tali gestibili ed esigibili. Le OO.SS. si sono riservate, dopo un’attenta verifica, di segnalare eventualmente alla stessa Corte dei Conti il mancato rispetto degli impegni assunti con il CCNL.
L’Amministrazione ha comunicato che per quanto è di sua conoscenza e competenza tutte le somme spettanti sono state liquidate e che, nel caso in cui dovessero venirsi a verificare situazioni diverse, si adopererà per sanare la situazione. L’Amministrazione ha, infine, informato di aver fornito al Tesoro l’elenco nominativo e le spettanze dovute al personale di ruolo e ai rispettivi consolati quanto dovuto al personale non di ruolo per l’anno scolastico 2004/2005.
5. Statizzazione delle scuole materne. In occasione dell’incontro del 21 ottobre la FLC Cgil, insieme alle altre organizzazioni, aveva chiesto notizie sulla statizzazione delle scuole materne annesse agli istituti comprensivi operanti all’estero. Le sezioni di scuola materna interessate sono quelle di Addis Abeba, Asmara, Atene, Barcellona, Madrid e Parigi
Nella seduta del 28 ottobre, la delegazione di parte pubblica ha relazionato sui passi compiuti fino ad oggi, precisando che tutta l’operazione non deve comportare costi e oneri aggiuntivi diretti e indiretti per l’Amministrazione. Il che significa che l’Amministrazione non amplierà il contingente e che al personale assunto in loco verrà mantenuto lo stesso trattamento economico e normativo attualmente erogato dai rispettivi enti gestori. L’unica novità è rappresentata dal fatto che il personale assunto in loco transiterà direttamente alle dipendenze della scuola.
Tutte le organizzazioni sindacali hanno replicato precisando che, sebbene siano d’accordo sulla statizzazione delle scuole materne annesse agli istituti comprensivi sopra ricordati, il percorso individuato dal MAE desta perplessità e preoccupazione e che non può essere visto in maniera così semplicistica come pensa l’Amministrazione sia per i risvolti legislativi/giuridici che contrattuali che l’intera operazione comporta.
Per la FLC Cgil l’operazione deve essere effettuata con la massima chiarezza. Va precisato per lo meno che: a) l’attuale contingente statale vada non solo confermato ma implementato; b) il ricorso a personale assunto in loco per il funzionamento della scuola dell’infanzia abbia gli stessi requisiti (titoli e abilitazioni) previsti per il personale in servizio in territorio metropolitano; c) il sistema ibrido che vede la presenza di personale di ruolo e personale assunto in loco sia limitato alla sola scuola materna; d) vengano garantiti per il personale in loco gli attuali livelli occupazionali; e) al personale assunto in loco venga riconosciuto un trattamento economico e normativo omogeneo e, per analogia, non inferiore da quello riconosciuto al personale assunto a tempo determinato; f) vengano pienamente soddisfatte le disposizioni previste dal D.Lgs 297/94.
Si tratta di un ventaglio di garanzie tese a scongiurare inaccettabili derive.
Roma, 2 novembre 2005
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