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Quanto ha il Ministero per la formazione del personale? Troppo se forma sulla riforma “svitata”!

FLC Cgil scrive al Ministro per una rettifica degli obiettivi individuatidella direttiva 33/06 ed una coerente integrazione degli obiettivi formativi prioritari

26/09/2006
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La direttiva Direttiva n. 29/2006 sulla formazione del personale docente ed ATA della scuola, frettolosamente voluta dalla Moratti pochi giorni prima della scadenza elettorale e fortemente contrastata dalla FLC , è stata accompagnata dalla elaborazione parallela - e coerente con l’impianto morattiano - della direttiva n. 33/ 06, quella che annualmente definisce la ripartizione delle risorse destinate a finanziare la legge 440/97, originariamente a sostegno dell’autonomia scolastica.

Anche quest’ultima direttiva, la n.33/06, pur con un iter discutibile (la pronuncia di una sola delle due commissioni parlamentari a causa della fine della legislatura) è divenuta operativa.

Della graduale e pervicace riduzione degli stanziamenti per l’autonomia scolastica sostenuta nella legislatura appena trascorsa abbiamo gia detto e dimostrato bilanci alla mano , come della tenace sottrazione di fondi, originariamente destinati alle scuole ed oggi saldamente in mano ad una rinvigorita centralizzazione ministeriale.

Infatti per la formazione la direttiva n.29/2006 dispone complessivamente di 19.943.416,00 ( a fronte dei 34.056.519,00 Euro solo dell’anno precedente) e di questi, se sarà rispettata la ripartizione delle risorse prevista nel contratto, il 60% (pari a 11.966.049) arriverà alle scuole. Se si considera il loro numero, 10.772, il conto medio è presto fatto, ogni scuola avrà poco più di 1100 euro!

Con la direttiva 33/06 la situazione si appesantisce per le scuole, infatti a loro andranno subito solo il 31% del totale dello stanziamento, come si legge dalla tabella allegata alla direttiva.

Altre risorse, che pure dovrebbero andare alle scuole, come quelle relative alla “terza area” degli istituti professionali, restano inspiegabilmente e speriamo per poco, all’Amministrazione ministeriale.

Di questa situazione cominciano ora ad avere consapevolezza le scuole, impegnate all’inizio dell’anno scolastico, tra l’altro, anche a progettare l’attività di formazione del personale coerente con il proprio progetto educativo, anch’esso da riprogettare.

Una attività non certo di routine soprattutto oggi, quando tornano parole e contenuti come curricolo, corresponsabilità ed autonomia progettuale.

Le due direttive invece,sommate al quadro contraddittorio ed incerto determinato dalle Indicazioni Nazionali, non aiutano certo l’autonomia scolastica, né pongono le condizioni perché le scuole possano progettare serenamente e liberamente.

FLC sostiene da tempo che l’autonomia è uno strumento fondamentale ed efficace solo se esercitata all’interno di norme certe, sostenuta da competenze e responsabilità precise dell’Amministrazione.

Intanto però le risorse a disposizione delle scuole sono ridotte a pochi spiccioli e l’autonomia non può essere esercitata serenamente nel quadro normativo delineato da due direttive in profonda contraddizione con le “novità” presentate all’inizio dell’anno dal Ministro Fioroni né con gli atti amministrativi e legislativi finora prodotti.

Come non ricordare che le finalità istitutive della legge 440/97 e gli originari parametri di distribuzione delle risorse si sono disinvoltamente “persi per strada” nell’ultimo quinquennio, arrivando a costituire un cospicuo ”fondo” per il Ministero invece che incrementare quello, ben misero, delle scuole autonome?

L’unica parte che si continua ad applicare di quella legge èquella formale, procedurale, mentre si rende residuale quella sostanziale: l’invio di risorse alle scuole resta nel titolo della legge: “Istituzione del Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa “.

L’uso e la destinazione delle risorse non sono mai un fatto neutro. La riduzione dei finanziamenti alle scuole e contemporaneamente il crescente aumento delle quote a favore degli uffici centrali e periferici, colpiscono i terreni propri della competenza delle scuole autonome, mentre gli obiettivi individuati confermano un impianto legislativo su cui invece il Ministro ha iniziato ad operare per “svitare” nodi.

Il continuo e ripetuto richiamo del decreto 226/05 sul secondo ciclo cozza con il contenuto del recente” milleproroghe” che ha rinviato l’attuazione del secondo ciclo e sospeso ogni relativa azione sperimentale, ivi compresa quella individuata con il decreto n. 46/2006 che a giugno ha disapplicato le tabelle di confluenza nelle tipologie liceali. Una sospensione che lascia aperto il destino dei decreti attuativi (diritto-dovere, alternanza scuola-lavoro, 20% di “curricolo regionale”) su cui sono aperte non poche contraddizioni, per esempio: il decreto sul “curricolo regionale” (il vecchio 15% non prevedeva che le regioni ci mettessero il naso, il 20% sì) e la sopravvivenza dei corsi triennali previsti dall’accordo Stato-Regioni del 2003.

L’analisi dei singoli stanziamenti evidenzia un quadro di continuo e constante riferimento a norme in gran parte superate o sospese e ad un impianto generale non rispondente all’orizzonte finora disegnato dal Ministro.

Un contesto in cui rintracciamo anche un ulteriore finanziamento alle scuole paritarie: ma l’autonomia non è stata legiferata con costante riferimento alla scuola statale?

FLC CGIL ritiene necessario invertire la rotta dell’inesorabile calo delle risorse destinate alle scuole, la cui autonomia continua ad essere mortificata dall’assenza di fondi, ed auspica che presto si torni a ragionare di parametri che riportino nelle scuole ed alle loro decisioni, le risorse della Legge 440/97.

Ritiene altresì auspicabile che il ministro intervenga tempestivamente per fare chiarezza, approfittando degli strumenti di variazione dei bilanci, per fermare la confusione che la direttiva, nei molti obiettivi non corrispondenti alle proprie scelte politiche e programmatiche, determina.

Per quanto attiene alle responsabilità proprie di una organizzazione sindacale, FLC sosterrà nei tavoli negoziali regionali sulla formazione sostegno ed attenzione solo sugli atti normativi ed amministrativi più recenti.

Roma, 26 settembre 2006

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