Prosegue il confronto sul Contratto
Si è svolto nella giornata del 7 dicembre l’incontro programmato tra i Sindacati rappresentativi della Dirigenza scolastica e l’ARAN, rappresentata dal Dott. Melendez.
Si è svolto nella giornata del 7 dicembre l’incontro programmato tra i Sindacati rappresentativi della Dirigenza scolastica e l’ARAN, rappresentata dal Dott. Melendez.
All’inizio della riunione sono stati consegnati, così come era stato convenuto nell’incontro precedente, i materiali di lavoro (le parti comuni dei contratti delle altre aree della Dirigenza pubblica e i contratti scuola) cui fare riferimento nel corso della trattativa.
E’ stato ribadito in apertura dal rappresentante dell’ARAN che la contrattazione in atto mira a costruire per i Capi di Istituto una dirigenza "piena".
Si è proceduto poi sulla base dell’ordine del giorno.
Il primo punto discusso ha riguardato l’affidamento degli incarichi e la mobilità.
In proposito la posizione sostenuta dalla delegazione CGIL scuola ha teso a distinguere tra l’attuale fase di transizione che sta vivendo il mondo della scuola - e che ha ricadute anche su alcuni istituti contrattuali dei dirigenti scolastici - e la situazione "a regime".
Ci sono almeno tre elementi – è stato sostenuto - che obbligano a privilegiare in questa fase una posizione di continuità rispetto al passato:
1. le situazioni critiche nelle 5 regioni dove il dimensionamento delle istituzioni scolastiche è stato predisposto in ritardo;
2. i processi di riforma riguardanti il riordino dei cicli che comporteranno ulteriori "rimaneggiamenti" in ordine al dimensionamento;
3. gli incomprensibili e colpevoli ritardi nell’emanazione del bando di concorso per i futuri dirigenti, che rischia di perpetuare anche per il prossimo anno scolastico gli incarichi di presidenza e l’Istituto della reggenza.
E stata però contemporaneamente ribadita la necessità di un’attribuzione formale dell’incarico, da predisporre comunque e al più presto da parte del direttore regionale, e di definire contestualmente in sede negoziale i criteri per la fase a regime.
Tra i criteri sono stati richiamati soprattutto: la discrezionalità - che però non deve dar luogo ad arbitri -, una durata consistente che garantisca livelli di continuità indispensabili nel mondo della scuola, la possibilità, da parte degli interessati, di esprimere desiderata da prendere nella dovuta considerazione.
Questa impostazione del discorso è stata sostanzialmente condivisa nei loro interventi dai rappresentanti delle altre sigle sindacali.
Il secondo punto affrontato ha riguardato le relazioni sindacali.
Le posizioni della CGIL scuola sono state così rappresentate: va certamente previsto un livello regionale , essendo quello dei dirigenti scolastici un ruolo regionale ed essendo disposta a livello regionale sia la preposizione alle istituzioni scolastiche che la valutazione. Tuttavia va ugualmente definito un livello nazionale per l’individuazione dei criteri a cui attenersi nelle contrattazioni regionali. E ciò soprattutto per evitare possibili arbitri, localismi e incursioni indebite sul terreno delle autonomie delle scuole.
Nel corso dell’incontro – che è risultato complessivamente proficuo - non sono mancati primi scambi di vedute su altre questioni, quali: il periodo di prova, la valutazione, il recesso.
A conclusione dei lavori è stato annunciato dal dott. Melendez l’ordine del giorno del prossimo incontro (13 dicembre) che riguarderà la struttura del salario.
Roma, 7 dicembre 2000
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