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Proclamato lo stato di agitazione della Scuola e pubblico impiego

CGIL-CISL-UIL e le relative categorie del Settore pubblico e della SCUOLA giudicano negativamente gli interventi relativi alla P.A., alla Scuola e al P.I. nella legge Finanziaria che rappresentano un pesante attacco a tutto ciò che i servizi pubblici e la P.A. hanno rappresentato per il paese e per la sua parte più debole a garanzia di pari opportunità.

01/10/2001
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CGIL-CISL-UIL e le relative categorie del Settore pubblico e della SCUOLA giudicano negativamente gli interventi relativi alla P.A., alla Scuola e al P.I. nella legge Finanziaria che rappresentano un pesante attacco a tutto ciò che i servizi pubblici e la P.A. hanno rappresentato per il paese e per la sua parte più debole a garanzia di pari opportunità.

Il blocco prima e la riduzione poi dell'occupazione, unitamente al taglio di risorse per Enti ed Istitutti di ricerca, sono la premessa di quel processo di privatizzazione e ricorso al solo mercato ipotizzato dalla Finanziaria, orientato esclusivamente a ridurre la spesa pubblica a discapito dei cittadini, dei servizi sociali e dei diritti contrattuali.
La Finanziaria viola l'impianto della contrattazione collettiva che ha contribuito fortemente a definire le riforme che hanno migliorato l'efficienza del sistema pubblico.
Le risorse stanziate per il rinnovo dei contratti non permettono la difesa del potere di acquisto delle retribuzioni dei pubblici dipendenti; infatti, mancano le risorse necessarie per recuperare lo scostamento tra l'inflazione programmata e quella che si è determinata nel biennio 2000-2001 (pari a circa 2,2 punti).
La Finanziaria, inoltre, contiene norme che vincolano l'autonomia organizzativa e finanziaria degli Enti favorendo così il ritorno ad antiche forme centralistiche di controllo sull'operato delle singole Amministrazioni, vanificando l'autonomia delle parti nella contrattazione intgegrativa, annullandola a posteriori.
Sulla scuola, non si pongono in campo le risorse neccessarie per adeguare le retribuzioni a livello europeo e si interviene unilateralmente, con legge, sugli orari e sull'organizzazione del lavoro mettendo a rischio il diritto allo studio.
Infine, il blocco delle assunzioni per il 2002, comprese le autonomie locali, rappresenta un attacco al sistema, ormai consolidato di autonomia degli Enti locali e regionali.
A fronte di queste proposte CGIL-CISL-UIL dichiarano lo stato di mobilitazione di tutto il personale pubblico e chiedono pertanto un immediato incontro al Governo per esporre le proposte di modifica della legge Finanziaria.
La prossima settimana, CGIL, CISL, UIL insieme alle categorie si incontreranno per valutare le risposte, in base alle quali, saranno assunte le opportune iniziative sindacali a sostegno della vertenza.

Roma, 1 ottobre 2001

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