Graduatorie d’istituto docenti: i sindacati hanno impugnato il decreto del Miur che modifica le tabelle di valutazione dei titoli
Il ricorso è stato presentato da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda al Tar Lazio contro le nuove tabelle che prevedono un'attribuzione irragionevole dei punteggi e una discriminazione tra titoli equivalenti.
I sindacati rappresentativi della scuola hanno presentato ricorso al Tar Lazio per chiedere l’annullamento del provvedimento del Miur con cui sono state modificate le tabelle di valutazione dei titoli da applicare nei confronti del personale docente che ha fatto domanda di inserimento nelle graduatorie d'istituto.
Secondo le organizzazioni sindacali la revisione delle tabelle operata dal Miur è illegittima poiché sostituisce con un semplice decreto ministeriale il dettato del regolamento sulle tabelle che è equivalente a una legge dello Stato .
Inoltre, agisce al di fuori delle procedure normative ancora vigenti (manca il parere del Consiglio di Stato e del CNPI). Gli effetti di tali irregolarità si riflettono sulle tabelle di valutazione dei titoli che portano a discriminare titoli tra loro omogenei.
Per la FLC CGIL il rispetto delle normative e della loro applicazione è importante, perché ognuno possa conoscere i propri diritti, in un regime di trasparenza. Piegare le normative a logiche diverse a seconda delle situazioni non giova ad alcun lavoratore: la logica dello steccato prima o poi colpisce qualcuno.
La FLC CGIL è in campo a difendere i diritti di tutti i precari, al di là della loro appartenenza: il problema è nel lavoro che manca e non si risolve togliendolo a qualcuno per darlo ad altri.
Quest’anno se non fosse per i 15.000 posti di sostegno (in regime autorizzatorio), il turn over per l’anno scolastico 2014/2015 ci consegna solo 13.000 pensionamenti, di docenti, a fronte di circa 350.000 precari che hanno o avranno nei prossimi anni titolo alla stabilizzazione.
La FLC CGIL continua la sua azione di rivendicazione di un piano di stabilizzazioni che agisca per la qualità della scuola, risponda alle legittime aspettative dei precari sia del TFA che di quelli che da anni spendono la loro professionalità nella scuola pubblica.
Di seguito il comunicato unitario delle organizzazione sindacali che hanno presentato il ricorso.
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FLC CGIL - CISL - UIL - Snals - Gilda
Supplenze, ricorso contro la nuova tabella di valutazione.
Dal MIUR scelte superficiali e senza alcun confronto
I sindacati rappresentativi della scuola hanno depositato in questi giorni al TAR del Lazio il ricorso che impugna il decreto ministeriale n. 308 del 15 maggio, con il quale la Ministra Giannini ha modificato i punteggi attribuiti alle abilitazioni nella tabella di valutazione dei titoli ai fini del rinnovo delle graduatorie di istituto.
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda, avevano invano espresso dissenso alla Ministra per un provvedimento che modifica le tabelle vigenti dal 2007, tabelle adottate attraverso un regolamento, cioè un atto normativo complesso, sottoposto ai pareri del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari.
La stessa procedura, a nostro avviso, si sarebbe dovuta seguire anche in questa occasione, in cui invece si sono introdotte novità rilevanti, come la supervalutazioni per alcune abilitazioni, attraverso un semplice decreto ministeriale, definito fuori da ogni confronto. A ciò si aggiunge la mancanza del prescritto parere del CNPI, a causa della “vacanza” determinatasi per il rifiuto dell’ex Ministro Profumo di prorogarne la permanenza in carica, da cui si è originato un vuoto evidenziato in più occasioni dagli stessi organi di controllo.
Le regole per la composizione delle graduatorie costituiscono un tema estremamente delicato e interessano un settore, il precariato, già troppo segnato dal proliferare di tensioni e contenzioso: i criteri e le regole che presiedono alle assunzioni a tempo determinato non possono quindi essere gestite con leggerezza, senza alcun confronto e con provvedimenti amministrativi viziati sotto il profilo della legittimità.
Lo “stile” con cui la Ministra Giannini e i partiti al governo si sono mossi non appare consono alla delicatezza e fragilità di equilibri di cui occorre tener conto per governare in modo sostenibile il sistema delle graduatorie, fatalmente esposto al rischio della conflittualità permanente fra interessi contrapposti. Per questo gli interventi in materia hanno sempre richiesto grande attenzione, notevole impegno, scrupolosa considerazione di tutti i profili di legittimità. Anche l’ampiezza del confronto si è rivelata fattore essenziale per la qualità delle scelte compiute.
In questa circostanza si è deciso di agire diversamente, con esiti che per la loro intrinseca debolezza e gli evidenti limiti non lasciano alternativa se non quella, inevitabile, di un’impugnativa di fronte al giudice amministrativo.
Non c’è dubbio che qualora perdurasse un simile atteggiamento di arrogante chiusura al dialogo, si aprirebbero scenari inquietanti anche su altri versanti, a partire da quello dei progetti di innovazione affidati oggi ai cantieri insediati al MIUR, cantieri che non vorremmo corressero il rischio di costruire i loro edifici sulla sabbia.
Roma, 1° luglio 2014
FLC CGIL Domenico Pantaleo |
CISL Scuola Francesco Scrima |
UIL Scuola Massimo Di Menna |
SNALS Confsal Marco Paolo Nigi |
GILDA Unams Rino Di Meglio |
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