Precari, in arrivo il decreto legge
Forse il DDL sul precariato non decolla perché l’interesse dichiarato non è quello reale!
Forse il DDL sul precariato non decolla perché l’interesse dichiarato non è quello reale! Non è la gestione delle graduatorie secondo criteri di equità, l’obiettivo del DDL, ma quello di cavalcare il conflitto traendone il massimo di vantaggio, dopo aver scatenato il putiferio a causa di interventi discriminatori di stampo clientelare, ben sapendo quali misere prospettive attendono i precari.
Fino a quando, infatti, le graduatorie concorsuali presiederanno al reclutamento dei docenti nella scuola? Nel futuro prossimo c’è il decreto attuativo dell’art. 5 della legge 53/03 che introdurrà gli albi professionali e la chiamata diretta per quei pochi eletti che riusciranno ad entrare nella scuola dopo che la falce della controriforma, ad opera dei ministri Moratti e Tremonti, avrà ridotto di parecchie migliaia i posti di lavoro nella scuola.
Il 25 marzo il DDL doveva andare in aula, al Senato, per continuare un dibattito ormai fuori tempo massimo, ma l’appuntamento ha dovuto subire un rinvio a causa di un emendamento, inserito dall’on. Nania, che riguarda 43 professori associati della facoltà di medicina, emendamento che ha richiesto il rinvio dello stesso alla commissione bilancio.
Sembra che venerdì 2 aprile il Consiglio dei ministri varerà un decreto legge che conterrà il testo emendato dell’attuale DDL. Il decreto legge, possibile solo per motivi di urgenza, che non mancano certo, dovrà essere tradotto in legge entro 60 giorni, altrimenti decadrà.
Con il decreto legge, abbondantemente previsto fin dalla nascita di questo DDL, partirà finalmente l’iter del rinnovo delle graduatorie permanenti. I CSA, soprattutto quelli più grandi delle realtà metropolitane, dovranno sottoporsi ad un tour de force notevole per rispettare i tempi imposti dalla legge 333/01, con il rischio, da un lato di incorrere in errori penalizzanti e ingiusti, dall’altro di non farcela per la scadenza del 31 luglio.
In tal caso le possibili conseguenze riguarderebbero coloro che verranno nominati in ruolo, che si vedrebbero riconosciuta una nomina solo giuridica a partire dall’anno scolastico 2004/05, rimandando di un anno la nomina di tipo economico e quelli in attesa di supplenze la cui competenza verrebbe consegnata agli istituti, con tutte le faticosità che tale operazione comporta.
Roma, 31 marzo 2004
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