Polonia. Tempi duri per Darwin
Il viceministro dell’educazione polacca sostiene Orzechowski sostiene che la teoria dell’evoluzione è una bugia e che a scuola non si devono insegnare le bugie
Tempi duri per Darwin in Polonia:il viceministro dell’educazione polacca sostiene Orzechowski sostiene che la teoria dell’evoluzione è una bugia e che a scuola non si devono insegnare le bugie. E anche se il ministro Giertych sostiene che comunque non ci saranno modifiche nei programmi scolastici di scienze, la polemica divampa. C’è chi non si fida. I due appartengono entrambi al partito denominatoLega delle Famiglie Polacche, all’estrema destra dello schieramento politico su posizioni cattolico-nazionaliste, che non fa mistero delle proprie simpatie creazioniste. Sembrerà paradossale ma i suoi avversari sono cotretti a ricorrere invece alle parole di Giovanni Paolo II, che grazie alla venerazione di cui gode nel suo paese natale, funziona sempre bene come arbitro. Fu Papa Woytila infatti ad ammettere pubblicamente che la teoria evoluzionista era qualcosa di più di un’ipotesi.
Ma a sostegno del viceministro è arrivato il padre del ministro Giertych, che è eurodeputato e pure biologo:non ci sarebbero le prove sufficienti per sostenere la assoluta verità dell’evoluzione della specie. D’altra parte quest’ultimo all’europarlamento si è distinto per aver difeso il pronunciamento militare spagnolo del 1936 che diede inizio alla guerra civileproprio nella seduta convocata nel settantennale per condannarlo.
Con simili personaggi non c’è da meravigliarsi se il ministero dell’educazione ritiene che il fatto che il 92% dei polacchi si proclami patrioti sia insufficiente e che il ministero abbia ritirato un manuale scolastico commissionato per la diffusione dei diritti umani perché ritenuto troppo comprensivo nei confronti degli omosessuali.
Il ritiro del manuale aveva provocato anche manifestazioni di protesta.
Non sembra però che la deriva educativa polaccha sia molto frenata dalle proteste: l’ultima trovata è la proposta di centri di internamento per gli alunni più difficili o almeno un trattamento scolastico speciale.
Roma, 22 novembre 2006
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