Organico di fatto
Per gli alunni e per la maggioranza degli insegnanti la scuola è finita, eppure questo è il momento in cui, a scuola, si prendono decisioni importanti, come quelle relative all’adeguamento dell’organico alla situazione di fatto
Per gli alunni e per la maggioranza degli insegnanti la scuola è finita, eppure questo è il momento in cui, a scuola, si prendono decisioni importanti, come quelle relative all’adeguamento dell’organico alla situazione di fatto.
E’ questo un momento determinante, oggi più che mai, dopo le tante mobilitazioni unitarie indette dalle organizzazioni sindacali, dopo le manifestazioni organizzate dai comitati dei genitori in difesa del tempo pieno, dopo le richieste esplicite di molte Regioni che chiedono al Governo centrale di poter assicurare l’offerta formativa sul proprio territorio.
L’organico di fatto, con un decreto ancora da emanare, arriverà a breve, e sarà il momento per verificare le intenzioni dell’amministrazione scolastica a partire dalla capacità di “dare” ad ogni scuola l’organico necessario a garantire una offerta formativa ricca e di qualità.
Sappiamo già, perché lo hanno indicato le molteplici rivendicazioni territoriali, quali saranno le nostre richieste, a partire dalla necessaria chiarezza sull’adozione di criteri equi e trasparenti su tutto il territorio nazionale contro la inaccettabile discrezionalità che abbiamo registrato durante lo scorso anno.
La Circolare che sarà presto presentata alle Organizzazioni sindacali dovrà:
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garantire la rigorosa funzionalità di tutte le richieste di tempo pieno, soprattutto per gli spazi di compresenza presenti in quel modello didattico;
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garantire le compresenze presenti nel Piano dell’offerta formativa in tutti i modelli didattici in cui questa modalità è stata adottata, dai “moduli” al tempo prolungato della scuola media;
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coprire tutte le richieste delle scuole per assicurare il rigoroso rispetto dei parametri previsti nel DM 331/98 per la formazione delle classi e l’inserimento degli alunni disabili E’ questo un punto di particolare attenzione per la scuola secondaria superiore, dove l’aumento degli alunni per classe avviene spesso senza “limiti” e determina una nuova forma di selezione strisciante, soprattutto in quegli ordini di scuola, come i professionali, gli istituti d’arte, i licei psicopedagogici in cui si concentra un gran numero di alunni disabili, spesso concentrati in poche classi.
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assicurare il diritto degli alunni alla continuità didattica spesso disateso dalla riconduzione forzata delle cattedre a 18 ore, che attua per il secondo anno le previsioni della legge finanziaria.
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assicurare la prosecuzione dei diversi progetti territoriali finalizzati al recupero della dispersione scolastica o all’ integrazione scolastica, assicurare gli organici sia per i centri territoriali per l’educazione degli adulti che per i corsi serali, spostando definitivamente per loro le date anacronistiche fissate per raccogliere le iscrizioni.
La funzionalità delle scuole e la loro stessa capacità di coprire il tempo scuola, nel prossimo anno scolastico, è infatti a rischio, dopo i 33.000 posti tagliati in tre anni consecutivi.
La funzionalità è messa a rischio anche dai tagli effettuati per il personale ATA, trattato come residuale ed “inutile”.
Gli uffici amministrativi e tecnici rischiano direstare sommersi da un’annosa penuria di personale, assegnata su parametri vecchi ed inadeguati e contemporaneamente sommersi da tante nuove incombenze.
Quante sezioni e plessi rischieranno di non essere aperti al mattino per un banale raffreddore dell’unico collaboratore assegnato?
La FLC Cgil su ogni punto chiederà risposte ed impegni precisi, e si rivolgea tutti, dai dirigenti scolastici alle RSU, perché segnalino, scuola per scuola, le proprie esigenze d’organico per affrontare l’imminente confronto con il Miur.
Roma, 21 giugno 2004
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