Organici docenti e ata: deludente incontro al MIUR, prosegue la mobilitazione!
E’ inaccettabile che a molti lavoratori Ata vengono imposti orari e turni di servizio in totale dispregio delle regole e delle tutele contrattuali.
Si è tenuto nella mattinata odierna presso il MIUR l’incontro di “informazione” tra amministrazione e organizzazioni sindacali sugli organici del personale docente: i 650 posti aggiuntivi di cui gran parte della stampa ha dato abbondantemente notizia ed ottenuti, per ammissione degli stessi dirigenti del MIUR, avendo verificato l’incremento della popolazione scolastica in molte regioni.
Come avevamo facilmente previsto fin dalla emanazione della Legge Finanziaria il limite imposto alla dotazione organica dopo un pesantissimo triennio di tagli ha scoperto i nervi della funzionalità delle scuole e messo in evidenza gli scostamenti sul numero di alunni previsto.
L’insieme di una serie di scelte compiute dal governo, il calcolo sul numero di alunni, l’imposizione dei tetti regionali, la riconduzione delle cattedre a 18 ore…., innestate sui tagli ha reso difficile il rispetto delle norme che regolano la stessa composizione delle classi.
FLC Cgil, pur prendendo atto dell’incremento di posti autorizzati, ha stigmatizzato una operazione ancora una volta effettuata unilateralmente, senza fornire alcuna informazione preventiva alle organizzazioni sindacali e senza esplicitare né i criteri né le necessità cui si è ritenuto di dover far fronte nonostante le ripetute richieste di incontro avanzate.
Questo comportamento, inaccettabile dal punto di vista di corrette relazioni sindacali, non ha consentito alcun proficuo confronto e non vi è stata alcuna possibilità di rappresentare punti di vista diversi, quelli che sono emersi da tante vertenze regionali .
Arrivano dunque 650 posti nuovi, conquistati dopo giorni di durissime mobilitazioni e si rivelano “briciole” incapaci di colmare tutte le falle segnalate dalle scuole per rispondere alle richieste delle famiglie.
FLC CGIL nel richiamarne l’ inadeguatezza ha sottolineato come sia
necessario un investimento deciso per ridurre le liste d’attesa nella scuola dell’infanzia
doveroso assicurare le richieste di tempo pieno e prolungato nelle regioni in cui quel modello didattico è fortemente voluto e richiesto dai genitori
indispensabile oggi più che mai assicurare la scelta tra le pluralità di indirizzi della scuola secondaria, rispondendo al massiccio numero di iscrizioni
monitorare e garantire l’eventuale organico necessario in presenza di rientro nel sistema di istruzione da altri segmenti formativi nei percorsi intergrati
assicurare il rigoroso rispetto normativo nella composizione delle classi e nell’inserimento degli alunni disabili
Grave è anche il ritardo con cui si è proceduto, ritardo che penalizza inaccettabilmente la scuola primaria visto che qui ,con la mobilità del personale già pubblicata, i "giochi" sono fatti
Due sono i perni su cui valutiamo e valuteremo la dotazione organica , docente ed ATA
la piena funzionalità delle scuole rispetto al Piano dell’offerta formativa
la reale possibilità di scelta delle famiglie come il Ministro continua a dichiarare
In ogni caso la vicenda dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, che non è possibile voler continuare a gestire dal centro, in modo ragionieristico e con tetti regionali rigidi, la definizione degli organici necessari a garantire le condizioni minime per il diritto allo studio nelle scuole.
Questi 650 posti sono un segnale evidente che la situazione delle scuole è di grande difficoltà , tale da indurre l’Amministrazione ad introdurre questo nuovo contingente, ma se le difficoltà permangono serve una decisa scelta politica che, con gli strumenti legislativi adeguati, come una legge di assestamento del bilancio, superi ogni vincolo che mette a rischio il diritto allo studio nel Paese
Soprattutto se la dotazione dell’organico di diritto si continua a determinare in base alla previsione degli alunni predisposta dal MIUR, previsione che ancora una volta si è rivelata del tutto infondata e inattendibile e finalizzata solo a far quadrare i conti rispetto ai vincoli previsti nelle varie leggi finanziarie e non al fabbisogno reale.
In aggiunta ai problemi relativi al personale docente, come FLC Cgil abbiamo denunciato il fatto che l’ulteriore taglio di circa 3200 unità sui posti di collaboratore scolastico, metterà a dura prova la funzionalità delle scuole, la garanzia di assistenza all’handicap, la copertura del servizio soprattutto dove c’è il tempo pieno e tempo prolungato, in modo particolare in tutte quelle realtà in cui si registra un costante aumento del numero degli alunni.
E’ inaccettabile che a molti lavoratori Ata vengono imposti orari e turni di servizio in totale dispregio delle regole e delle tutele contrattuali.
La FLC per quanto riguarda il personale Ata ha ribadito le seguenti richieste prioritarie:
la revisione degli attuali parametri di attribuzione degli organici per riconoscere la diversità dei carichi di lavoro esistenti fra le varie scuole;
la diffusione in tutte le scuole di figure tecniche di assistenza ai laboratori;
una diversa attribuzione di organici che tenga conto della nuova strutturazione delle istituzioni scolastiche e delle funzioni autonome
ogni sezione staccata, succursale, ecc., va considerata come una sede autonoma a cui si deve garantire la possibilità di funzionare per l’intero arco della giornata.
In definitiva su tutta la partita degli organici occorre una netta inversione di tendenza e una politica nuova e diversa.
L’incontro di oggi ha confermato tutte le ragioni e le motivazioni dell’iniziativa di protesta già decisa unitariamente da FLC Cgil, CISL Scuola e UIL Scuola, con il
presidio davanti al MIUR per il prossimo 9 maggio.
Roma, 29 aprile 2005
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