Notizia Ansa: i dirigenti applicano norme non eseguono ordini
Un lancio dell’Agenzia Ansa del 29 marzo 2004 titolato significativamente “Dirigente Scolastico applica leggi non esegue ordini” riprende i contenuti di due documenti diffusi nelle scorse settimane dai Dirigenti Scolastici di Cgil Cisl Uil Scuola.
Un lancio dell’Agenzia Ansa del 29 marzo 2004 titolato significativamente “Dirigente Scolastico applica leggi non esegue ordini” riprende i contenuti di due documenti diffusi nelle scorse settimane dai Dirigenti Scolastici di Cgil Cisl Uil Scuola.
Il primo, ricordiamo, è una
lettera aperta ai colleghi dei Coordinatori Nazionali dei Dirigenti Scolastici di Cgil Cisl Uil Scuola; il secondo è una
lettura ragionata del Decreto 59/2004 attuativo della legge 53/2003 e della Circolare Ministeriale 29/2004 sullo stesso argomento diffuso dal Coordinamento Nazionale Unitario dei Dirigenti Scolastici Cgil Cisl Uil Scuola.
L’Agenzia rende conto di come i Dirigenti Scolastici di Cgil Cisl Uil Scuola denuncino la confusione e la fretta con cui il MIUR ha varato provvedimenti che entrano in conflitto con le norme vigenti e con il Contratto scuola in materia organizzativa e didattica e in materia di introduzione del tutor: vige ovviamente ancora, e il citato Decreto 59 non lo ha superato, il DPR 275/99 sull’autonomia scolastica che affida alle scuole le scelte organizzative e didattiche; vige un Contratto della scuola che ha l’esclusiva nella definizione della funzione docente in forza dell’articolo 40 del D.L.vo 165/2001 (Testo Unico recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche”). Del resto, proprio per regolare le ricadute conseguenti ad eventuali cambiamenti, l’articolo 43 del Contratto della scuola del 23/07/2003 ha previsto specifiche sequenze negoziali che si rendessero necessarie. Che le cose stiano così viene ammesso dallo stesso MIUR che nella Circolare 29/2004 richiama l’articolo 43 del Contratto in relazione alle specifiche professionalità e modalità organizzative da negoziare per il governo dell’introduzione degli anticipi nella scuola dell’infanzia. E’ evidente che un riconoscimento che vale per tale materia non puo’ non valere anche, ad esempio, per il tutor.
Peraltro, che in materia organizzativa e didattica la scuola abbia piena autonomia di scelta è norma tutelata dall’articolo 117 della Costituzione italiana che ha conferito, appunto, rango costituzionale all’autonomia delle scuole, come ricorda la stessa già citata Circolare 29/2004.
Nella titolarità dell’offerta formativa, nella qualità della stessa, nell’introduzione del tutor non esistono automatismi amministrativi che possano prescindere dalle volontà delle scuole, dal dettato costituzionale, dal Regolamento dell’autonomia scolastica, dal Contratto del Comparto scuola.
L’autonomia scolastica e il Piano dell’Offerta Formativa, che il Dirigente Scolastico contribuisce ad elaborare, sono le basi fondamentali su cui si fonda l’autonomia gestionale del nuovo Dirigente Scolastico (non più terminale burocratico dell’Amministrazione): colpire l’autonomia della scuola vuol dire colpire l’autonomia gestionale e negoziale anche della Dirigenza Scolastica
La notizia viene ripresa da “Italia Oggi” di martedì 30 marzo con un significativo articolo dal titolo
“Presidi in campo contro la Moratti”.
Di seguito il testo dell’Agenzia ANSA
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DA PRESIDI CGIL-CISL-UIL LETTERA APERTA A COLLEGHI. 'DIRIGENTE SCOLASTICO APPLICA LEGGI NON ESEGUE ORDINI'
ROMA, 29 MAR - Da presidi a presidi un'esortazione: applicate le leggi, non eseguite ordini. L'invito e' implicitamente contenuto in una lettera aperta dei dirigenti scolastici di Cgil, Csil e Uil ai loro colleghi di tutta Italia (sindacalizzati e non), in relazione al primo decreto attuativo della riforma Moratti. Una lunga lettera (due cartelle fitte fitte) in cui i firmatari prendono una netta posizione a difesa delle prerogative della scuola dell'autonomia in materia organizzativa e didattica e a difesa dell'autonomia gestionale del dirigente scolastico. Il varo del decreto attuativo - scrivono i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil ''apre numerosi problemi di gestione e di organizzazione che metteranno a dura prova la tenuta delle istituzioni scolastiche''. La scuola e la sua dirigenza - accusano gli scriventi - ''vengono concepiti come terminali ultimi esecutori di scelte che fanno capo ad altri soggetti'', ministero, direzioni regionali, enti locali. Il tutto - sostengono - con grave lesione delle prerogative delle scuole dell'autonomia e dell'autonomia gestionale dei dirigenti scolastici sanciti dal contratto di lavoro della categoria. Tanto per fare un esempio si cita l''avvio dell'anticipo nella scuola dell'infanzia che viene ''affidato alla concertazione tra uffici scolastici ed enti locali senza il coinvolgimento delle scuole''. Insomma - fanno notare Cgil, Cisl e Uil - la dirigenza scolastica ha la sua specificita' nella stessa autonomia delle scuole e percio' colpire l'autonomia scolastica significa colpire anche l'autonomia dei dirigenti. Il dirigente scolastico, prima che rispondere agli ordini gerarchici, risponde alle leggi della Repubblica; e risponde anche - si sostiene nella lettera - ai programmi contenuti nel piano dell'offerta formativa elaborato dalla comunita' scolastica. In questo contesto - spiegano - la figura del tutor non puo' essere introdotta per decreto'', perche' la funzione docente e' una materia che rientra nella libera determinazione organizzativa e didattica delle scuole e nei contratti di lavoro del personale. E ancora: il ruolo del dirigente scolastico si interpreta nel rispetto delle leggi e deve tendere a garantire all'utenza: il massimo dell'offerta formativa, confermando quella precedente al decreto perche' sicuramente piu' ricca, la titolarita' delle scuole nell'elaborare l'offerta che non puo' essere a domanda individuale; il massimo dell'organico che - concludono i dirigenti - deve essere stabile e ricco e non depauperato come emerge dalla controriforma''.
Roma, 30 marzo 2004
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