Libri di testo: i dirigenti non sono impiegati, non prendono ordini, applicano leggi
La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici del MIUR è intervenuta con una nota del 24 maggio 2004
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La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici del MIUR è intervenuta con una Nota del 24 5 2004, di sapore francamente caporalesco, che sembra impartire ai Dirigenti Scolastici un ordine preciso: i Collegi dei Docenti devono adottare libri di testo coerenti con i Nuovi Piani di studio introdotti dalle Indicazioni nazionali allegati al D. L.vo 59/2004. I Dirigenti Scolastici siano personalmente informati di questa volontà del superiore Ministero.
Ciò perché, secondo la suddetta Nota, le Indicazioni Nazionali allegati al Decreto 59 “sostituiscono i Programmi di insegnamento già previsti per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado”.
“In ogni caso”, precisa la Nota, “relativamente alla scuola primaria, il costo della dotazione libraria non potrà eccedere gli importi previsti dal decreto dirigenziale del 12 maggio 2004…”
Risultano inaccettabili, della Nota ministeriale, e il tono e il merito.
Il tono sembra risalire ad altri tempi, quando i Presidi, nominati dal Governo, erano considerati vigili scolte (sentinelle) del Ministero.
Nel merito va ricordato alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici del MIUR che la questione dell’adozione dei libri di testo non si risolve impartendo ordini che non possono essere eseguiti, sia perché, in materia, ordini non possono essere impartiti, sia perché l’imperizia e la fretta del Ministero stanno creando una situazione che nelle scuole va gestita e non può essere semplicemente repressa con interventi autoritativi e caporaleschi che in ogni caso i Dirigenti non possono mettere in atto.
Discutibile e discussa è l’affermazione che le Indicazioni Nazionali, allegate e provvisorie, abbiano un valore sostitutivo dei Programmi vigenti, i quali, invece, sono stati approvati secondo le norme e non sono stati abrogati da nessuna norma successiva.
La stessa Circolare 29/2004, esplicativa del Decreto 59/2004, a proposito delle Indicazioni nazionali afferma che esse hanno “caratteri di inderogabilità” che “attengono soltanto alla configurazione degli obiettivi di apprendimento”
Oggi, esse, al pari di altre parti del Decreto 59/2004, sono sub iudice, a seguito dei ricorsi diretti alla Corte Costituzionale da parte delle Regioni Friuli ed Emilia Romagna e dei ricorsi presentati alla stessa Corte in via incidentale da parte dei Sindacati Confederali della Scuola.
Ma, a parte ciò, i Collegi dei Docenti, secondo l’articolo 4 comma 5 del DPR 275/99 (Regolamento dell’autonomia), adottano “strumenti didattici, ivi compresi i libri di testo,…coerenti con il POF”
Dunque, i Collegi, avendo adottato un POF e dovendo decidere in materia di materiali didattici, possono adottare gli strumenti che ritengono più adeguati e coerenti al loro POF.
La stessa conclusione della Nota ministeriale secondo cui “in ogni caso” nella scuola primaria occorre non superare il limite di spesa fissato dal Ministero sembra rendersi conto che questo dei costi è l’unico limite che può essere amministrativamente imposto. Per il resto le scelte dei POF in ordine a strumenti e metodi didattici sono libere, come libero è l’insegnamento, se tali affermazioni non vogliono essere altro che un riconoscimento d’uso senza propria intrinseca valenza.
Poiché la Nota ministeriale non sembra valutare il rischio a cui espone i Dirigenti scolastici, in termini di scontro con il corpo docente, di contenzioso con la parte genitoriale e sindacale, crediamo di fare cosa utile, a tutela dei Dirigenti Scolastici e a promozione di un clima di cooperazione e non di scontro, invitare i Dirigenti a gestire con la massima saggezza la questione dei libri di testo e a favorire la più ampia libertà di scelta e di autodeterminazione dei Docenti e dei Collegi, secondo quello che prevedono le norme e l’autonomia tutelata dalla Costituzione repubblicana.
Solo così si può interpretare correttamente una funzione dirigenziale (e non più direttiva) da funzionari della Repubblica e non da pedine dei Governi di turno. La CGIL Scuola sarà in ogni sede, anche giudiziaria, a fianco dei Dirigenti Scolastici per tutelarne il ruolo e la funzione che va esercitata in autonomia e senza discutibili diktat.
Roma, 26 maggio 2004
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