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Legge 143/04: le ulteriori proposte dei Sindacati confederali

Martedì 20 luglio la Camera dei Deputati discuterà della conversione il legge del decreto legge n. 136/04. Nel passaggio al Senato sono stati approvati alcuni emendamenti giudicati dai sindacati confederali della scuola insufficienti e non rispondenti a sanare i gravi problemi prodotti dalla Legge 143/04.

16/07/2004
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Martedì 20 luglio la Camera dei Deputati discuterà della conversione il legge del decreto legge n. 136/04. Nel passaggio al Senato sono stati approvati alcuni emendamenti giudicati dai sindacati confederali della scuola insufficienti e non rispondenti a sanare i gravi problemi prodotti dalla Legge 143/04.

Di seguito la lettera inviata da FLC Cgil - Cisl Scuola - Uil Scuola. alla 7° commissione Cultura della Camera con le ulteriori proposte di modifiche.

Roma, 16 luglio 2004

Testo lettera

Prot. n.16/7

Roma, 16 Luglio 2004

Onorevoli Deputati,

martedì 20 p.v. la Camera dei Deputati discuterà della conversione del decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136, recante disposizioni urgenti per garantire la funzionalità di taluni settori della pubblica amministrazione . All'interno di questo provvedimento sono stati presentati, relativamente all'art. 8 bis, alcuni emendamenti che riguardano il personale precario della scuola.

Le novità proposte, se approvate in via definitiva dal Parlamento, attenuerebbero alcuni degli effetti distorti della legge di conversione 143/2004 che ha modificato, con effetto retroattivo, la tabella di valutazione delle graduatorie permanenti di III fascia del personale docente.

L'attenuazione della supervalutazione del servizio presso le scuole di montagna e la limitazione all'anno scolastico 2003/2004 della retroattività della legge previsti negli emendamenti presentati all'art.8 bis, rappresentano un timido segnale di risposta alle richieste fatte dai sindacati confederali FLC CGIL, CISL SCUOLA E UIL SCUOLA e dai precari durante l'incontro avuto il 2 luglio con i rappresentanti del MIUR.

Fermo restando ogni garanzia affinché i problemi, o con questi emendamenti o con un Decreto specifico nel caso in cui si profili un iter parlamentare non sicuro, siano risolti, le scriventi OO.SS, giudicano, comunque, insufficienti le proposte emendative alla Legge 143/2004 e chiedono ulteriori modifiche per le ragioni che di seguito si espongono.

1) Il raddoppio del servizio presso le scuole di montagna, le scuole carcerarie e le piccole isole, nonostante la norma di interpretazione autentica proposta all'art. 8 bis del Decreto Legge 136/2004, non riconosce l'effettivo disagio dei docenti.

Se l'introduzione di questo beneficio ha come finalità il riconoscimento di tale disagio, la materia va discussa nella sua generalità senza trascurare aspetti non meno importanti come, ad esempio, quello legato alle maggiori spese per lo spostamento dei non residenti.

Riteniamo perciò che il raddoppio del punteggio debba essere superato con l'abrogazione della lettera h del punto B3), prevista dalla tabella di valutazione della legge 143/2004.

2) La rideterminazione dei punteggi per i titoli di servizio delle graduatorie permanenti di III fascia non può che avere effetti per i prossimi aggiornamenti e, cioè, dall'anno scolastico 2004/2005.

Tale nuova decorrenza non compromette le scelte già fatte e consentirà a tutti gli interessati di fare le opportunevalutazioni per le scelte future

3) Si chiede di procrastinare la data utile per le nomine in ruolo, per evitare che i ritardi nella pubblicazione delle nuove graduatorie, possano ancora una volta danneggiare i precari, prevedendo l'introduzione di una norma che, per l'a.s. 2004/05, consenta le assunzioni in ruolo sulla base delle nuove graduatorie di III fascia anche dopo il 1° settembre 2004. Ferma restando la decorrenza economica e giuridica a partire da tale data.

4) L'introduzione di un limite alla valutazione dei titoli culturali. Tale richiesta è motivata dalla necessità di mantenere la priorità, da sempre riconosciuta dalle leggi sul precariato, alla valutazione dell'esperienza professionale legata al servizio.

Inoltre, la valutazione di alcuni titoli culturali, come ad esempio i master universitari, comporta un notevole impegno economico sia per il pagamento delle rette sia per la dislocazione territoriale degli stessi corsi, che si traduce in una sorta di tassazione su personale già qualificato.

Certi di un positivo riscontro, rimaniamo a disposizione per ogni chiarimento e ribadiamo l’urgenza di dare soluzione rapida alle emergenze determinate dalla Legge 143/’04.

Distinti saluti.

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