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Le prime prove per la seconda posizione economica del personale ATA

Per la FLC un primo bilancio problematico. Adesso è urgente trovare quelle misure correttive sollecitate fin dal primo momento. Rispettare il contratto e attribuire tutte le posizioni economiche.

01/12/2009
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È un bilancio piuttosto deludente quello che emerge dopo le prime giornate d'esame per l'attribuzione della seconda posizione economica al personale Ata.

Infatti, in alcuni casi intere classi non hanno potuto fare le prove perché il sistema è andato in tilt con il conseguente rinvio delle prove ad una data successiva.

In altri casi il numero degli idonei e cioè di coloro che hanno superato i test è stato inferiore al numero delle posizioni economiche attribuite a quella provincia.

In larga misura, tutto questo è accaduto perché attraverso il tipo di domande proposte si è voluto snaturare il senso dell'accordo sindacale le cui finalità invece sono chiare: riconoscere il lavoro di maggiore complessità e responsabilità già svolto da amministrativi e tecnici.

La realtà, come è ovvio, ha presentato i suoi conti, dando torto ai semplificatori. Cioè a coloro che sostenevano la bontà dei materiali di studio e dunque l'estrema facilità delle prove.

La FLC, voce unica nel panorama sindacale, aveva denunciato fin dal primo momento la scarsa qualità dei materiali formativi e numerosi errori, ottenendo l'espunzione di una buona parte dei test sbagliati.

Tuttavia questo primo risultato non è stato sufficiente. Infatti, i colleghi assistenti continuano a segnalare errori e contenuti poco coerenti, estranei al loro lavoro o assurdi. Ad esempio tra le domande formulate si chiedono gli estremi di norme non più vigenti.

Ecco perché la FLC, durante tutta la fase che ha preceduto le prove, ha continuato a sollecitare l'eliminazione dei test sbagliati o poco coerenti, ricevendo assicurazioni in tal senso.

Dobbiamo constatare con una certa amarezza che così non è stato. Ad esempio durante le prove ufficiali è stato somministrato un test (227) sul numero dei componenti della Corte dei Conti Europea. Sia dai materiali che dalla risposta questi risulterebbero 15 membri, ma in realtà sono 27. È sufficiente visitare il sito dell'Unione Europea per accertarsi di questo macroscopico errore.

Cosa emerge da questa prima analisi? Un fatto molto semplice: il Miur pretende una selezione rigorosa, ma propone materiali e domande di qualità incerta.

Il Miur, dopo le numerose segnalazioni del sindacato e degli stessi colleghi, avrebbe dovuto pretendere e accertarsi, prima delle prove, che l'Ansas, responsabile dei materiali formativi e dei test somministrativi, avesse fatto un lavoro rigoroso di messa a punto dell’intera procedura.

Adesso chiediamo al Miur di convocare i sindacati firmatari dell'accordo del 16 marzo 2009 per trovare soluzioni idonee a garantire la massima trasparenza, il pieno rispetto dell'accordo sindacale e la completa assegnazione delle posizioni economiche.

Sul nostro sito è possibile trovare tutte le informazioni sulla seconda posizione economica e le iniziative assunte dalla FLC Cgil. Per saperne di più.

Roma, 1 dicembre 2009

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