La scuola paritaria secondo Fioroni: ritorna a volare alto l’aquilone democristiano
In una lunga lettera inviata ai gestori, ai coordinatori e alle associazioni delle scuole paritarie il Ministro decanta gli interventi da lui realizzati. Tra continuismo morattiano e sussidiarismo cattolico delinea la sua idea di scuola non statale paritaria ponendo le basi per un rilancio in grande stile dei contributi statali.
Altro che il “ cacciavite”, qui si sta usando il cemento armato per rafforzare quell’idea di scuola paritaria già delineata a suo tempo dalla Moratti con i suoi interventi di fine legislatura! Può sembrare paradossale, ma è proprio così! Lo testimoniano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, i numerosi interventi messi in campo dal Ministro Fioroni dal suo insediamento ad oggi sulla scuola non statale tutti tesi a sostenere e rafforzare l’impalcatura morattiana costruita sulle ceneri di una legge di parità stravolta nella sua essenza originaria.
In una lunga lettera inviata il 12 settembre u.s. ai gestori, ai coordinatori e alle associazioni delle scuole paritarie, il Ministro traccia il consuntivo sul ventaglio di questi interventi legislativi e amministrativi operati dal suo dicastero indicando, contestualmente, quelli che ha in cantiere e intende portare a termine in tempi brevi.
Si tratta di una descrizione puntuale degli interventi diretti e indiretti effettuati nel 2007 da viale Trastevere a favore delle scuole paritarie per “
assicurare e rafforzare il servizio pubblico da loro svolto” e realizzati
“
… anche grazie al dialogo continuativo e costruttivo che ho intrattenuto con molti di voi e con i responsabili delle principali associazioni che vi rappresentano”.
Ma vediamo le tappe di questo consuntivo ripercorrendo le linee di intervento di viale Trastevere a cominciare dai finanziamenti.
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Con la finanziaria 2007 (comma. 635 dell’art. 1 legge n. 296/2006) su esplicito intervento del Ministro dell’istruzione sono stati reintrodotti 100 milioni di euro da destinare alle scuole paritarie per “ porre rimedio” al taglio di 154 milioni di euro effettuato dal governo precedente e assicurare così “ il regolare proseguimento del servizio pubblico da loro svolto”.
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Sempre in finanziaria 2007 viene previsto che i contributi destinate alla scuola non statale siano ripartiti dal MPI e che vengano assegnati prioritariamente alle scuole senza fini di lucro.
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Gli interventi in finanziaria vengono resi operativi con DM del 21 maggio 2007. Il DM in questione però ridisegna, non preoccupandosi della normativa ancora in vigore, la destinazione delle risorse ampliando la platea ovvero prevedendo la possibilità di accedere ai finanziamenti anche a ordini di scuola precedentemente esclusi. I fondi prima imputabili a progetti diventano ora ordinari. Nella ripartizione dei contributi vengono privilegiate le scuole senza fini di lucro la cui condizione giuridica è individuata dallo stesso decreto. Si tratta di un evidente vantaggio attribuito alle congregazioni religiose, alle associazioni, alle fondazioni e alle cooperative ovvero all’intero universo di area più o meno confessionale che comunque continuano a percepire le rette di frequenza.
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Con il comma 3 dell’art 13 de la legge 40/2007 viene esteso alle scuole paritarie la detraibilità ai fini fiscali e la deducibilità dal reddito di impresa delle erogazioni liberali finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa.
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Viene esteso anche alle scuole dell’infanzia paritarie la possibilità di istituire le sezioni primavera e di poter quindi beneficiare dei contributi previsti dalla finanziaria pari a 30 mila euro a sezione. Di fatto nella scuola dell’infanzia paritaria viene codificato l’anticipo morattiano.
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Viene data alla scuola paritaria la possibilità di accedere ai fondi della L. 440/98.
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Vengono riconfermati i fondi riservati alle scuole paritarie per l’handicap.
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Con la trasmissione al Consiglio di stato per i prescritto parere i regolamenti previsti dall’art.1 bis della L. 27/2006 viene confermata di fatto tutta l’impalcatura voluta dalla Moratti. I regolamenti riguardano a) riconoscimento della parità scolastica e suo mantenimento, b) disciplina per l’inclusione e mantenimento nell’elenco regionale delle scuole non paritarie, c) le nuove norme sulle convenzioni con le scuole elementari paritarie ossia una revisione di quanto normato dal RD 1297/28 e un’estensione della platea destinataria della convenzione medesima.
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Nel DL riguardante “Le disposizioni urgenti per garantire l’ordinario avvio dell’a.s. 2007/2008” varato dal consiglio dei Ministri il 5 settembre u.s. vengono introdotte ulteriori innovazioni per la scuola paritaria quali l’accesso agli elenchi degli iscritti nell’Anagrafe della popolazione residente nei Comuni, la conferma della validità del diploma di scuola e di istituto magistrale per insegnare nelle paritarie, incremento di 40 milioni di euro per la corresponsione dei compensi degli esami di stato ai commissari interni delle scuole paritarie.
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Con i regolamenti sulla valorizzazione dell’eccellenza si prevedono incentivi agli studenti meritevoli anche delle scuole paritarie.
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Infine con l’applicazione del comma 627 dell’art. 1 della legge finanziaria vengono incluse anche le scuole paritarie nella attribuzione di risorse aggiuntive al fine di favorire l’ampliamento dell’offerta formativa e la piena utilizzazione degli ambienti e delle attrezzature scolastiche.
Dalla sua dettagliata esposizione degli interventi effettuati Fioroni fa scaturire un’idea ben precisa di scuola paritaria che partendo dall’approdo morattiano, depurato dalle parole d’ordine e dalle pregiudiziali ideologiche, tassello dopo tassello viene edificata con certosina parsimonia. Perché gli interventi sopra richiamati si sommano a quelli realizzati dalla Moratti durante il suo “ regno”. Ad esclusione delle norme sugli esami di maturità relativamente ai candidati privatisti nulla è cambiato.
Sono, infatti, rimaste pertanto pienamente operative le modifiche alla legge 62/2000 introdotte dalla Moratti sia per via legislativa che amministrativa: l’art. 1 bis della legge 27/2006 relativa “norme in materia di scuola non statale”; la c.m. 31/2003 concernente “disposizioni e indicazioni per l’attuazione della legge 10 marzo 2000, n. 62, in materia di parità scolastica”; DM del 28 luglio 2005 relativo all’introduzione del mini buono scuola; la famigerata circolare "Criscuoli" grazie alla quale viene ritenuto legittimo il ricorso, oltre le previsioni della 62/2000, al lavoro autonomo e a progetto, mantenuta ancora in vigore nonostante tutti gli interventi del Governo in tema di lotta alla precarietà.
Ossia a quell’insieme di norme che di fatto hanno stravolto la legge 62/2000 il Ministro Fioroni ne ha aggiunte delle altre tutte indirizzate verso la medesima direzione con particolare attenzione al mondo cattolico. Non è un caso, infatti, che nel decreto di maggio viene precisato che i beneficiari dei contributi saranno prioritariamente le scuole senza fini di lucro che, guarda caso, corrispondono, anche nella descrizione giuridica contemplata nello stesso decreto, alla scuola cattolica complessivamente intesa.
Dietro i numerosi interventi del Ministro c’è il disegno politico ben definito di realizzare pienamente anche da un punto di vista finanziario la parità tra scuola statale e scuola paritaria in nome del principio della sussidiarietà che corrisponde guarda caso alla richiesta da parte della CEI. Lentamente, passo dopo passo, Fiorone introduce tasselli importanti e strategicamente significativi utilizzando, come nella migliore tradizione della prima repubblica, la strumentazione legislativa e amministrativa a sua disposizione in maniera tale da occupare punti nevralgici necessari per raggiungere tale obiettivo. E’ ritornato come per incanto a volare alto l’aquilone democristiano! Quando questo puzzle sarà terminato ci accorgeremo, come d’incanto, che l’inciso costituzionale “del senza oneri per lo Stato” sarà solo un vago ricordo.
Roma, 10 ottobre 2007
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