Iscrizioni alunni con cittadinanza non italiana sprovvisti di codice fiscale: il Miur scrive bene ma razzola male
Tutto resta come prima.
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Nella circolare 28/14 sulle iscrizioni alle scuole statali c’è scritto “… anche per gli alunni con cittadinanza non italiana sprovvisti di codice fiscale è consentito effettuare la domanda di iscrizione on line. Una funzione di sistema, infatti, consente la creazione di un cosiddetto “codice provvisorio”, che, appena possibile, l’istituzione scolastica dovrà sostituire sul portale SIDI con il codice fiscale definitivo”.
Suonava bene, al punto che come FLC avevamo ritenuto di non stare a cavillare sul quel “è consentito” per una cosa, l’iscrizione on-line, che oramai è obbligatoria. Abbiamo confidato nel fatto che il MIUR si fosse preoccupato di superare ogni possibile discriminazione per garantire effettivamente a tutti l’accesso al diritto all’istruzione; diritto di cui il momento dell’iscrizione è momento essenziale e delicato.
E abbiamo fatto male perché non è così.
Come peraltro già successo lo scorso anno, gli immigrati irregolari che hanno figli da iscrivere a scuola dovranno recarsi di persona nella scuola prescelta e sarà la scuola a provvedere all’iscrizione on line. Così quella che è una opzione prevista per coloro che non sono in condizione di provvedere direttamente all’iscrizione on line per i propri figli, per gli immigrati irregolari diventa una condizione obbligata.
Sono le pagliuzze a far capire da che parte tira il vento. E questo non è un bel vento.
Ricordiamo a tutti che la scuola non deve e non può chiedere il permesso di soggiorno alla persona immigrata che vi si reca per iscrivere un figlio.
La FLC tutta è impegnata a vigilare affinché sia garantito il diritto all’istruzione di ogni soggetto in età scolare presente nel territorio.
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