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Incontro del 15 marzo sul Bando Concorso Dirigenti

L’incontro di venerdì 15 marzo si è aperto con una comunicazione del dott. Pagliuso, per conto dell’Amministrazione, che ha riferito rispetto ad alcuni punti rimasti in sospeso nei precedenti incontri

18/03/2002
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L’incontro di venerdì 15 marzo si è aperto con una comunicazione del dott. Pagliuso, per conto dell’Amministrazione, che ha riferito rispetto ad alcuni punti rimasti in sospeso nei precedenti incontri e ad altri, relativi ai tempi e ad aspetti emersi nel frattempo.

Sui tempi è stato detto che il bando sarà emanato dopo la prevista approvazione da parte del Consiglio dei ministri, che potrebbe avvenire in questi giorni, e la firma del DPR relativo, da parte del Presidente della Repubblica; quindi, verosimilmente prima delle feste pasquali. C’è il rischio, a furia di rinviare continuamente, che le varie operazioni previste dai bandi non possano svolgersi nei tempi previsti, con tutte le conseguenze negative facilmente ipotizzabili.

Sulle varie questioni l’Amministrazione ha esposto le seguenti posizioni:

  • l’Amministrazione è intenzionata a confermare la sua posizione circa la esclusione dal concorso riservato dei Vicerettori e Vicedirettirci con tre o più anni di incarico ( partecipazione invece raccomandata all’unanimità dall’ordine del giorno parlamentare del 19 dicembre 2001);

  • l’Amministrazione ha riconfermato la sua posizione problematica circa l’adozione della misura della "compensazione" fra regioni ( anch’essa raccomandata dal citato ordine del giorno) sui posti disponibili, nell’ambito della riserva del 50%, in altre regioni da parte di quei triennalisti che, superato il concorso riservato, si dovessero trovare senza posti nella propria regione. Su questo punto, tuttavia, l’Amministrazione si è detta impegnata in una approfondita riflessione, riconoscendo la fondatezza della questione;

  • la notizia che abbiamo accolto con particolare favore, perché particolarmente caldeggiata dalla CGIL scuola e su cui forte è stato il nostro impegno, è stata quella della immissione al concorso dei docenti, di scuola elementare e materna degli ITP di ed. Tecnica ecc., in ruolo da 7 anni, forniti di laurea conseguita anche recentemente. E’ così venuta meno la preclusione al concorso, almeno per questo primo bando come raccomandato dalla mozione parlamentare del 19 dicembre 2001, per il vincolo dei setti anni di servizio con laurea;

  • l’Amministrazione ha comunicato di voler confermare la precedente sua proposta circa il numero degli ammessi alle prove per accedere al periodo di formazione (concorso ordinario) che dovrebbe essere pari a 4 volte il numero dei posti al concorso;

  • le 2 prove scritte iniziali, uguali per i 3 settori formativi (scuola di base, secondaria superiore e istituti educativi), sempre per il concorso ordinario, si svolgeranno negli stessi giorni a livello nazionale e in giorni consecutivi;

  • il numero complessivo dei posti a concorso è, per entrambi i bandi, di 3500;

  • verrà riconosciuto anche per quest’anno il punteggio relativo ai vari titoli professionali legati al servizio prestato. Questo significa, ad esempio, che le funzioni obiettivo avranno riconosciuto il punteggio previsto , anche per l’anno in corso;

  • viene riconosciuto al vicario delle scuole a reggenza un punteggio superiore, anche se di poco, a quello per il Vicario;

  • viene riconosciuto, inoltre, il lavoro svolto come supervisori di tirocinio;

  • quanto al settore formativo per il quale concorrere, i casi possibili e le soluzioni prospettate sono le seguenti: nel caso di un numero di anni di servizio pari o superiore a 7 in un settore formativo diverso da quello in cui si insegna al momento del bando, il candidato potrà scegliere di concorrere per il settore che più gli interessa; anche nel caso in cui il numero degli anni prestati di servizio in un altro settore formativo sia superiore o uguale a quello del settore in cui si insegna attualmente, la scelta è lasciata al candidato; negli altri casi, la domanda dovrà essere fatta solo per il settore formativo in cui si insegna all’atto del bando;

  • per quanto riguarda la prova di inglese con riferimento all’informatica, è stato precisato che nel periodo di formazione saranno dedicate all’argomento specifiche lezioni;

  • il lavoro di tirocinio sarà documentato da una relazione che sarà discussa in sede finale;

  • chi fa domanda per il concorso riservato non può partecipare al concorso ordinario;

  • si può presentare domanda per una sola regione.

    Non è stata ancora presa una decisione sui seguenti punti:

  • la validità dei titoli di studio nell’Accademia e Belle Arti e del diploma ISEF ai fini della partecipazione al concorso;

  • il punteggio da attribuire ai presidi incaricati non triennalisti ;

  • il riconoscimento delle abilitazioni (come titolo culturale o professionale).

Tra le figure di docenza a cui si è inteso riconoscere – per quanto riguarda i titoli professionali richiesti ai fini della missione alla prova concorsuale - un punteggio per il servizio prestato, è stata inserita quella del coordinatore dei servizi di Educazione Fisica.

Sulle diverse situazioni dei presidi che non hanno partecipato al corso di formazione per il passaggio alla dirigenza, ci sarà un confronto martedì prossimo quando si affronterà la questione della mobilità professionale e dei moduli di formazione da prevedere nei prossimi bandi di concorso per il personale interessato.

La CGIL Scuola ha manifestato la propria soddisfazione perché hanno trovato soluzione positiva le proposte da essa avanzate sull’ammissione dei docenti che hanno conseguito la laurea nel corso dei sette anni di ruolo, sulla partecipazione alla fase preselettiva dei docenti di scuola dell’infanzia, sulla valutabilità dei titoli dei supervisori di tirocinio.

La CGIL Scuola ha, invece, espresso sulle varie materie le seguenti osservazioni critiche e proposte.

Presidi Incaricati triennalisti:

  • la misura della compensazione fra regioni, come raccomandato dalla più volte citata mozione parlamentare, è la misura più limpida che assicura, nel rigoroso rispetto della riserva del 50%, l’integrità dei posti ai Presidi Incaricati triennalisti. Solo misure equivalenti possono corrispondere ai desiderata degli interessati, alla volontà unanime del Parlamento, alla semplicità del percorso di prova che altrimenti sarebbe denso di complicazioni e di disagi per i candidati e le Commissioni;

  • non è accettabile l’esclusione dei Vicerettori e delle Vicedirettrici Incaricati con tre anni di incarico dal percorso riservato, perché la loro prestazione, sia pure effettuata in presenza del Rettore come sostiene l’Amministrazione, è stata comunque effettuata su nomina del Provveditore ed ha comportato contenuto e responsabilità lavorativa pari ai Vicerettori e Vicedirettrici titolari. Tale fatto non potrà che provocare inevitabili ricorsi;

  • per quanto riguarda le prove di ammissione alle fasi successive si ribadisce la opportunità – e ciò vale anche per il percorso ordinario oltre che per il riservato – di considerare idoneo il conseguimento della sufficienza;

  • per quanto concerne la prova finale per i due concorsi si propone che sia sufficiente, vista la dimensione impegnativa di tutto il percorso selettivo, una prova orale o, nel caso di prova scritta e orale, un voto unico senza sbarramento fra scritto e orale;

  • va presa in considerazione la situazione di quei docenti che hanno prestato servizio negli Istituti d’arte quale Presidi Incaricati dal Provveditore con titolo di studio conseguito negli stessi ISIA.

    Concorso ordinario

  • il numero di coloro che verranno fatti accedere alla seconda fase del percorso (scritto e orale), in seguito alla preselezione per titoli, deve essere non quattro, come propone l’Amministrazione, ma sei volte il numero dei posti messi a concorso: ciò per consentire ad un maggior numero di docenti di misurarsi con la prova, anche in considerazione del fatto che, trattandosi del primo bando, non erano conosciuti i titoli che sarebbero stati presi in considerazione per l’accesso alla seconda fase;

  • i docenti che hanno esperienza, dopo l’immissione in ruolo, nei due settori formativi della scuola di base (materna, elementare, media) e nella scuola secondaria superiore, devono essere lasciati liberi di scegliere il settore formativo che preferiscono, superando le limitazioni che continua a porre l' Amministrazione, che pure ha avanzato proposte che fanno fare un passo in avanti verso la soluzione della libera scelta;

  • deve essere specificato nel bando con chiarezza che possono partecipare tutti i docenti che abbiano la laurea e che abbiano prestato servizio dopo il ruolo per sette anni in un qualsiasi settore lavorativo (materna, elementare, media, superiore). Ciò per evitare equivoci sul lavoro prestato nel segmento del settore formativo di base: una semplice formulazione generica sui due settori formativi rischia di non includere la scuola dell’infanzia;

  • devono essere sciolte positivamente le riserve per consentire la partecipazione alla fase preselettiva dei Docenti in possesso del titolo di Accademia, degli Isef e degli Isia;

  • devono essere valutati anche i titoli, al pari della partecipazione ai nuclei dell’autonomia, di operatori IRRE che hanno lavorato a supporto delle scuole autonome;

  • vanno prese in considerazione anche le abilitazioni per l’insegnamento in altre materie diverse da quella di insegnamento nell’ambito dei titoli culturali;

  • va valutato fortemente il titolo di Preside incaricato non triennalista;

La CGIL scuola ha inoltre posto la questione di quei Presidi che, in posizione di fuori ruolo perché in articolo 113, non hanno potuto partecipare al corso di formazione per Dirigenti Scolastici e che oggi chiedono di partecipare al periodo di formazione.

Roma, 15 marzo 2002

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