Il MAE blocca la selezione per l’invio all’estero
Le OO.SS. denunciano il mancato rispetto delle intese
In occasione dell’incontro sindacale del 20 settembre u.s. il capo delegazione di parte pubblica ha comunicato alle OO.SS. che la indizione delle prove di accertamento linguistico è rinviata al 2006.
Le ragioni di decisioni, secondo il MAE, sono imputabili alla mancanza dei fondi nell’apposito capitolo di bilancio (circa 100 mila euro) necessari per dar via al complesso delle operazione. Pertanto la DGPC ha fatto richiesta al Governo di introdurre, in occasione della prossima finanziaria, le somme necessarie.
La delegazione di parte pubblica ha, inoltre, informato le OO.SS. che è allo studio congiunto (MAE – MIUR) la possibilità di far transitare tutta la partita (selezione e aggiornamento delle graduatorie) al MIUR. Operazione che secondo i dirigenti del MAE, più scettici si sono dimostrati quelli del MIUR, si potrebbe già ipotizzare nella finanziaria 2006.
La FLC Cgil e le altre organizzazioni sindacali hanno espresso un giudizio estremamente negativo sul rinvio delle prove di accertamento e delle operazioni conseguenti perché pretestuosa per le ragioni addotte (mancanza di risorse appostate nell’apposito capitolo di bilancio) e ingiustificata in quanto viola le norme contrattuali e in contrasto con gli impegni a suo tempo sottoscritti.
La FLC Cgil, unitamente alle altre OO.SS., considera grave e inaccettabile che una Direzione Generale, nell’esercizio della sua attività, si “dimentichi” di prevedere, nei tempi e nei modi dovuti (finanziarie 2004 e 2005), nell’ambito del proprio bilancio le risorse economiche indispensabili per le spese di sistema derivanti da impegni contrattuali.
Inoltre non v’è dubbio che l’ulteriore slittamento delle prove di aggiornamento si ripercuoterà in maniera negativa sia sul complesso delle operazioni - aggiornamento delle graduatorie ecc. - sia sul servizio e in particolar modo in quelle aree dove le stesse graduatorie sono a tutt’oggi esaurite o in via di esaurimento. Il rischio fondato - benché la delegazione di parte pubblica abbia dichiarato di voler indire le prove entro la primavera del 2006 ovviamente subordinando il tutto alla copertura finanziaria - è rappresentato dal fatto che tutte le operazioni non vengano concluse entro l’anno scolastico in corso.
La FLC Cgil e le altre organizzazioni sindacali hanno dichiarato che, attraverso una richiesta di variazione di bilancio, era possibile sopperire alla “disattenzione” dell’Amministrazione se effettivamente ci fosse stata la volontà da parte della DGPC di dar seguito agli impegni assunti.
Insomma siamo alle solite! Nonostante le intese e gli accordi raggiunti in sede di confronto sindacale, la DGPC continua a disattenderli e a “boicottare” nei fatti l’azione delle OO.SS.
Nel
comunicato unitario del 23 settembre, le OO.SS. hanno ribadito la loro contrarietà alle decisioni della DGPC e hanno dichiarato di mettere in atto tutte le azioni possibili per costringere il MAE al rispetto delle intese.
In merito invece alla questione del passaggio dell’indizione delle prove e dell’aggiornamento delle graduatorie dal MAE a MIUR, la FLC Cgil si è dichiarata decisamente contraria sul metodo ricordando che l’intera disciplina è normata dal CCNL perché trattasi di mobilità professionale e che quindi compete alla contrattazione nazionale una sua eventuale modica. Atti e scorciatoie diverse sono illegittime, in aperta violazione del CCNL e in violazione del D.Lgs 165/2001.
E’ facile intuire che, indipendentemente dal merito della proposta, si sia rimesso in moto dentro l’Amministrazione il partito dei falchi che vuole in ogni modo smantellare la contrattazione, approfittando dell’imminente passaggio ad altro incarico dell’attuale capo delegazione di parte pubblica. Come si ricorderà tale “orientamento” era stato denunciato e sconfitto dalle organizzazioni sindacali e uno dei suoi protagonisti “promosso” ad altro incarico.
Roma, 23 settembre 2005
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