Il “fondo di scuola”: allo studio i criteri per la dotazione ordinaria
La FLC chiede aumento dei finanziamenti, certezza delle risorse e trasparenza nella scelta dei parametri nazionali
L'applicazione del comma 601, art. 1 della Legge Finanziaria 2007 è stato il tema della riunione del 16 gennaio scorso tra il Mpi e le Organizzazioni sindacali. Scopo dell'incontro era di informare i sindacati sui criteri nazionali che il Ministro intende adottare per determinare la dotazione ordinaria delle scuole prevista dall’art. 1 del regolamento di contabilità (D.I. 44/2001).
In base alla finanziaria, spetta al Ministro della Pubblica Istruzione, formalizzare i suddetti parametri attraverso un decreto ministeriale la cui emanazione è prevista per la fine di questo mese.
Cosa è “il fondo di scuola”
Innanzitutto vediamo quali sono i concreti cambiamenti apportati dalla finanziaria.
Da gennaio 2007 buona parte dei finanziamenti delle istituzioni scolastiche sono inseriti in due “unità previsionali di base” che costituiscono l’insieme organico delle risorse finanziarie affidate alla gestione di un unico centro di responsabilità amministrativa.
In pratica, il MPI, accrediterà probabilmente a partire dalla fine di marzo, direttamente alle scuole, senza farli “transitare” dagli uffici scolatici regionali e dalle contabilità speciali dei Csa, i finanziamenti per supplenze brevi, spese per il funzionamento didattico e amministrativo, mensa gratuita agli insegnanti, ex lsu e appalti, compensi esami di stato, spese per l’integrazione, esami di idoneità e compensi per il miglioramento dell’offerta formativa.
L’informazione del MPI
I parametri nazionali servono quindi a determinare la dotazione ordinaria delle singole scuole. A questo proposito, il Mpi, ha fornito indicazioni su quelli più significativi:
1) una quota determinata per numero degli alunni;
2) una quota determinata per numero delle sedi scolastiche;
3) una quota differenziata per tipo di istituzione scolastica (scuola materna, scuola media, istituto comprensivo, ecc);
4) una quota differenziata per i laboratori legata alla tipologia scolastica;
5) una quota differenziata per alcune tipologie speciali (nautico, aeronautico, tecnico industriale ecc);
6) una quota variabile legata alla media comparata del dato storico (finanziamenti ricevuti 2006) raffrontata con la quota assegnabile per il 2007 sulla base dei nuovi parametri:
La scuola potrà utilizzare le risorse così assegnate senza vincolo di destinazione. Fermo restando i vincoli istituzionali: formazione, aggiornamento, istruzione, obblighi derivanti dai contratti (es. fondo di istituto) e dalle leggi.
Il Mpi accrediterà i finanziamenti alle scuole in tre tranches: la prima entro la fine di marzo, la seconda a giugno e la terza a carattere “perequativo” entro il mese di ottobre.
La posizione della FLC Cgil
Come FLC ci siamo detti favorevoli alla fissazione dei parametri nazionali. Dare un budget di risorse certe e senza vincolo di destinazione alle scuole è uno degli obiettivi principali del regolamento dell’autonomia scolastica, ignorato dalla passata legislatura.
Detto questo però, almeno per quanto ci riguarda, restano alcune obiezioni di fondo dalle quali non è possibile prescindere se vogliamo riprendere spediti il cammino dell’autonomia.
Come FLC pensiamo che gli indicatori di qualità di questa nuova gestione debbano essere: aumento dei finanziamenti, certezza della risorse, trasparenza per l’individuazione dei parametri e sburocratizzazione degli adempimenti.
La FLC Cgil ha ribadito che:
1. l’accorpamento dei capitoli di spesa in due “unità previsionali di base” non è una misura sufficiente per dare l’ autonomia finanziaria alle scuole secondo i principi del DPR 275/99. I finanziamenti, infatti, non aumentano anzi diminuiscono su alcune voci “calde” come gli stipendi dei supplenti ridotti di altri 25 milioni di euro. A questo proposito la FLC ha ricordato che negli ultimi 5 cinque anni alle scuole sono stati sottratti oltre 600 milioni di cui non si ritrova traccia nelle previsioni di bilancio 2007;
2. il monitoraggio sulle spese effettuate dalle istituzioni scolastiche aggrava il lavoro delle segreterie e controlla in maniera gerarchica e centralistica l’autonomia delle scuole.
Inoltre, alcuni finanziamenti strategici per la qualità dell’offerta formativa, legge 440/97 e formazione, continueranno ad essere gestiti dagli uffici scolastici regionali. Ci sembra una contraddizione con quanto dichiarato, anche recentemente, dal Ministro e ci chiediamo: perché queste risorse non vengano inviate come tutte le altre direttamente alle scuole?
La FLC ha posto anche il problema della gestione dei residui 2006 per quelle voci di spesa che dal 2007 sono inserite nelle “UBP” del MPI.
Le richieste della FLC
Per riprendere spediti il cammino dell’autonomia secondo noi è indispensabile:
1) ripianare i debiti delle scuole accumulati negli ultimi anni per stipendi al personale supplente, compensi esami di maturità e pagamento della Tarsu;
2) conoscere con esattezza l’entità dei finanziamenti delle scuole per la parte che gestisce il Mpi e per quella gestita dagli uffici scolastici regionali;
3) mettere a disposizione delle scuole una adeguata strumentazione tecnica e un sistema informativo efficiente che faciliti la riorganizzazione del lavoro delle scuole;
4) coinvolgere i Dirigenti e i Direttori anche attraverso momenti formazione che dovrebbero essere organizzati nel più breve tempo possibile;
5) modificare in tempi brevi l’attuale regolamento di contabilità.
Le conclusioni del MPI
I dirigenti del MPI al termine dell’incontro, nell'accogliere alcune proposte fatte dalla FLC, come ad esempio la formazione dei Direttori e Dirigenti, hanno confermato che molti aspetti necessitano ancora di ulteriori approfondimenti mentre su altri punti (es. gestione residui 2006) non hanno potuto dare risposte certe perché queste sono oggetto di confronto con il Ministero dell’Economia.
Il termine per l’emanazione del D.M. per la fissazione dei parametri nazionali è previsto per la fine di gennaio.
Infine, nel fare riferimento alla
richiesta dei sindacati confederali
di spostare l’approvazione del programma annuale, il Capo Dipartimento ha confermato che le scuole avranno circa 30 giorni di tempo, dopo l’emanazione del decreto, per tale adempimento.
La FLC si è riservata di esprimere il proprio parere sui criteri scelti dal Mpi allorquando questi saranno comunicati nella loro esatta composizione, anche in relazione al peso che verrà dato alle singole voci.
Nei prossimi giorni il MPI invierà una bozza del D.M. per raccogliere le osservazioni dei sindacati scuola prima della pubblicazione del medesimo Decreto Ministeriale.
Roma, 5 febbraio 2007
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