I finanziamenti alle scuole: l’emergenza stipendi
La FLC Cgil chiede misure urgenti e straordinarie per garantire i diritti dei lavoratori senza stipendio da mesi.
Le difficoltà finanziarie delle scuole statali si stanno aggravando ogni giorno di più. In molte regioni del centro nord i supplenti sono senza stipendio da più di due mesi e al momento non ci sono certezze rispetto alla sua riscossione. Alcuni supplenti non hanno ancora ricevuto gli arretrati del contratto firmato a settembre 2005.
A soffrirne sono innanzitutto i lavoratori, il diritto allo studio degli alunni messo in discussione dal fatto che non si sostituiscono più gli insegnanti assenti, la qualità dell’offerta formativa e il funzionamento del servizio scolastico.
Questa è la punta emergente di una situazione di crisi del sistema scolastico a cui il Governo non sta dando risposte.
Nonostante il Ministro Fioroni sia perfettamente a conoscenza della situazione critica in cui si trovano le scuole, ad oggi non ha ancora fatto sapere quali sono le soluzioni che intende adottare.
Riteniamo inaccettabile il silenzio del Ministro, dopo che sull’argomento della mancata riscossione degli stipendi, gli sono state inviate ben due lettere unitarie, in data 7 febbraio e 28 febbraio, dei sindacati scuola confederali e rivolte due interrogazioni parlamentari sollevate dalle forze di governo.
Le scuole ormai hanno dato fondo a tutte le loro scorte finanziarie, in alcuni casi hanno anche forzato le regole, ad esempio sospendendo il pagamento dei contribuiti obbligatori per legge, pur di arrivare al pagamento degli stipendi.
I bilanci delle scuole sono in miseria e questa è la conseguenza della riduzione dei finanziamenti all’istruzione incominciata cinque anni fa e che tuttora non si arresta.
Senza soldi in cassa e senza avere più certezze sulla reale possibilità di recuperare i crediti degli ultimi anni (da quando la Moratti fece introdurre con la finanziaria 2005 il limite di spesa per gli stipendi dei supplenti) a scuola non si sostituiscono più gli insegnati assenti.
La situazione è molto critica nella scuola di base dove, non potendo chiamare i supplenti per mancanza di soldi, si arriva a soluzioni incredibili come quella di riunire tutte le classi scoperte in palestra.
A Piacenza i sindacati scuola hanno indetto lo stato di agitazione del personale chiedendo l’intervento del Prefetto, dal momento che i supplenti non riscuotono lo stipendio da più mesi. Analoghe iniziative saranno prese nei prossimi giorni in molte altre province.
Sappiamo che i buchi di bilancio sono consistenti, per il 2005 e il 2006 l’Emilia Romagna è sotto di 60.000.000 di euro, la Toscana di 24.000.000 di euro e via discorrendo. Sappiamo anche che questo stato di cose è il frutto di una pesante eredità del passato, ma questa motivazione non fa venire meno la responsabilità di chi ci governa circa l’obbligo di trovare le soluzioni per garantire lo stipendio dei lavoratori e il diritto allo studio di migliaia di alunni.
Il sindacato, i lavoratori, le scuole, le famiglie hanno diritto di sapere con molta chiarezza come è la realtà dei fatti e conoscere quali soluzioni il Ministro intende adottare per risolvere la pesante situazione delle scuole.
L’impegno dei dirigenti del MPI che stanno lavorando per far arrivare alle scuole velocemente la prima tranche dei finanziamenti del “capitolone” non basta per risolvere la criticità di un sistema finanziario che è prossimo al collasso.
A questo proposito, il D.M. 21/2007, è solo uno strumento tecnico che si limita a distribuire gli stanziamenti della finanziaria 2007 che ha ridotto gli stipendi dei supplenti di ulteriori 25.000.000 di euro.
Le richieste della FLC Cgil al MPI per uscire dallo stato di emergenza:
1) autorizzare subito i Csa all'invio tutti i fondi delle contabilità speciali, anche se questi hanno finalità diverse es. Legge 440/97;
2) accreditare subito i finanziamenti in conto resti dell’anno 2006. Alcuni Uffici Scolastici Regionali pur avendo sulla “carta” delle disponibilità di bilancio, non possono soccorrere le scuole perché a loro volta non hanno soldi in cassa;
3) sollecitare le scuole alle anticipazioni di cassa, dando loro assicurazione che nell’assegnare i prossimi fondi per le supplenze, si terrà conto delle maggiori spese dovute agli interessi passivi. Infatti, il gestore del servizio di cassa (posta/ banca), su richiesta del dirigente scolastico e su deliberazione del consiglio d'istituto può pagare le retribuzioni del personale con contratto a tempo determinato in servizio presso l'istituzione scolastica nel limite massimo di due mensilità anche se sul conto corrente dell'istituzione scolastica non ci sono i fondi disponibili (art. 6 convenzione di cassa).
Infine, chiediamo al Ministro di conoscere i tempi di accreditamento alle scuole dei finanziamenti 2007, la reale situazione delle contabilità speciali dei Csa e tutto ciò che serve per avere un quadro chiaro della situazione.
Roma, 19 marzo 2007
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