Handicap: Nota Miur
E’ appena il caso di rammentare…
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Anche sull’handicap è arrivata, con il consueto tempismo estivo, una nota ministeriale inviata alle scuole il 27 luglio con il n° 4798.
La nota è stata emanata dalla Direzione generale che brilla, non da sola, per non aver mai incontrato le organizzazioni sindacali sul tema dell’integrazione degli alunni disabili.
I risultati dell’assenza di confronto e di ascolto del personale che quotidianamente nelle scuole affronta i tanti e delicati aspetti dell’integrazione sono qui tangibili, nella “banalità” stessa della nota.
In essa infatti si rammenta, quasi fosse una novità, che:
“il processo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità si fonda sulla assunzione da parte di tutti i docenti della classe del progetto…”. Ed anche che:
"...il successo dell’integrazione rappresenta un aspetto caratterizzante dell’ordinaria programmazione didattica…”
Di qui discendono quindi una serie di raccomandazioni che, con il solito linguaggio ministeriale, ripercorrono i passi che dovrebbero compiere le scuole e che esse già conoscono, e praticano da tempo.
Il richiamo alla programmazione collegiale dell’integrazione, alla costruzione del progetto educativo individualizzato ed al profilo dinamico funzionale, ai soggetti istituzionali che ne hanno la responsabilità, alla partecipazione degli enti locali e dei genitori, agli accordi di programma, sembrano tutti un elenco di adempimenti rammentati per dovere senza che si basino sull’analisi delle situazioni reali nel tempo.
Intendiamoci: non che sia inutile, di tanto in tanto, un “ripasso” delle questioni, quello che manca è il respiro e l’aggancio con la realtà, anche con le difficoltà ed i limiti che le scuole ed il personale incontrano, con le richieste dei genitori, con le pronunce di tanti giudici sul pieno diritto all’integrazione.
La lettura lascia la percezione di un “appunto” scialbo, emesso per dovere, per cortesia e buone maniere, non un impegno stringente dell’amministrazione né un richiamo forte all’attenzione; forse non dovremmo neppure aspettarcelo da una amministrazione che alle scuole taglia sempre più soldi e mette in ginocchio la capacità progettuale delle scuole.
Le organizzazioni sindacali che hanno più volte segnalato, per esempio durante il confronto sugli organici, i tanti problemi che oggi vive l’integrazione dei disabili anche a causa delle scelte politiche di questo Ministro, si evitano accuratamente.
Nella nota si vede: sembra che il MIUR non sappia che la maggior parte dei disagi che i genitori giustamente denunciano derivano dal fatto che ormai la metà dei posti è coperta con personale precario, che gira da un posto all’altro, senza certezze e senza continuità per gli alunni.
Sembra che il MIUR non sappia che le scuole fanno “salti mortali” per assicurare l’integrazione mentre esso stesso li invita quasi ad evadere le norme di legge, per esempio aumentando il numero di disabili per classe.
Quando il MIUR ha verificato nelle sedi istituzionali, come la Conferenza Stato Regioni, il grado di attuazione degli accordi di programma previsti dalla legge 104 fin dal lontano 1992 e scaricati oggi, in questa nota, sulle scuole?
FLC CGIL considera l’integrazione un tema maledettamente serio perché si liquidi, liberandosi forse la coscienza, con una nota che non lascia neppure intravedere un impegno istituzionale preciso e deciso, in primo luogo dell’Amministrazione e del Ministro, a sostegno dei processi che le scuole attuano.
Roma, 30 agosto 2005
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